I principali vaccini contro il Covid-19 in uso in Italia ed Europa sono quelli marchiati Pfizer-BioNTech, Moderna, Oxford-Astra Zeneca e Johonson & Johnson, per cui dovrebbe essere necessaria una singola dose, mentre per gli altri ne servono due. Quest’ultimo doveva essere distribuito da metà aprile 2021 in Europa, ma è stato sospeso in via precauzionale per ulteriori verifiche sulla sicurezza. Il farmaco prodotto da Pfizer e Moderna utilizza l’RNA messaggero, il che rende necessario per la conservazione una temperatura di circa -20°. Questo aumenta di molto i costi di stoccaggio. I vaccini di Astra Zeneca e Johnson & Johnson, invece, sono basati sulla tecnologia del vettore virale e possono essere conservati a temperature intorno agli zero gradi.
Quanto costano i vaccini
I dati ufficiali sui prezzi che l’Europa sta pagando per i vaccini contro il Covid-19 non sono ancora pubblici. Tuttavia, gli analisti di Airfinity e Statista hanno calcolato delle stime, sulla base dei dati in loro possesso.
Pfizer: 15,50 euro per ogni dose
Il vaccino prodotto da Pfizer, e sviluppato in collaborazione con la tedesca BioNtech e la cinese Fosun Pharma, utilizza una tecnologia basata sullo sfruttamento dell’RNA messaggero. Quest’ultimo è una molecola che, in natura, viene prodotta tramite alcuni enzimi, a partire dal DNA, e contiene le informazioni necessarie alla cellula per sintetizzare le proteine necessarie all’organismo.
Nel vaccino Pfizer si utilizza un RNA messaggero sintetizzato in laboratorio, che fa produrre alle cellule umane una proteina caratteristica del virus SARS-CoV-2. Questa, pur essendo innocua, viene riconosciuta dal sistema immunitario come un corpo estraneo, innescando la produzione dei relativi anticorpi, efficaci anche nel combattere il virus “intero”.
L’RNA messaggero è una molecola che, in natura, si produce e scompone in breve tempo. Per evitare che si degradi, quindi, è necessario tenerlo a temperature molto basse, intorno ai -20°, il che aumenta di molto i costi di trasporto e stoccaggio. Secondo Statista e Airfinity, una singola dose del vaccino Pfizer costa circa 15,50 euro nell’Unione Europea. Tuttavia, considerando che sono necessarie due dosi affinchè sia del tutto efficace, si tratta di circa 31 euro a persona.
Moderna: fra 20 e 30 euro per ogni dose
Il vaccino di Moderna è stato creato con il supporto del NIAID, un istituto di ricerca statunitense specializzato in medicina. Questo sfrutta, come quello Pfizer, l’RNA messaggero e va conservato ad una temperatura intorno ai -20°. Pfizer, tuttavia, è un colosso nel suo settore, che dispone di molte più infrastrutture proprie di Moderna, la quale deve sostenere spese maggiori, dovendosi rivolgere ad altre aziende. Secondo Statista e Airfinity questo vaccino costa fra i 20 ed i 30 euro per dose nell’UE ma, essendo necessarie due iniezioni, si tratta di una cifra fra i 40 ed i 60 euro a persona.
Astra Zeneca: circa 3,20 euro per dose
Il vaccino Astra Zeneca è stato sviluppato in collaborazione con l’università di Oxford. Questo sfrutta una tecnica diversa da quella di Pfizer e Moderna ma molto usata nell’ambito dei vaccini in generale, quella del vettore virale. Si sfruttano dei virus resi inoffensivi per l’organismo ed incapaci di riprodursi ma che spingono il sistema immunitario a produrre gli anticorpi desiderati.
Nel caso di Astra Zeneca viene utilizzato un virus che causa una lieve malattia nelle popolazioni di scimpanzé. Oltre ad essere stato reso innocuo, questo è stato modificato affinché spinga le cellule a produrre la stessa proteina sfruttata da Pfizer e Moderna. Da qui in poi il meccanismo è analogo per i tre vaccini, porta l’organismo a produrre i relativi anticorpi. Il farmaco basato sul vettore virale può essere conservato a temperature intorno agli zero gradi, rendendolo molto più economico da gestire rispetto ai due concorrenti. Secondo Statista e Airfinity, Astra Zeneca costa, in Europa, circa 3,20 euro per dose, quindi, visto che ne servono due, 6,40 euro a persona.
Johnson & Johnson: circa 8,10 euro per dose
Il vaccino con marchio Johnson & Johnson è stato prodotto da una controllata della multinazionale, Janssen Pharmaceutica, con sede in Belgio. Esso sfrutta, come la versione di Astra Zeneca, la tecnologia basata sul vettore virale. Secondo Statista e Airfinity, il suo costo per dose in Europa dovrebbe aggirarsi intorno agli 8,10 euro. Per questo vaccino dovrebbe bastare una sola iniezione, facendo sì che il costo per dose sia uguale al costo per paziente. Si avrebbe, così, una spesa molto più bassa che con Pfizer e Moderna ma, comunque, più alta che con Astra Zeneca. Tuttavia, come segnala Armando Gennazzani, componente dell’EMA, non è del tutto certo che sia sufficiente una dose.
Gli effetti collaterali in Italia
I rischi dei vaccini finora in uso, stando agli ultimi dati pubblicati dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), sono nella norma. L’allarmismo, che riguarda in particolare Astra Zeneca, è stato causato dalle notizie legate a casi sospetti di effetti collaterali. Queste, infatti, hanno avuto un’enorme risonanza, soprattutto attraverso i social media, causando la percezione che le conseguenze indesiderate gravi fossero comuni. In realtà, in Italia il marchio per cui c’è una percentuale più alta di segnalazioni sul totale dei vaccinati è Pfizer, con lo 0,54%, seguito da Astra Zeneca, allo 0,48%, e con Moderna all’ultimo posto, con lo 0,23%.
Tali numeri riguardano tutte le segnalazioni di casi sospetti, che devono poi essere analizzati, ed includono sia i più che i meno gravi. I sintomi ed i problemi di salute riconducibili al vaccino sono detti reazioni avverse, mentre quelli per i quali viene escluso il legame con il vaccino sono chiamati eventi avversi. Inoltre, in Italia le segnalazioni legate ai vaccini anti-Covid vengono fatte direttamente dai pazienti, senza passare per una visita medica.
Il caso Johnson & Johnson
Il vaccino Johnson & Johnson il 13 aprile è stato sospeso negli Stati Uniti, a causa di sei casi gravi di trombosi avvenuti a seguito dell’iniezione. La decisione, come fu con Astra Zeneca dopo il blocco in Germania, è stata seguita a ruota da Paesi di tutto il mondo, che hanno deciso di fare anch’essi ulteriori verifiche. Per questo sarà anche ritardato l’inizio delle somministrazioni in Europa. Tuttavia, come ha notato il virologo Anthony Fauci, si tratta di un’incidenza inferiore ad un caso su un milione. Le autorità sanitarie americane che hanno imposto la sospensione, infatti, hanno parlato di una misura precauzionale, facendo presente che quasi di certo il blocco durerà solo alcuni giorni.