Gli imprenditori sono soggetti, in media, a più problemi psicologici di chi lavora come dipendente. Alcune caratteristiche chiave per avere successo nel portare avanti un’impresa, come creatività, versatilità ed empatia, sono spesso anche indice di una salute psichica più sensibile e, quindi, fragile. Lo stress nell’essere responsabile di un’intera azienda, inoltre, è di per sé molto forte. I disturbi psicologici, primi fra tutti depressione e tendenza all’isolamento, sono frequenti.
Le maggiori vulnerabilità
Per fare impresa è necessario saper essere spregiudicati ma anche essere in grado di capire le persone. All’inizio è necessario stabilire cosa fare per far andare bene gli affari, fase in cui sono necessarie creatività e capacità di analisi. La creatività serve per riuscire a pensare qualcosa di nuovo, in grado di far emergere la propria realtà fra i concorrenti. Si tratta di un pregio che però è tipico di persone con poche certezze salde, il che, pur essendo di per sé un elemento positivo, rende meno stabile la psiche.
Spesso, soprattutto quando si inizia un’attività, è necessario occuparsi di più mansioni allo stesso tempo. Inoltre è necessario conoscere, almeno in grandi linee, il lavoro nelle diverse sezioni dell’azienda. Infatti, altrimenti, sarà difficile sia valutare i loro risultati che dare le giuste indicazioni. Questa esigenza porta a soffrire sempre di più le aspettative degli altri, sentendo di non poter in nessun caso sbagliare mostrando debolezza. Tale dinamica, poi, finisce per ripercuotersi anche sui rapporti nella vita privata.
Per capire come relazionarsi al meglio con un dipendente, per avere una maggiore produttività, è necessario essere in grado di capire le sue esigenze. Per questo è molto utile avere attitudine all’empatia. Questo, però, porta anche spesso a sentirsi legati ad alcuni dipendenti, il che porta a forti disagi nel momento in cui qualcuno deve essere sanzionato o licenziato.
Le pressioni psicologiche
Un imprenditore è sottoposto a forti pressioni psicologiche, prima fra tutte lo stress. Quando si ha un’azienda da gestire in molti casi si ha la sensazione di non staccare mai dal lavoro. Tanti arrivano a pensare in maniera ossessiva alla propria attività, finendo per trascurare la loro salute, l’aspetto, lo svago ed i rapporti personali. Questa situazione ha come sintomi frequenti anche l’insonnia ed il facile sviluppo di dipendenze.
Spesso il tempo dedicato ad avviare un’impresa fa sì che questa diventi totalizzante. Tutto quello che chi l’ha fondata farà per molti anni potrebbe essere legato alla sua società. Questo fa sì che tanti finiscano per identificarsi quasi in toto con la loro azienda e con i suoi risultati. Quindi, l’imprenditore arriva a percepire i successi della società come suoi, senza guardare quasi a nient’altro. La vita dell’imprenditore dopo alcuni anni rischia di diventare un essere per l’azienda, legando del tutto ad essa il proprio ego, in una forma di alienazione. Il desiderio di far funzionare e crescere la propria attività, quindi, sfocia nell’ossessione. Questo accade soprattutto nei casi di successo imprenditoriale.
Un elemento con il quale è molto difficile convivere, quando si fa impresa, è che per quanto si possa essere presenti qualcosa di cui si è responsabili può andare male per cause al di fuori dal proprio controllo. Chi lavora come dipendente se non ha fatto nulla di sbagliato e ha portato a termine tutti i suoi compiti non ha nulla da temere. Se invece il lavoro consiste nel mandare avanti l’impresa, questo potrebbe essere compromesso dall’errore di chiunque o da qualsiasi causa esterna imprevista.
Quando si diventa tanto abituati a parlare di affari, diventa difficile instaurare dei rapporti umani sinceri. Un imprenditore può arrivare a fare fatica a non relazionarsi con gli altri come se fossero dipendenti o persone con cui trattare. Alla base di questo problema c’è la sensazione irrazionale che tutti, in ogni situazione, vogliano sempre arrivare ad ottenere qualcosa.