Ilva, firmato accordo di base per le trattative
ArcelorMittal e i commissari straordinari del polo siderurgico di Taranto hanno firmato in nottata un accordo non vincolante, in termini tecnici “Heads of Agreement”, ponendo così le basi per la futura negoziazione. Entro il 31 gennaio 2020 dovrà essere trovato un accordo per la risoluzione dell’attuale impasse, andando a sciogliere nodi come l’ammontare dell’intervento statale, la bonifica dell’area e gli esuberi di dipendenti. Viene inoltre rinviata a fine gennaio la richiesta di misure provvisorie avanzata dai commissari.
Insoddisfatti i sindacati, esclusi nella fase di pre-accordo, secondo cui è inaccettabile porre una data di scadenza alla negoziazione, oltre che la ridiscussione dei licenziamenti.
Aggiornamento giornaliero Brexit, la fine si avvicina
Il risultato delle elezioni inglesi sembra aver portato finalmente chiarezza sulla situazione Brexit. Il nuovo Parlamento è infatti riuscito ad approvare con ampia maggioranza l’accordo di uscita proposto dal governo di Boris Johnson, andando a definire il calendario con le scadenze dei prossimi step. Con 358 voti a favore, contro i 234 sfavorevoli, il Regno Unito si avvia a lasciare l’Unione Europea entro la fine del mese prossimo e fissa il termine del periodo di transizione al 31 dicembre 2020. L’accordo dovrà essere ora ratificato da entrambe le parti, per poi passare alla fase successiva. Secondo la mozione, la fine delle discussioni dovrà avvenire entro il 10 gennaio.
Gas russo, Mosca e Kiev trovano un’intesa
Russia e Ucraina hanno raggiunto un accordo per il transito di gas russo sul suolo ucraino, fondamentale per i Paesi dell’Unione. Il 18% del consumo totale di gas in Europa dipende infatti da questi accordi, che si sono tenuti a Berlino sotto la forte pressione dell’UE sull’Ucraina. L’accordo va a sostituire quello esistente in scadenza a fine anno; non sono ancora stati pubblicati i contenuti, ma tutte le parti sono soddisfatte e i punti chiave risolti. Alcune indiscrezioni indicano come parte dell’accordo il pagamento di 3 miliardi di dollari all’Ucraina, con cui si chiuderebbero le vicende legali tra i due Paesi riguardanti il gas, ma tali voci non sono state confermate dai Ministri per L’Energia dei due Paesi.