Il direttore generale del Meccanismo europeo di stabilità (Mes), Klaus Regling, ha proposto, in un’intervista al Financial Times, una possibile alternativa ai Coronabond per andare incontro agli Stati europei più in difficoltà a causa del coronavirus. Secondo Regling lo strumento più efficace disponibile è proprio il Mes, attivandolo però con condizioni molto leggere. Infatti, dopo la modifica di tale istituzione nel 2019, non è più obbligatorio imporre ai paesi che ne usufruiscono di applicare misure di ristrutturazione del debito. Queste, infatti, sarebbero molto penalizzanti per diversi Stati, costringendo chi si trova al di fuori dei limiti del Patto di Stabilità ad attuare pesanti politiche di austerità. Tali misure dal 2019 possono essere o meno applicate secondo la decisione della Commissione Europea.
I vantaggi del Mes a condizionalità limitata
Regling non ha parlato di un Mes del tutto incondizionato ma quasi. Il direttore dell’istituzione europea ha detto che sarà richiesto solo che i soldi vengano impiegati in modo efficiente per contrastare l’emergenza sanitaria, senza sprechi. Sebbene sarà necessario, come previsto dalle norme, restituire i soldi arrivati per mezzo del Mes, secondo quelli che sono i contributi in precentuale che deve ogni Stato, la scadenza dovrà essere molto elastica. Inoltre, non è escluso che i contributi richiesti ai paesi più colpiti, come l’Italia, saranno ridotti.
Quindi, non ci dovrebbe essere nessuna nuova austerità se l’Unione Europea si muoverà come auspicato da Regling. Secondo gli economisti Lorenzo Codogno e Gianpaolo Galli, come hanno scritto in un articolo sul Sole 24Ore, il Mes a condizionalità limitata potrebbe essere considerato come equivalente ai Coronabond se affiancato ad un altro strumento. Questo consiste nelle Omt, operazioni della BCE introdotte da Mario Draghi ma mai applicate. Le Omt sono attivabili solo in relazione al Mes e consentono alla Banca Centrale Europea di acquistare un numero, sulla carta, illimitato, di titoli di Stato appartenenti ad un solo paese. In questo modo, il supporto agli Stati più in difficoltà sarebbe assimilabile a quello che avrebbero dato i Coronabond.
Mes di prima scelta
Secondo Regling utilizzare il Mes a condizionalità limitata sarebbe stato preferibile ai Coronabond anche se questi non avessero trovato la ferma opposizione di Olanda e Germania. Infatti, osserva il direttore generalle del Mes, nella pratica i tempi per attivare dei titoli obbligazionari comuni a tutta l’UE sarebbero stati troppo lunghi. Infatti, per farlo sarebbe stato necessario creare un’istituzione apposita che li potesse emettere, il che avrebbe richiesto di sicuro più di un mese. Come ha affermato in breve Regling:
<<Non si possono creare titoli obbligazionari dal nulla>>
Quindi, secondo questa idea, i Coronabond non sarebbero stati adatti alla situazione attuale, con paesi che hanno immediato bisogno di liquidità. Nel Mes, invece, ci sarebbero già pronti quasi 800 miliardi di euro, che con la condizionalità limitata diventerebbero assimilabili ad un prestito comune.
Una possibile debolezza nell’idea di Regling
La proposta di Klaus Regling funziona ma ha un punto debole. Infatti, la condizionalità limitata del Mes dovrà essere approvata dalla Commissione Europea. Se un numero sufficiente di paesi si schierasse contro l’idea, questa salterebbe. Non si può escludere che alcuni Stati del nord-Europa siano tanto miopi da voler proseguire la linea dell’austerità contro chi non rientra nei limiti del Patto di Stabilità e Crescita. Regling è del tutto cosciente di questo pericolo ed infatti ha raccomandato:
<<È interesse di ogni Stato membro dell’UE che anche gli altri Stati membri siano messi in condizione di superare la crisi>>
Crisi che ha definito come la peggiore dai tempi della Seconda guerra mondiale.