Qual è la differenza tra NPL ed UTP?
Entrambi si riferiscono all’ambito dei crediti insoluti e alle crisi di impresa.
La cosa che principalmente differenzia queste 2 tipologie di crediti è il tipo di trattamento ad essi riservato: infatti gli UTP (Unlikely to pay) sono dei crediti per cui non si è ancora rivelata la situazione di insolvenza del creditore, ma viene posta una maggiore attenzione da parte delle banche in quanto potenzialmente potrebbe verificarsi tale situazione, a differenza degli NPL (Non performing loans) per cui il rapporto di credito è già cessato con un’insolvenza.
E’ molto discusso il tema relativo alla classificazione degli UTP, con l’attuale regolamento che fa collocare questa tipologia di crediti nella stessa categoria degli NPL, al fine di evitare spostamenti “strumentalizzati” da parte delle banche.
Cos’è il VAR?
Il Value at Risk (VaR) è un indicatore di rischio che, relativamente a un investimento, misura la perdita che non sarà superata con un determinato livello di confidenza in un certo orizzonte temporale.
Il Value at Risk viene utilizzato anche per determinare i requisiti minimi di capitale per la copertura di perdite su attività finanziarie generate dai rischi di mercato. Tale misura si applica pertanto nel calcolo dei rischi di mercato di portafogli azionari, obbligazionari, investimento in valute estere e derivati finanziari.
Qual è la proposta ideata dal CEO del gruppo Unicredit, Jean Pierre Mustier, relativa alla politica dei tassi?
A seguito delle recenti rivoluzionarie politiche europee sui tassi di interesse, è stato definito che a partire dal 2020 il secondo gruppo bancario italiano applicherà tassi negativi ai conti correnti con saldo maggiore di 100mila euro.
Non è ancora definita la reale soglia di applicabilità di tali tassi, considerando il valore precedente un semplice “valore fittizio e non del tutto preciso”, ma appare chiaro come questa rivoluzione andrà a toccare principalmente le imprese rispetto ai privati.
La mossa di Mustier ha probabilmente un obiettivo abbastanza evidente: quello di rivitalizzare con grandi masse le reti di vendita delle banche, che soffrono sempre più per il ricorso a strumenti d’investimento passivi ed a basso costo, come gli Etf, con cui investitori accorti costruiscono portafogli.