In Italia si contano oltre 2.000 imprese che operano nell’ambito del vino, tra vinicole e vitivinicole, che creano eccellenze riconosciute nei segmenti DOC, IGP ed IGT. Queste valgono circa l’8% del fatturato nazionale nel settore Food&Beverage. Per il peso culturale che ha in molti paesi, il vino è stato incluso nella lista dei patrimoni immateriali dell’umanità dall’UNESCO. Sul suolo della Penisola si contano 118 vini ad Indicazione Geografica Protetta (IGP), 332 vini a Denominazione di Origine Controllata (DOC) e 74 a Denominazione di Origine Controllata e Garantita. Inoltre, lo Stivale detiene il primato mondiale di vini Indicazione Geografica Tipica (IGT) nel territorio, con 523 varietà. Le esportazioni ed il mercato interno, nel 2018 e nel 2019, hanno registrato un trend positivo. Tuttavia nel 2020, a causa della pandemia coronavirus, Coldiretti ha rilevato un netto calo delle vendite all’estero.
Esportazioni
Il 2018 ed il 2019 si sono conclusi con un aumento nella produzione di vino DOP ed IGP, rispettivamente del 21,7% e del 2,5%. Grazie alla crescente domanda di vini BIO, la superficie nazionale dedicata alla coltivazione biologica della vite ha raggiunto il 16%, con Sicilia, Calabria e Basilicata sul podio. L’export vinicolo del primo semestre 2019 ha superato i 3 miliardi di euro, confermando il trend positivo con il +3,1% rispetto allo stesso periodo del 2018 ed il +7,1% sul 2017. Oltre il 60% delle esportazioni è stato destinato all’Europa, soprattutto in Germania, Francia e Paesi Bassi.
Fra i più grandi mercati extra europei i tassi di crescita maggiori si sono registrati in America (+4,7%) ed in Asia (+7,1%). Il Giappone, dopo il rallentamento del 2018, ha riscontrato un grande recupero nel 2019 (+15,0%), mentre la Cina, di gran peso per altri prodotti Made in Italy, continua a ricoprire una fetta ridotta delle esportazioni di vino.
Giacenze ed esportazioni su base regionale
Nel 2019 oltre il 57% del vino in Italia è detenuto nelle regioni del Nord. Grazie al significativo contributo delle giacenze nelle province di Treviso e Verona, con il 10% ed il 9% del totale, nel solo Veneto è presente circa un quarto di tutte le bottiglie della Penisola, con 11 milioni di ettolitri stimati. Considerando i mosti, invece, la prima regione detentrice è la Puglia, con il 40,5%, seguita dall’Emilia Romagna, con il 21,2%.
Veneto, Piemonte, Toscana e Trentino-Alto Adige detengono il primato a livello regionale per le esportazioni di vino, avendo sfiorato i 2,3 miliardi di euro nei primi sei mesi del 2019, pari al 76,1% del totale italiano.
Vino da Collezione
Le case d’asta Bolaffi e Pandolfini sono tra le principali occasioni in Italia per acquistare bottiglie da collezione. Nel 2019 hanno concluso vendite di vini di lusso ed altri alcolici pregiati per un totale di 1 milione di euro solo in una seduta. Si sono distinte la selezione di Grand Cru dell’importante annata 2009, con 13 bottiglie battute a 50.000 euro, e quella di Grand Cru 2002, con 12 bottiglie a 37.500 euro. Tra i vini italiani, sono state degne di nota tre magnum del 2004 di Barolo Monfortino Riserva Giacomo Conterno, vendute a 7.000 euro. Inoltre, una magnum Sassicaia del 1985 è stata aggiudicata per 4.500 euro, una bottiglia di Masseto del 2006 per 4.000 euro e la selezione di Brunello di Montalcino Riserva 2001 Case Basse di Gianfranco Soldera per 3.800 euro.
I vini più pagati al mondo a livello globale
A livello internazionale, nell’ottobre 2018 a Sotheby’s, New York, una bottiglia Demaine de la Romanèe Conti del 1945, appartenente alla collezione privata di Robert Drouhin, ha stabilito un nuovo record, diventando la bottiglia più pagata di sempre durante un’asta. Partendo da una base di 32.000 dollari, ha raggiunto la cifra da capogiro di 558.000 dollari. Una delle ragioni principali per l’alto prezzo di questo vino è la bassissima resa per ettaro, con terreno lavorato in biodinamica. Il fatto che ci siano poche bottiglie prodotte ogni anno moltiplica il valore delle migliori annate agli occhi dei collezionisti.
Al secondo posto la bottiglia Screaming Eagle del 1992, un Cabernet Sauvignon della Napa Valley. La critica mondiale ha assegnato il massimo dei voti in tutti gli indici considerati. Il prezzo di questo vino sembra essere salito all’improvviso in un’asta caritatevole del 2000, quando una bottiglia da 6 litri fu aggiudicata per 500.000 dollari.
Una bottiglia di Chateau Cheval Blanc del 1947 si aggiudica il terzo posto, essendo stata venduta per 305.000 dollari. Questo Merlot è molto apprezzato per via del suo singolare imbottigliamento, definito Imperial o Matusalem.
I vini firmati dagli artisti
Durante un’asta organizzata da Sotheby’s, è stato registrato un nuovo record per una collezione privata di vini da 17.000 bottiglie, venduta per la cifra di 29,8 milioni di dollari. Gran parte delle bottiglie, di Premier Cru Mouton Rothschild, sono state nobilitate dalla firma dei più importanti artisti e pittori di fama mondiale. Fra questi si contano nomi come Salvador Dalì, Joan Mirò, Wassily Kandinsky, Pablo Picasso ed Andy Warhol.