La Commissione Europea ha approvato in tempi molto brevi il decreto liquidità, o decreto imprese, del governo italiano. Esso prevede lo stanziamento di un budget da 200 miliardi di euro a sostegno di piccole e medie imprese e lavoratori autonomi. Questo fa parte del piano straordinario che sblocca 1.900 miliardi di aiuti di Stato diretti alle imprese, di solito non permessi in Europa. Ognuno potrà ottenere fino a 25 mila euro come sostegno, compilando un modulo on-line per la richiesta. La Commissione Europea ha approvato la misura italiana in due fasi, la prima riguardo le modalità di erogazione del credito e la seconda riguardo la definizione di chi avrà diritto agli aiuti.
Lo spazio per l’Italia
La Commissione Europea, in particolare, ha stabilito che il decreto liquidità del governo italiano è in linea con le norme europee sugli aiuti di Stato, modificate ad inizio aprile a causa dell‘emergenza coronavirus. Prima era possibile supportare le aziende in difficoltà solo per il 90% del loro capitale, a condizione di restare sempre entro il 25% del fatturato registrato nel corso dell’anno precedente. Con la revisione straordinaria delle regole, invece, è possibile coprire sempre le aziende per il 100% del loro capitale.
L’Italia in realtà non sta sfruttando appieno il nuovo spazio di manovra a sua disposizione. Infatti, in molti casi un massimo di 25 mila euro come supporto può rappresentare un aiuto modesto. Questo dipende dal fatto che, al momento, lo stesso Stato italiano si trova in una situazione di scarsa liquidità. Al decreto imprese si aggiungono i fondi che arriveranno dalla Banca europea per gli investimenti (Bei). Questi però al momento, con solo 25 miliardi destinati a tutto il Continente, avranno un’utilità piuttosto limitata.
Ottenere i fondi
Oltre ai liberi professionisti, con una loro partita IVA, che non possono lavorare, il credito sarà disponibile per tutte le imprese con meno di 499 dipendenti. Tale sarà il discrimine per rientrare nella categoria di PMI. Per fare richiesta è necessario compilare un modulo fin da subito disponibile sul sito fondidigaranzia. Questo, poi, dovrà essere inviato per e-mail all’ente che dovrà erogare il credito.
Ancora non è stabilito con quali modalità il denaro sarà messo a disposizione ma il Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) assicura che il nodo sarà sciolto in tempi brevi. Infatti, il MiSE, assieme all’istituto Microcredito Centrale, si sta accordando con l’Associazione bancaria italiana (Abi) per rendere i fondi disponibili il prima possibile. Sembra probabile che si adotterà un meccanismo simile a quello già messo in atto per la cassa integrazione.