La scelta del colosso finlandese in esame non è casuale, in quanto è ormai certo il ritorno del brand Nokia nel mercato degli smartphone, con una gamma di prodotti adatti a tutte le fasce di mercato.
Nata nel 1865, la Nokia diventa famosa tra la prima e la seconda guerra mondiale non per lo stesso motivo per cui la conosciamo noi, ovvero la telefonia mobile, bensì in quanto è il fornitore primario degli stivali di gomma dell’esercito: è solo nel dopoguerra che l’azienda finlandese comincia a occuparsi di telecomunicazione ed elettronica.
Decisivo è l’arrivo di Kari Kairamo, che spinge la Nokia a guardare, alla fine degli anni Settanta, agli Stati Uniti, regno della nuova tecnologia. Già capace di produrre sorprendenti dispositivi elettronici, l’azienda lancia, negli anni ‘80, il rivoluzionario NMT, un “telefonino” da 800 grammi.
L’anno di svolta è il 1992, quando la Nokia lancia il Nokia 1011, oggi il dispositivo è entrato nei musei. Grazie a questo modello, la Nokia diventa il leader mondiale nel mercato della produzione di cellulari. In questo arco temporale il valore dell’azienda aumenta a dismisura, la Nokia assume un “monopolio” sulla telefonia mobile, vista la concorrenza quasi nulla. I dati dei dividendi distribuiti dal 2001 al 2008 ne sono la dimostrazione tangibile. Si passa, infatti, da un dividendo di 0,25436 per azione nel 2001 ad uno di 0,780213 nel 2008, con una crescita maggiore del 300% in soli 7 anni. Nel 2008 il dividendo scende però a 0,518 e continua a farlo, fino a scendere ad un dividendo di 0,1590 nel 2015, e un valore di borsa di 3,80 euro ad azione.
Il declino dell’azienda è da attribuire soprattutto al grande Guru di questa tecnologia, Steve Jobs, che nel 2007, presentando l’iPhone, da inizio ad una vera e propria rivoluzione. Il mercato viene stravolto dall’introduzione degli smartphone e la Nokia risponde troppo lentamente al cambiamento. Infatti, solo nel 2010, quando la Nokia decide di cambiare il proprio amministratore delegato, nominando Stephen Elop, un ex dirigente di Microsoft, affidando a lui l’arduo compito di risollevare le sorti dell’azienda riportandola nel mercato. L’azienda si trovava in una situazione di crisi profonda, con un valore per azione di 2,35 euro, il più basso dal 96. Elop riesce comunque a sfruttare, seppur non in maniera rilevante, l’ondata degli smartphone, lanciando sul mercato il Nokia Lumia, che porta ad un lieve interesse da parte della clientela, riuscendo a ritagliarsi un 2,2% del mercato mondiale della telefonia, si ricorda che è passata da un 82% a un 2,2% in soli 11 anni.
Oggi però, grazie anche ai cambi del personale e dei vertici, sembra che la Nokia sia pronta a prendersi la rivincita per tornare allo splendore di un tempo. Infatti, le notizie riguardo alla presentazione al Mobile World Congress di 3 smartphone Nokia che andranno ognuno a inserirsi in una fascia di prezzo.
Per chi se ne intende le ultime notizie, parlano di uno smartphone Android di fascia alta, dotato di schermo da 5,2 e 5,5 pollici con risoluzione Quad HD, scocca in metallo resistente all’acqua, lettore di impronte digitali, processore Snapdragon 820 di Qualcomm e fotocamera con lenti Carl Zeiss. A questo dispositivo dovrebbe affiancarsi uno smartphone più economico, con processore Snapdragon 400, 3 GB di Ram e fotocamera posteriore da 13 megapixel. Ipotizzata anche l’esistenza di uno smartphone di fascia bassa, con processore Snapdragon 200 e 1GB di Ram.
Fatte queste considerazioni, dato l’alto tasso di competitività del mercato e data la scarsa facilità nel confrontare i vari smartphone da parte dei vari consumatori sulla base delle mere caratteristiche tecniche, non è facile immaginare il futuro andamento della Nokia nel mercato degli smartphone.