La Rai, la società responsabile del servizio pubblico radiotelevisivo in Italia, registra nel primo semestre del 2019 un utile di 3.3 milioni di euro. Tra le varie voci che portano ad avere un bilancio positivo, una importante è quella ottenuta grazie alla ricerca e sviluppo.
Una vendita da milioni di euro per il Centro di Ricerca
La Radiotelevisione italiana S.p.A ha una propria struttura dedicata all’innovazione tecnologia: si tratta del Centro di Ricerca di Torino, fondato nel 1930. Il direttore del Centro, Alberto Morello, spiega come l’impegno del suo istituto abbia portato al risultato di questo semestre, grazie alla vendita di alcuni brevetti.
Quest’anno le licenze, offerte senza esclusiva alle varie industrie televisive, hanno già portato in cassa 7.2 milioni di euro. Le tecnologie in questione sono legate al nuovo standard di trasmissione del digitale terrestre, il Dvb-T2, che sarà adottato dal 2022 dai network televisivi. Tra i clienti serviti dalla Rai troviamo anche il colosso Samsung, che dovrebbe portare ingenti guadagni, grazie al fatto che le licenze brevettuali garantiscono una royalty di 60 centesimi per ogni decoder o televisore venduto che utilizzi la tecnologia in questione, un dato che va moltiplicato per gli acquisti dei consumatori: in Italia vengono venduti circa 4 milioni di televisori annualmente.
Le altre fonti dietro all’utile
I conti della Rai segnano verde anche per altri motivi. Troviamo per esempio un contributo da 19.9 milioni di euro dallo Stato, che era previsto dalla legge di stabilità dell’anno scorso. Un’altra fonte è la lotta all’evasione: gli accertamenti sul canone portano altri 50 milioni di euro.
Ingegneri, preparate il curriculum
Ora che il Centro di Ricerca ha dimostrato alla Rai il proprio valore, il direttore Morello può far pesare di più le proprie richieste alla direzione. L’obiettivo è quello di spingere la società ad assumere nuovi professionisti, sopratutto ingegneri e informatici ed esperti di intelligenza artificiale e big-data, che andranno a unirsi alle 50 persone già al lavoro oggi.