La guerra commerciale Cina-Stati Uniti è finita al centro dei dibattiti per il peso che i dazi possono avere sia sui due protagonisti che sui paesi che fanno affari con loro. Aldilà di questa guerra però, diversi analisti si sono concentrati su un altro fattore allarmante, ovvero il debito societario cinese, che vale circa il 155% del Pil rispetto al 92% della media mondiale.
I debiti delle società cinesi
Si è verificato un incremento delle insolvenze sui debiti societari da 26,6 miliardi di yuan, nel 2017, passando per 121,9 miliardi nel 2018, fino ad arrivare a 130,7 miliardi nel 2019, pari a circa 18,7 miliardi di dollari. L’indebitamento è in parte fisiologico, per sostenere la crescita e soprattutto i ritmi cinesi. Problematico però è il caso di aumento del debito derivante da canali non regolamentati, come lo shadow banking, con prestiti poco trasparenti e molto rischiosi.
Il lato positivo
Secondo altri analisti della realtà cinese, invece, la tendenza all’aumento delle insolvenze da parte delle società andrebbe letta come un segnale positivo. Infatti questo sarebbe sintomo di una maggiore regolamentazione dei mercati. È noto infatti come in precedenza la percentuale minima di casi del genere trovava spiegazione dall’integrazione tra le imprese private e lo stato che acquistava obbligazioni tramite operatori statali nel settore creditizio. L’apertura ai mercati internazionali e la platea più ampia di investitori hanno reso necessario un quadro più regolamentato in termini di trasparenza e concorrenza.
Il lato negativo
Un debito elevato può essere difficile da controllare, rappresentando una potenziale bomba ad orologeria. L’agenzia Fitch ha stimato che il 4,9% degli emittenti privati cinesi ha fallito nei pagamenti di obbligazioni denominate in yuan nei primi dieci/undici mesi del 2019 rispetto, ad esempio, allo 0,6% del 2014. Lo Stato cinese è però pronto a limitare i salvataggi per le imprese che non sono strategicamente importanti.
Il quadro della lotta Cina-USA
La Cina è la seconda economia mondiale dopo gli Stati Uniti. La crescita del Paese dagli anni ’90 è stata senza dubbio esponenziale, rapida ed in parte inaspettata. Alla fine del 2019, però, Pechino registra un rallentamento in termini di crescita. L’economia cinese è sempre florida, si tratta di un’inversione di rotta non trascurabile ma nemmeno preoccupante. Questa può diventare un problema per la Cina se a rallentare sarà anche l’intera economia globale nel 2020 o negli anni successivi.