Gli Stati Uniti hanno un problema
Dall’ultimo volo dello Space Shuttle, avvenuto l’8 luglio 2011, gli Stati Uniti hanno perso l’abilità di mandare con i propri mezzi uomini nello spazio. Da quel giorno gli americani sono costretti a pagare la Russia 75 milioni di dollari per mettere un singolo astronauta in orbita, perché attualmente è l’unico Paese al mondo in grado di farlo, grazie alle loro Soyuz.
Per rimediare a questa mancanza è stato creato il Commercial Crew Program, con cui il governo americano ha incaricato aziende del settore di sviluppare nuove navicelle spaziali, investendo miliardi e miliardi di dollari.
SpaceX vs Boeing
Le due aziende in competizione sono SpaceX, con la sua Dragon, e Boeing, con la sua Starliner. La navicella dell’azienda privata di Musk, nella sua configurazione per viaggi con equipaggio, ha compiuto la sua missione di prova il 3 marzo di quest’anno, quando ha attraccato con successo la Stazione Spaziale Internazionale. Una volta tornata a terra, la navicella ha creato un grosso problema a SpaceX. Durante un test dei sistemi di emergenza, la Crew Dragon è esplosa, mettendo in serio pericolo i piani dell’azienda e degli Stati Uniti.
Fortunatamente il governo ha voluto affidare il programma a più di un’azienda, e quindi ora tocca a Boeing provare le proprie abilità.
La missione e l’imprevisto
Boeing, la più grande azienda del settore aerospaziale, ha cercato di dimostrare venerdì di essere in grado di fare ciò che le è stato richiesto: raggiungere l’orbita dal suolo americano, con mezzi americani. Alle ore 12.35 del 20/12/19 un razzo Atlas V della United Launch Alliance ha spedito nello spazio una navicella Starliner, nella configurazione per equipaggio umano, verso la Stazione Spaziale Internazionale. Questo è un primo passo molto importante, dato che è quello precedente al volo con equipaggio umano, previsto per il prossimo anno.
Quello che però doveva rappresentare un sospiro di sollievo per la Nasa si rivela essere fonte di nuove preoccupazioni. La missione deve dimostrare che i 5 miliardi investiti in Boeing dallo Stato sono stati effettivamente utili, ma nonostante la navicella sia in orbita si è verificato un importante problema: non c’è stata l’accensione dei motori che la dovrebbero portare verso l’ISS, il cui attracco è quindi in forse.