Le frodi aziendali sono un tema attuale (caso BIO-ON a ottobre 2019) perchè sono una delle principali cause dei fallimenti aziendali sia in Italia che all’estero. Vale la pena analizzare quali sono i principali errori che hanno portato a subire questi danni.
L’ ACFE, Association of Certified Fraud Examiners, (un’organizzazione internazionale che punta alla formazione di professionisti nell’ambito della prevenzione delle frodi) ha redatto un’analisi globale sulle principali cause delle frodi aziendali, analizzando 2600 casi da tutto il mondo. L’associazione raggruppa le frodi in 3 macro categorie:
- Uso indebito di attivi aziendali: Schema dove un dipendente ruba o usa in maniera imporpria delle risorse aziendali (per esempio: furto di denaro, Fatture false, rimborsi spese gonfiati).
- Corruzione: Schema dove il dipendente utilizza impropriamente la propria influenza in una transazione con l’obiettivo di avere un beneficio personale (per esempio conflitti di interesse, mazzette).
- Frodi contabili: Schema dove un dipendente intenzionalmente riporta informazioni false nei libri contabili aziendali.
I furti aziendali e le frodi contabili
I furti aziendali sono la frode più comune (89% dei casi) ma è anche quella meno dannosa. Infatti in media questa causa una perdita di 114,000$, mentre i danni più ingenti sono causati dalle frodi contabili che causano in media 800,000$.
La durata delle frodi contabili influenza direttamente il danno che causano. Infatti, più tempo durano, maggiori saranno i danni causati. Comunque, circa il 50% delle frodi di questo tipo viene scoperto entro l’anno.
La vulnerabilità delle imprese
Tutte le aziende sono soggette al rischio di frodi aziendali, sia piccole che grandi. Tuttavia, le aziende con meno di 100 dipendenti sono quelle che subiscono i danni maggiori, per una media di 200,000$.
Le grandi aziende hanno problemi diversi dalle piccole. Infatti, queste ultime subiscono soprattutto furti e frodi contabili mentre le società più importanti devono far fronte in primo luogo alla corruzione.
Le aziende quotate, piccole e grandi, sono quelle che subiscono danni maggiori dalle frodi, che in questi casi costano in media 164,000$. Tale fenomeno è causato però soprattutto dalle minori dimensioni medie di queste aziende.
Chi compie le frodi
Le frodi il più delle volte sono effettuate dai dipendenti (44% dei casi), tuttavia le più dannose sono quelle organizzate da direttori o proprietari d’azienda, che costano in media 850,000$. Questo perchè sono frodi più legate alla contabilità complessiva di più filiali o alla corruzione.
La prevenzione
L’ACFE fornisce anche un’analisi degli strumenti di prevenzione in atto al momento delle frode ed ha stilato una lista delle loro principali mancanze. Gli strumenti più efficaci di prevenzione sono i codici di condotta, il controllo attivo dei dati aziendali, le verifiche a sorpresa, le verifiche fatte da enti esterni, il controllo dei manager, le linee telefoniche per le denunce anonime, le policy antifrode ed i dipartimenti interni antifrode.
L’ACFE individua nelle denunce (Tip o Whistleblows) il sistema di più efficace per individuare le frodi. Infatti il 40% di esse sono state identificate in questo modo. Il 53% delle soffiate arriva dai dipendenti.
Come riconoscere una frode aziendale
L’89% dei colpevoli di frodi aziendali risulta essere incensurato prima dell’avvio delle indagini, ma esistono diversi segnali che potrebbero indicare la presenza di frodi. Questi sintomi, però, sono diversi a seconda del sesso della persona e della sua posizione gerarchica. Infatti, gli uomini ed i direttori colpevoli mostrano spesso un’inusuale vicinanza ad un fornitore o una forte diffidenza nei confronti degli altri. Le donne ed i dipendenti colpevoli, invece, tendono ad ostentare difficoltà finanziarie.
Il segnale più comune tra i colpevoli di frodi è la propensione a vivere, nel privato, al di sopra di quelli che dovrebbero essere i loro mezzi.
I modelli di prevenzione obbligatori in Italia
ll Decreto Legislativo 231/2001 dello Stato italiano stabilisce che gli enti possono essere ritenuti responsabili in caso di frodi commesse da personale interno a vantaggio dell’azienda. Quindi, anche se il dipendete ha agito di sua iniziativa, senza che la dirigenza ne fosse a conoscenza. In Italia, tutte le società che hanno degli asset superiori a 4,4 milioni di euro o un fatturato superiore a 8,8 milioni di euro devono mettere in atto il modello organizzativo 231 e nominare un organismo di vigilanza.
Questi modelli organizzativi devono rispondere alle seguenti esigenze:
- individuare le attività nel cui ambito possono essere commessi i reati;
- predisporre specifici protocolli diretti a programmare la formazione e l’attuazione delle decisioni della società in relazione ai reati da prevenire;
- individuare modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee ad impedire la commissione di tali reati;
- prevedere obblighi di informazione nei confronti dell’organismo deputato a vigilare sul funzionamento e sull’osservanza del modello organizzativo;
- introdurre un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello organizzativo.
La responsabilità è esclusa se la società può provare di aver adottato ed efficacemente attuato un modello di organizzazione, gestione e controllo a norma di legge prima che il reato venisse commmesso.