Atlantia si ritira dal Consorzio che avrebbe dovuto acquistare Alitalia per salvare la compagnia aerea dal fallimento. A voler acquistare la società sono rimasti solo Ferrovie dello Stato Italiane, il ministero dell’Economia e delle Finanze e la statunitense Delta Airlines. Dopo il passo indietro della famiglia Benetton non ci sono più sul piatto abbastanza soldi per salvare la compagnia aerea italiana.
La scadenza per presentare un’offerta di acquisto vincolante per Alitalia era stata stabilita al 21 novembre 2019. Con l’uscita di Atlantia all’ultimo momento è certo che non sarà possibile trovare un sostituto. Le possibili soluzioni sono o la definitiva liquidazione di Alitalia o un’ulteriore proroga della trattative. Si tratterebbe dell’ottava scadenza mancata dopo l’inizio del nuovo tentativo di salvataggio della compagnia aerea italiana, ovvero l’ottava dal 31 ottobre 2018, quando ci fu la prima offerta da parte di Ferrovie dello Stato.
Le cause del ritiro di Atlantia
Atlantia, la società della famiglia Benetton che gode anche dell’appalto per la gestione di Autostrade per l’Italia, ha deciso di tirarsi indietro dall’acquisto di Alitalia in quanto non soddisfatta della partecipazione della compagnia aerea statunitense Delta Airlines nell’operazione di salvataggio. Delta avrebbe dovuto prendere il 10% delle quote della compagnia aerea italiana, impegno giudicato da Atlantia insufficiente a rappresentare una garanzia.
Inoltre, i portavoce di Atlantia si sono dichiarati insoddisfatti degli accordi voluti da Delta Airlines per quanto riguarda le tratte verso il Nord-America, troppo sbilanciati a vantaggio la compagnia americana.
La situazione di Alitalia
I sindacati protestano con un sciopero generale indetto per il 13 dicembre, che durerà ben 24 ore. Tuttavia al di là delle volontà di salvare i posti di lavoro la situazione di Alitalia è oggettivamente molto grave. Con il bilancio attuale, nonostante i 400 milioni di euro in aiuti pubblici ricevuti nell’ultimo anno, le casse di Alitalia saranno prosciugate entro metà dicembre. La compagnia aerea è molto vicina ad avere grosse difficoltà anche a pagare il carburante per i voli.