Parlare di superpotenze economiche nel corso della storia è problematico. Infatti, prima del ‘900, i dati economici raccolti erano molto poco precisi ed accurati. Non esisteva alcun calcolo del PIL, lo studio dell’economia si affermò solo a fine XVIII secolo. La ricchezza e la produttività complessiva dei più grandi Stati del passato può solo essere ricostruita in grandi linee, guardando ai reperti archeologici ed ai pochi documenti rimasti. Tuttavia, pur non potendo fornire numeri precisi, gli storici possono affermare quasi con certezza quali sono state le maggiori superpotenze economiche nella Storia dell’uomo. Per farlo è necessario osservare soprattutto quanta moneta circolava, quanto era vivace il commercio e quante strutture ed infrastrutture sono state costruite.
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Dagli imperi alla rivoluzione industriale
Per millenni l’attività economica più importante per l’uomo è stata l’agricoltura. Infatti, come precisa l’archeologo e storico Ian Morris, erano le rivoluzioni agricole avere un ruolo chiave nella nascita di superpotenze economiche nel passato. Si trattava di innovazioni, a livello tecnico o amministrativo, che permettevano un enorme vantaggio sugli altri Paesi. Questo contava più di avere accesso a miniere di gemme e metalli preziosi, di grande valore ma estraibili ad un ritmo, al tempo, molto lento, soprattutto dopo i primi decenni di sfruttamento. Inoltre, era fondamentale avere a disposizione molte terre e popolazione. La terra, in particolare, rappresentava il capitale di maggiore importanza fino al XVIII secolo. Con la rivoluzione industriale invece, che avvenne fra fine ‘700 ed inizio ‘800 con al centro l’Inghilterra, il paradigma cambiò per sempre.
La produzione globale iniziò a dipendere sempre più dall’ottimizzazione dei processi di lavorazione, e non più produzione, delle materie prime. Anche il settore primario, in un Paese industrializzato, godeva di vantaggi produttivi immensi e non replicabili in altro modo. Fra IXX e XX secolo si stima che la produzione economica sia stata di molto superiore a quella di tutta la precedente Storia della civiltà umana.
Le maggiori potenze economiche della Storia
A causa della documentazione carente, non è possibile risalire a delle cifre da attribuire ai maggiori PIL della Storia. Tuttavia, osservando i reperti, è possibile dire come fossero concentrate le attività economiche nel mondo in determinati periodi storici. La rivista Fortune ha pubblicato una stima sulla percentuale delle produzione economica globale concentrata in quelli che sono considerati dagli esperti gli imperi più ricchi della Storia. Visto che sarebbe scorretto stilare una classifica, che sarebbe arbitraria, i maggiori casi della Storia sono presentati in ordine cronologico.
Antica Roma
La Roma antica ha vissuto il suo periodo di massimo splendore, in termini di ricchezza, intorno al 100 D.C., nel periodo imperiale, quando quella che era diventata la potenza egemone del Mediterraneo arrivò a valere fra il 25 ed il 30% della produzione economica globale. L’economia dell’impero latino era fondata soprattutto sull’agricoltura, nella quale era impiegato fra il 30 ed il 40% della popolazione. Per questo, nel corso della storia romana furono introdotte diverse tecnologie per facilitare ed ottimizzare il lavoro nei campi. Il commercio, durante l’impero, fiorì, anche grazie alla creazione di un primo sistema finanziario. In antichità infatti uno dei maggiori problemi e rischi era quello di viaggiare con grandi quantità di monete in metalli preziosi. Per tale ragione nell’antica Roma furono introdotte forme di credito, con la possibilità di avere documenti che davano diritto di riscossione solo al titolare.
Dinastia Song (Cina)
La dinastia Song dominò sulla Cina dal 960 D.C. quando, a seguito di un periodo di sanguinosi conflitti interni, salì al potere l’imperatore Song Taizu. Il nuovo regno fece attraversare alla Cina una fase di grande innovazione e sviluppo, arrivando ad un livello di produttività, secondo alcuni storici, paragonabile a quello della prima rivoluzione industriale. Secondo Fortune il periodo di massima ricchezza è stato verso il 1200, quando il Paese arrivò a valere fra il 25 ed il 30% della produzione economica globale. La dinastia Song è famosa, inoltre, per essere stata il primo Stato al mondo ad aver emesso delle banconote nazionali valide come moneta.
Impero Moghul (India)
L’impero Moghul in India divenne la maggiore potenza economica globale, prima del declino che porterà il Paese ad essere assoggettato all’impero inglese con l’istituzione del Company Raj nel 1803. Quella passata alla Storia come dinastia Moghul, il cui vero nome era dinastia timuride, era originaria della Mongolia, infatti il nome Moghul viene dal termine arabo che sta per mongolo.
L’India durante la dinastia Moghul divenne la maggiore potenza economica al mondo. Il periodo di massimo splendore fu il XVII secolo, che culminò nel 1700, quando Fortune stima che l’impero valesse circa il 25% della produzione economica globale. La ricchezza del Paese, grazie all’organizzazione dello Stato, crebbe a ritmi molto alti, sebbene fosse in buona parte basata su un feroce sfruttamento delle caste subalterne. L’impero finì nel 1707, a seguito di conflitti fra la componente induista e quella islamica, dopo che il sovrano Aurangzeb provò ad imporre la religione islamica nel Paese.
Impero Inglese
L’Impero Inglese è stato quello ad aver avuto sotto il suo controllo più persone e terre di qualsiasi altro nella Storia, oltre aver assunto un reale ruolo egemone in quasi tutta l’economia globale. Si trattava di una realtà statale molto focalizzata sul commercio ma fu il vantaggio tecnologico a garantire davvero l’egemonia all’Inghilterra. Infatti la produzione economica derivata dallo sfruttamento delle colonie era solo il 6% di quella complessiva dell’impero di Londra. Questo nonostante i profitti ottenuti da tutte le innumerevoli colonie fossero superiori rispetto a quelli di altri Paesi.
Fu la rivoluzione industriale la chiave del successo inglese. Sebbene si trattasse dell’impero più grande della Storia, per la prima volta la ricchezza non dipendeva tanto dalla terra e dalla situazione demografica ma prima di tutto dalla tecnologia. L’Inghilterra raggiunse il massimo distacco dal resto del mondo nel 1870, quando arrivò a valere circa il 21% della produzione economica globale.
Stati Uniti d’America
Dalla Seconda Guerra Mondiale in poi il ruolo di maggiore superpotenza economica globale è passato agli Stati Uniti. Dall’inizio del ‘900 il Paese aveva dato una grande spinta all’innovazione industriale ed aveva iniziato, insieme alla Germania, a competere con l’Inghilterra. Dopo un importante periodo di crescita, nei primi decenni del XX secolo, gli USA sono rimasti l’unica potenza industrializzata al mondo a non essere stata devastata dalla guerra. Questo porterà il Paese, nel 1950, a valere ben il 50% della produzione economica globale. Tale cifra, tuttavia, era la somma di un periodo positivo per gli USA assieme ad un momento di forte difficoltà per quasi tutti gli altri Stati.