Nel secondo trimestre del 2020, secondo quanto registrato dall’OCSE, i Paesi membri dell’istituzione internazionale hanno subito in media un crollo del 9,8% del PIL. Nella Storia dell’organizzazione, ed in generale da quando gli Stati hanno iniziato a calcolare in modo sistematico il Prodotto Interno Lordo, non era mai stato registrato un risultato del genere. Il record negativo precedente risaliva al 2009, al picco della crisi seguita al disastro dei mutui subprime, ed era “solo” un -2,3%. Secondo la maggioranza degli economisti, un colpo del genere all’economia globale è paragonabile solo alla Grande Depressione, dopo la tremenda crisi del ’29.
I dati dell’OCSE
L’epidemia ha colpito tutto il mondo ma l’Occidente sta soffrendo in modo particolare. Infatti, sono proprio Europa e Nord America a sentire di più gli effetti della pandemia sul PIL. Il crollo medio nel mondo è stato del 9,8%, il più alto mai registrato. Stando ai numeri, sembra essere iniziata una crisi da far impallidire quella del 2008, quando fu segnato il precedente crollo globale record, del 2,3%.
Secondo l’OCSE, il Paese a vedersela peggio è di gran lunga la Gran Bretagna, che nel secondo trimestre del 2020 ha visto un -20,4% del suo PIL rispetto ai tre mesi precedenti. Seguono, con molto distacco, la Francia, che ha perso il 13,8%, e l’Italia, con il -12,4%. Considerando le altre maggiori potenze economiche occidentali, la situazione non migliora. La Germania, considerata spesso il pilastro dell’economia UE, ha perso il 9,7%. Gli Stati Uniti, invece, segnano un -9,5%, il peggior risultato mai visto nel Paese da quando viene calcolato il PIL.
La Cina
La Cina era il Paese che, quando è iniziata la pandemia del coronavirus, sembrava ne sarebbe uscito peggio. Pechino, invece, è riuscita a riprendere in poco tempo il controllo, iniziando a far risalire il PIL con una rapidità al di sopra di tutte le previsioni precedenti. Nel secondo trimestre del 2020 il Dragone sembra già essere tornato in piena salute, registrando una crescita dell’11,5% rispetto ai tre mesi precedenti. Nel primo trimestre dell’anno il Paese aveva perso solo il 10%, quindi l’economia cinese non è solo in ripresa ma è già tornata in crescita. Salvo sorprese, Pechino nel 2020 riuscirà a ridurre il distacco con gli Stati Uniti come mai prima.