L’indice di dipendenza, o dependency ratio, rappresenta il rapporto fra popolazione in età attiva ed in età inattiva in uno Stato. Sono considerati inattivi, per convenzione, i cittadini che hanno da 0 a 14 anni e quelli sopra i 65. L’indicatore rappresenta la percentuale di questi ultimi rispetto al totale della popolazione fra i 15 ed i 64 anni.
Come funziona l’indice di dipendenza
L’indice di dipendenza, calcolato con cadenza annuale, mostra la popolazione in età inattiva come percentuale sul totale della popolazione in età attiva. Quindi, se l’indice è uguale, per esempio, al 50% significa che il numero di persone sotto i 14 anni o sopra i 65 sono la metà del totale di quelle che ne hanno fra i 15 ed i 64. I problemi all’economia arrivano quando il dependency ratio diventa troppo alto, cioè quando i cittadini classificati, in grandi linee, come dipendenti da altri diventano troppo numerosi rispetto a quelli attivi. Tale fenomeno diventa rilevante quando si verifica una brusca variazione del tasso di crescita demografica.
Aumento e calo della popolazione
Sia con una variazione in positivo, più bambini, che con una in negativo, più anziani e vecchi, della crescita demografica l’indice di dipendenza aumenta. I due casi, però, non sono analoghi. Gli over 65 tendono a spendere poco, mentre i piccoli portano i genitori a spendere in beni di consumo più di quanto non farebbero. Quindi, sebbene l’indice di dipendenza aumenti allo stesso modo, un brusco calo demografico è più dannoso per l’economia di un altrettanto brusco aumento.
L’indice di dipendenza in Italia
In Italia, dopo il picco di nascite raggiunto negli anni ’60, è iniziata una fase di costante calo, con un vero e proprio crollo avvenuto negli anni ’70. Dagli anni ’90 in poi i nati sono stati quasi ogni anno inferiori ai morti. Nel 2021 la Penisola ha una popolazione di circa 60,3 milioni di persone, secondo l’ISTAT tale cifra scenderà a circa 54 milioni entro il 2065. Il dependency ratio dell’Italia nel 2020 si è attestato al 57%, con una tendenza di forte aumento. A preoccupare è soprattutto la natura di tale dato nel Belpaese, con i cittadini sopra i 65 anni che sono il 165%, quasi il doppio, di quelli sotto i 14.
L’epidemia di Covid-19 ha portato ad una significativa riduzione delle nascite che, tuttavia, non dovrebbe alterare molto la tendenza già in atto. Infatti, come ha osservato il demografo francese Arnaud Regnier-Loilier, dopo un calo della natalità dovuto ad un evento eccezionale, di solito, si registra un piccolo picco con il ritorno alla normalità.