Di Daniele Fontana
L’IMA è la multinazionale leader mondiale nel packaging, cioè il processo di confezionamento di prodotti farmaceutici, cosmetici, alimentari, tè e caffè. L’erede di questa società è Gianluca Vacchi, un nome che dopo questa estate conosciamo tutti. Molti di noi lo conoscono solo per le sue vicende legate al gossip, ai suoi amici vip, alla sua vita piena di donne e lusso: insomma una vita alla Dan Bilzerian. Ben pochi però sanno che Gianluca Vacchi è un ricco imprenditore, essendo appunto erede dell’IMA, fondata negli anni ‘60 dal padre e di cui possiede il 30% delle azioni, che gli assicurano una rendita annua molto elevata. L’operato dell’azienda non si svolge solamente su suolo italiano, essendo presente anche in Germania, Francia, Svizzera, Spagna, Regno Unito, Stati Uniti, India, Malesia, Cina. L’IMA conta oltre 38 stabilimenti di produzione per un totale di 5000 dipendenti, che vanno a formare una rete di vendita che copre più di 80 paesi.
La nascita dell’I.M.A. – Industria Macchine Automatiche – è rinvenibile nel 1961, quando a Bologna la famiglia Vacchi decide di investire nel settore del packaging. Nel 1963, l’IMA viene trasformata da Società in Accomandita Semplice a Società per Azioni e la famiglia Vacchi acquisisce il 52% della stessa: è in questo periodo che si sviluppa maggiormente la produzione di macchine automatiche per il confezionamento del tè in sacchetti filtro, settore nel quale IMA diverrà leader mondiale. Ad oggi 2 su 3 delle bustine di tè nel mondo sono confezionate proprio da IMA. Comincia, in quegli anni, l’evoluzione dell’azienda, che da piccola realtà locale diviene un gruppo multinazionale che si caratterizza per dinamicità ed innovazione. L’obiettivo di crescita aziendale viene pertanto perseguito con costanza sia per linee interne, sia per linee esterne tramite acquisizioni. Una crescita che ad oggi, visti i bilanci, ha dato e continua a dare i suoi frutti. I bilanci aziendali consolidati del 2015 presentano infatti cifre esorbitanti:
- EBITDA pari a 157,5 milioni
- Utile operativo pari a 77,8 milioni
- Utile dell’esercizio pari a 77,8 milioni
Più di questi semplici dati riferiti all’ultimo bilancio approvato, l’IMA negli ultimi anni è stata monitorata particolarmente dagli esperti del settore in seguito agli incrementi annuali che presenta (cifre riportate in milioni di euro):
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31.12.15 | 31.12.14 | 31.12.13 | 31.12.12 |
Ricavi | 1.109,5 | 854,6 | 760,9 | 656,8 |
EBITDA | 157,5 | 131,6 | 113,3 | 90,4 |
EBIT | 115,5 | 107,9 | 86,6 | 71,9 |
Utile dell’esercizio | 77,8 | 56,7 | 54,8 | 49,4 |
Posizione finanziaria netta | 163,1 | 118,4 | 130,4 | 131,5 |
Da quanto riportato nella soprastante tabella, si può vedere come i valori dal 31.12.2012 al 31.12.15 sono aumentati di molto: dato molto significativo è stato l’incremento dei ricavi nell’arco temporale 2012 al 2015 che ha fatto registrare un +452,7 milioni di euro, pari quasi all’80%. Anche gli altri valori hanno registrato un incremento non meno importante: vediamo infatti l’EBITDA, cioè l’ Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization, tradotto gli utili prima degli interessi, delle imposte, del deprezzamento e degli ammortamenti che ha subito un incremento di 67,1 milioni di euro. L’azienda a dire di molti va quasi in “controtendenza col mercato”, in quanto, se nel post 2008 la crisi americana ha colpito moltissime imprese italiane ed estere, l’IMA sembra non aver subito il colpo, anzi, si può dire che ne è uscita ancora più rafforzata. E’ proprio in questi ultimi anni (dal 2009 in poi) che l’azienda bolognese si è concentrata particolarmente sul settore estero, concludendo numerosi accordi con joint venture e altre società di packaging. Il successo dell’IMA, come afferma Alberto Vacchi, presidente della società, è da rinvenirsi nella spasmodica ricerca tecnologica, a cui infatti la società ha destinato moltissime risorse. Fatte queste considerazione e visti i bilanci, pensiamo non vi saranno dubbi sul perché IMA S.p.A. è quotata alla Borsa di Milano dal 1995 e dal 2001 è nel segmento STAR (Segmento Titoli ad Alti Requisiti).