John Pierpont Morgan è stato uno dei più abili e potenti banchieri di tutti i tempi. Nato ad Hartford, vicino New York, nel 1837, ma cresciuto a Londra, Morgan farà la sua fortuna negli Stati Uniti, mostrando un’incredibile abilità ed aggressività nel portare avanti gli affari. Dalla sua banca sono nate due delle maggiori istituzioni finanziarie del XX e XXI secolo, la J.P. Morgan Chase & Co e la Morgan Stanley. Quest’ultima si distaccò dalla compagnia principale nel 1935, a causa di una nuova legge che proibiva ad una stessa società di operare allo stesso tempo come banca d’investimento e banca commerciale. La J.P. Morgan Chase e Co è la più diretta discendente dell’istituto finanziario fondato da John Pierpont Morgan. Essa a fine 2019 aveva 25,4 bilioni di dollari (25,4 mila miliardi) a deposito e 2,9 bilioni in gestione, rendendola la 6° banca più grande al mondo.
Indice
- Famiglia, formazione ed inizio del lavoro
- Le prime esperienze fino alla nascita della J.P. Morgan
- La conquista degli Stati Uniti con i monopoli
- L’ultimo decennio di vita
- La J.P. Morgan dopo J. P. Morgan
Famiglia, formazione ed inizio del lavoro
Famiglia
John Pierpont Morgan nacque in un famiglia facoltosa nei pressi di New York. Il padre, Junius Spencer Morgan, aveva già una sua banca commerciale con sede a Londra, la J. S. Morgan & Co. nata come George Peabody & Co. dal nome del suo co-fondatore. Il nome dell’istituto finanziario divenne J. S. Morgan & Co. nel 1864, quando Peabody lasciò la società.
Formazione
John Pierpont Morgan fin da ragazzo si faceva chiamare Pierpont. Il giovane è cresciuto a Londra, dove passò buona parte dell’infanzia, e fra le diverse scuole frequentate in Inghilterra e nel resto d’Europa. Il padre dava molto peso alla conoscenza delle lingue, infatti Morgan fu mandato a passare un periodo di studio in Svizzera, per imparare il Francese. Dopo questa esperienza il giovane andò a studiare Storia dell’Arte, tema di cui era molto appassionato, all’Università di Göttingen, in Germania, tornando dalla famiglia a Londra con una laurea ed un’ottima conoscenza del tedesco.
Inizio della carriera
Nel 1857 J. P. Morgan iniziò a lavorare per la J. S. Morgan, a Londra. Nel 1858 si trasferì negli Stati Uniti, per dedicarsi alla divisione newyorkese della banca del padre. Nel corso di due anni il giovane aveva già stretto una folta rete di contatti fra Stati Uniti e Gran Bretagna. Junius Morgan era di solito molto critico verso le strategie finanziarie del figlio, in quanto le giudicava troppo rischiose e spregiudicate.
Le prime esperienze fino alla nascita della J.P. Morgan
L’inizio della carriera di John Pierpont Morgan negli Stati Uniti fu attraversato dalla Guerra di secessione americana, che divise il Paese in un conflitto armato fra Stati del nord e Stati del sud. In questo periodo il giovane banchiere si dedicò soprattutto a stringere nuovi contatti e rafforzare i vecchi.
L’Hall Carbine Affair
Durante la guerra civile statunitense fu coinvolto nell’Hall Carbine Affair. Morgan fece da intermediario in un affare nel quale un commerciante d’armi vendette agli Stati Uniti (nord) 5.000 carabine vecchie e difettose a prezzo pieno, come fossero nuove. Il banchiere fu quello che intascò di più dall’Hall Carbine Affair ma senza avere in esso nessuna responsabilità legale. Infatti a finire sul banco degli imputati, uno per truffa e l’altro per negligenza, saranno il commerciante, Simon Stevens, ed il generale John Charles Frémont.
La nascita della J.P. Morgan
Dopo la fine della guerra civile Morgan iniziò subito a dedicarsi alla rete ferroviaria statunitense, sfruttando il fatto che mancasse un intermediario garante della correttezza nella gestione degli investimenti nel settore. A 34 anni aveva acquisito il quasi totale controllo della banca del padre, così nel 1871 la trasformò nella Drexel Morgan & Company, mettendosi in società con il banchiere statunitense Anthony Joseph Drexel. La principale attività dell’istituto, nei primi tempi, era quella di acquisire e riorganizzare imprese in difficoltà. La società divenne J.P.Morgan & Co nel 1895, dopo la morte di Drexel.
La conquista degli Stati Uniti con i monopoli
Il settore ferroviario
La copertura della rete ferroviaria negli Stati Uniti era in rapida espansione nella seconda metà dell’800. In mancanza di una regolamentazione chiara e di un garante riconosciuto, però, c’era poca trasparenza negli investimenti, con casi frequenti di truffe. J. P. Morgan colse al volo l’occasione, sfruttando il vuoto lasciato dalle istituzioni. Il banchiere costituì un consorzio per garantire sicurezza e trasparenza, arrivando in poco tempo a monopolizzare gli investimenti nel settore. Inoltre, acquisendo una quota significativa in tutte le principali imprese ferroviarie statunitensi, Morgan aveva di fatto il controllo del settore.
Il settore elettrico
L’elettricità nel secondo ‘800 era vista come un campo innovativo in cui fare impresa. Junius Morgan, padre di John Pierpont Morgan, lo considerava un investimento da evitare in assoluto e cercò con decisione di convincere il figlio a tenersene alla larga. Si trattava, secondo Morgan senior, di una tecnologia senza futuro, poco più di una moda passeggera che non avrebbe mai preso piede.
J. P. Morgan nel 1878 fu il maggior finanziatore della Edison Electricity Company. Questa visse una crescita esplosiva fino a quando, nel 1892, diede vita al colosso General Electric grazie alla fusione con la Thomas-Houston Electric Company.
Il settore dell’acciaio
Nell’ultimo decennio del secolo Morgan entrò anche nel settore dell’acciaio. Si pose come maggiore finanziatore della Federal Steel Company e divenne progressivamente azionista di maggioranza della Carnegie, maggiore azienda del settore. Nel 1901 realizzò la fusione fra le due realtà siderurgiche, creando così la società dalla valutazione più alta mai vista fino a quel momento, la U.S. Steel.
L’ultimo decennio di vita
Quando J. P. Morgan salvò gli Stati Uniti dal default
Nei primi anni del ‘900 gli Stati Uniti furono colpiti da una grave crisi finanziaria, ricordata come Panico del 1907. La Borsa di New York aveva perso circa il 50% del suo valore complessivo dall’anno precedente. Diverse piccole e medie banche dichiararono bancarotta innescando una vera e propria psicosi di massa. La situazione già problematica, infatti, fu aggravata da una corsa di massa per ritirare i soldi dai propri conti, mettendo in pericolo l’intero sistema finanziario statunitense. Lo Stato, con una mancanza di liquidità senza precedenti, era a serio rischio default.
J.P. Morgan salvò la situazione. Mettendo insieme i gestori di quasi tutti gli istituti finanziari statunitensi il banchiere anglo-americano realizzò una straordinaria riorganizzazione delle linee di credito, riuscendo così a far riprendere il sistema finanziario del Paese. Il rischio default era stato scongiurato. Morgan aveva fatto quello che sarebbe dovuto essere il compito di una Banca Centrale, infatti la crisi del 1907 rese chiaro agli occhi del governo che un’istituzione del genere era necessaria.
Il Titanic
Negli anni ’10 del XX secolo Morgan investì anche molto nell’International Mercantile Marine Company (IMMC). La società realizzerà il progetto del Titanic, la più grande nave passeggeri mai creata, con a bordo servizi ed infrastrutture paragonabili a quelle di un hotel di lusso. L’IMMC aveva speso moltissimo per la sua idea che però, come noto, si conluderà in tragedia. La nave affondò nel 1912, causando alla società enormi perdite economiche e soprattutto di credibilità. L’IMMC, così, chiuse i battenti lo stesso anno della tragedia del Titanic, segnando il maggiore fallimento nella carriera di Morgan.
La morte
J. P. Morgan morì a Roma nel 1913. Furono spedite più di 4 mila lettere di condoglianze alla famiglia. La Borsa di New York, poco dopo la diffusione della notizia, chiuse due ore per lutto. Pochi mesi dopo fu istituita la Federal Reserve System (FED), forse considerabile come l’erede di John Pierpont Morgan nel ruolo di Banca Centrale degli Stati Uniti.
La J.P. Morgan dopo J. P. Morgan
La Morgan Stanley
Dopo la morte del suo fondatore la J.P. Morgan contonuò ad essere una banca florida. Nel 1935, tuttavia, essa fu oggetto di uno scisma, non per ragioni di disaccordi interni ma legali. Infatti, quell’anno la legge Glass-Steagall aveva proibito che una stessa società potesse allo stesso tempo lavorare come banca commerciale e banca d’investimento. Per questo una parte della J.P, Morgan & Co si separò andando a costituire la Morgan Stanley, una banca d’investimento indipendente, mentre la società madre divenne una banca commerciale.
J.P. Morgan Chase & Co
Nel 2000 la J.P. Morgan & Co si è fusa con la Chase Manhattan Corporation, dando origine alla J.P. Morgan Chase & Co. Nacque così la società che, nella sua forma attuale, può essere vista come la realtà in maggiore continuità con quella fondata dal banchiere anglo-americano. Con sede a New York, essa può contare più di 160 mila dipendenti. Opera soprattutto negli Stati Uniti ed in Canada.