Google ha licenziato quattro dipendenti accusati di aver fatto trapelare dati sensibili al di fuori della compagnia. Solitamente quando si sente parlare di questi “leaks” si pensa ad una fuga di brevetti e segreti industriali, ma in questo caso ad essere sottratte dall’azienda sono state informazioni sugli altri dipendenti. Ma dopo questa decisione, i problemi per Google potrebbero invece aumentare.
In America i lavoratori spesso non dispongono di sindacati, la cui creazione viene in molti casi ostacolata dalla grandi aziende (basta vedere questo video per farsi un’idea). La notizia di oggi sembra far pensare proprio questo, cioè che Google stia cercando di impedire ai propri dipendenti di formare una “Union”. In effetti nell’ultimo periodo i lavoratori del gigante del tech hanno visto imposti molti cambiamenti. Per esempio sono stati imposti dei limiti sulle discussioni che possono avvenire tramite mail interne, specificando di evitare discussioni su politica o più semplicemente sulle news. Inoltre è stato introdotto uno strumento con cui vengono segnalate le riunioni con più di 100 dipendenti, che secondo alcuni vengono interpretate da Google come un segnale di una possibile organizzazione dei lavoratori.
Il problema che potrebbe mettere nei guai Google è proprio che i quattro dipendenti licenziati erano effettivamente attivi nell’ambito della organizzazione sindacale. Averli cacciati potrebbe peggiorare i rapporti tra la dirigenza e i lavoratori, che avevano già organizzato in 200 una protesta questo venerdì contro i cambiamenti imposti da Google, che tra l’altro ha ingaggiato una società di consulenza esperta nella soppressione dei tentativi di organizzazione in sindacati.
Risale invece all’anno scorso la grande manifestazione internazionale che ha visto protagonista il 20% dei dipendenti Google, durante la quale 20.000 lavoratori hanno lasciato i propri uffici per protestare la buonuscita da 90 milioni di dollari del cofondatore di Android, Andy Rubin, accusato di molestie sessuali.