Abbiamo visto nella lezione introduttiva una prima definizione di politica monetaria, quali sono i suoi obiettivi e quali strumenti la Banca Centrale utilizza per raggiungerli. Fra questi, abbiamo evidenziato che il principale strumento è il tasso d’interesse. In questa lezione e nelle prossime entreremo maggiormente nel dettaglio sulle operazioni che la banca centrale può effettuare, con particolare riferimento a quelle della BCE. Precisiamo subito che stiamo parlando di politica monetaria convenzionale, ovvero quella che la banca centrale attua con strumenti ordinari e in situazioni normali. Ci occuperemo della politica monetaria non convenzionale in un’altra Guida.
Tipi di politica monetaria
Prima ancora di addentrarci nel “come” della politica monetaria, capiamo il “perchè”. Abbiamo visto quali sono gli obiettivi della politica monetaria: ottenere un livello di inflazione vicino all’obiettivo fissato (tipicamente il 2%, come detto precedentemente) ed eventualmente assicurare la crescita del PIL e dell’occupazione. Dunque, generalmente la banca centrale si trova ad affrontare due tipi di situazioni ai quali corrispondono due tipi diversi di politica monetaria:
Politica monetaria espansiva
Con gli interventi espansivi la banca centrale aumenta l’offerta di moneta nel sistema economico, quindi aumenta la quantità di moneta a disposizione del sistema economico. Può farlo utilizzando il suo strumento principale, che abbiamo visto essere il tasso d’interesse, abbassandolo, ovvero aumentando la base monetaria, o con operazioni di mercato aperto (che vedremo in seguito). Indipendentemente dallo strumento utilizzato, lo scopo di una politica monetaria espansiva è sostenere l’economia in un momento di rallentamento di questa, ovvero quando PIL, occupazione e inflazione si trovano al di sotto dei livelli considerati ottimali. Specificamente, nel caso della BCE, quando l’inflazione si trova al di sotto del target del 2%, si rende necessaria una politica monetaria espansiva, e questa è la prima delle due possibili situazioni in cui si può trovare una banca centrale.
Politica monetaria restrittiva
Al contrario, talvolta l’economia si “surriscalda”, e, benché, certamente crescita del PIL e dell’occupazione siano sempre fenomeni positivi, la banca centrale deve vigilare che l’inflazione non stia crescendo eccessivamente di pari passo. Qualora l’inflazione superi il target del 2%, la banca centrale mette in atto una politica monetaria restrittiva volta a diminuire l’offerta di moneta nel sistema economico. Logicamente, al contrario di prima, questo si verificherà con un aumento del tasso d’interesse, o con una riduzione della base monetaria.
Quali sono gli strumenti della politica monetaria convenzionale?
La banca centrale attua la politica monetaria convenzionale stabilendo il tasso d’interesse da applicare su operazioni, generalmente di breve o brevissimo termine, in cui presta liquidità agli operatori economici, principalmente alle banche commerciali.
Per essere più precisi, parleremo di “tasso d’interesse di riferimento”, il tasso d’interesse indicato dalla Banca Centrale per compiere operazioni di finanziamento alle banche e non confonderlo, ad esempio, col tasso d’interesse che le banche applicano alla loro clientela sui mutui.
Vediamo meglio cosa significa: ogni giorno, le banche commerciali necessitano di liquidità per operare e dunque possono sia scambiarsela fra loro sul mercato interbancario, sia chiederla direttamente alla banca centrale. Nel secondo caso, l’operazione sarà uno scambio così strutturato:
1) La banca commerciale necessita di liquidità per, ad esempio, restituire denaro ai correntisti che vogliano ritirarlo.
2) Si rivolge dunque alla banca centrale che gliela concede alle seguenti condizioni:
- a) In cambio della liquidità concessa, chiede delle garanzie chiamate collateral: queste sono generalmente degli strumenti finanziari e devono rispettare delle caratteristiche precise per essere accettate dalla banca centrale, come vedremo in seguito.
- b) Concede la liquidità al tasso d’interesse di riferimento, stabilito dalla Banca Centrale stessa.
3) La durata dell’operazione è prestabilita: generalmente tali scambi fra banche commerciali e banca centrale hanno durata breve o brevissima, anche una sola notte: sono infatti chiamate operazioni overnight.
Il tasso d’interesse di riferimento applicato alle operazioni di rifinanziamento è proprio lo strumento della politica monetaria di cui abbiamo parlato finora. Semplicemente determinando il costo delle operazioni di prestito alle banche, la banca centrale influenza a cascata i tassi a breve termine praticati dalle banche e, come abbiamo visto, l’erogazione del credito a famiglie e imprese.
In altre parole, la BCE certamente non controlla direttamente i tassi d’interesse che le banche applicano alla loro clientela retail, bensì, fissando il tasso sulle operazioni di rifinanziamento delle banche, esercita un’influenza indiretta.
Affinché la politica monetaria sia efficace e, dunque, le decisioni della BCE possano effettivamente influenzare l’erogazione del credito alla clientela da parte delle banche commerciali, è fondamentale che il meccanismo di trasmissione funzioni bene. Proseguite alla prossima lezione, per sapere quali sono le operazioni convenzionali in uso presso la BCE e quali sono i tassi di riferimento che controlla.