La fiducia degli investitori e delle imprese nell’economia tedesca è espressa attraverso l’indice ZEW, calcolato ogni mese dal Zentrum für Europäische Wirtschaftsforschung. Il valore dello ZEW è costruito intervistando 350 esperti di economia che operano all’interno dei mercati. Questo indice a febbraio è crollato a soli 8,7 punti dai 26,7 di gennaio. Un risultato tanto negativo era inaspettato, infatti le stime prevedevano per febbraio un valore di 21,5 per lo ZEW.
Coronavirus: goccia che fa traboccare il vaso
Il presidente dell’istituto ZEW, Achim Wambach, ha fatto presente che il risultato sotto le attese è stato causato dagli effetti del coronavirus sui mercati, con la conseguente paralisi dell’economia cinese. Infatti, l’economia tedesca si fonda molto sulle esportazioni e la Cina era uno dei principali acquirenti dei prodotti Made in Germany. Inoltre, anche la mancanza di componenti cinesi pesa sul settore automobilistico, da sempre di gran peso nello Stato europeo.
Sebbene può giustificare un calo di fiducia degli investitori molto peggiore delle attese da gennaio a febbraio (ZEW sceso da 26,7 ad 8,7 punti contro i 21,5 previsti), il coronavirus non può essere visto come l’unica causa del crollo. Piuttosto, la reazione della Germania all’epidemia è stata così marcata proprio perché il Paese si trova in una situazione di particolare vulnerabilità economica, per non dire difficoltà.
Un 2019 difficile
Il 2019 è stato un anno difficile per l’economia tedesca. L’anno si è chiuso con un PIL statico, cresciuto solo dello 0,6%. Inoltre, il Paese nel 4° trimestre del 2019 ha evitato di pochissimo la recessione tecnica, che si verifica quando il Prodotto Intenro Lordo segna tassi di crescita negativi per due trimestri consecutivi. Il settore auto, da sempre pilastro dell’economia tedesca, è in contrazione. Infatti le case automobilistiche della Germania stanno facendo fatica a tenersi al passo con le nuove tecnologie e, per questo, stanno perdendo terreno a vantaggio della concorrenza.
Sul PIL tedesco è determinante il peso delle esportazioni, quindi l’economia del Paese è legata in modo stretto allo scenario internazionale e, inoltre, la Cina è uno dei suoi maggiori partner commerciali. L’economia tedesca, per questo motivo, ha sofferto il rallentamento della crescita cinese a causa della guerra commerciale con gli Stati Uniti, dalla cui prima fase Pechino si può dire sia uscita sconfitta. Inoltre la Brexit, incerta fino all’ultimo e poi confermata, è stato un altro colpo per i conti di Berlino. Infatti, anche il Regno Unito era uno dei maggiori importatori di beni prodotti in Germania e, con la sua uscita dall’Unione Europea, la natura di tale legame commerciale potrebbe essere compromessa.