Il Venus Project è un’idea dell’ormai centenario disegnatore industriale statunitense Jaque Fresco, figlio di immigrati turchi, col supporto della sua collaboratrice, Roxanne Meadows. Si può dire che la nascita del Venus Project si collochi all’inizio degli anni ottanta, quando Fresco acquistò otto acri di terra a Venus, in Florida, col fine di costruire il primo centro di ricerca. Attualmente la proposta è ancora in fase di sviluppo, ma i suoi caratteri principali sono già ben delineati. Si mira a costituire una società nella quale le risorse siano distribuite fra tutti, in maniera indipendente rispetto al denaro. Non si parla di abolire la moneta ma di ridimensionarne molto il peso. Inoltre, si parla di produrre i beni necessari nel massimo rispetto dell’ambiente, per mezzo di macchinari e strutture pensati per lo scopo. Il tutto si fonda sull’idea che ci siano abbastanza risorse per tutti, oltre alle tecnologie per la distribuzione e per la produzione sostenibile. La povertà nel mondo sarebbe determinata solo dalla dissennata distribuzione delle ricchezze, che da una parte vengono sprecate e dall’altra mancano. Questo avviene in quanto nel sistema capitalista, strutturato in effetti sul guadagno individuale, non c’è alcun interesse nell’occuparsi dell’equilibrio economico globale. Così si propone di passare da un’economia basata sulla moneta ad un’economia basata sulle risorse (Resources based economy, termine coniato dallo stesso Fresco).
Nell’immediato, gli autori del Venus Project si sono posti tre obbiettivi da raggiungere. Nel frattempo si dovrebbe definire la teoria in maniera più dettagliata.
1-Costruzione del centro di ricerca
Questa prima parte è stata da poco portata a termine. Fresco e Meadows hanno realizzato un centro di ricerca su ventuno acri di terreno in Florida. Da qui si dovrà intraprendere la prima fase di sperimentazione dei progetti di macchinari e strutture, oltre agli studi di carattere sociologico. Dal centro di ricerca partirà la seconda fase del progetto, che è attualmente in corso.
2-Documentari e divulgazione dei risultati raggiunti
Una volta costruita una base teorica abbastanza solida, si deve cominciare a cercare di far conoscere il più possibile il progetto nel mondo. Questo dovrebbe essere fatto attraverso la diffusione di documentari sui risultati del centro di ricerca a Venus, oltre alla ricerca del supporto da parte di più media e piattaforme possibili. Questa fase deve portare ad ottenere i mezzi per costruire una città sperimentale. I due principali documentari già completati sul Venus Project sono Paradise or oblivion e The choiche is ours.
3-Città sperimentale per la ricerca
La città sperimentale dovrà essere abitata da una comunità di volontari, i quali faranno da “cavie”, vivendo in un microcosmo strutturato secondo l’idea di Fresco. Da questa situazione si potranno analizzare le conseguenze pratiche di varie misure, che potranno così essere perfezionate. Questa fase serve a portare all’elaborazione definitiva e dettagliata della proposta del Venus Project.
L’idea è ancora indefinita su molti punti, ad esempio sul come dovrebbe poi essere realizzata a livello globale. Tuttavia altri obbiettivi, che potrebbero seguire ai primi tre, sono accennati nel sito ufficiale del Venus Project. Di questi, si citeranno quelli di maggior carattere economico.
– Realizzare una dichiarazione delle risorse globali come proprietà comune di tutta l’umanità.
Il che, in sostanza, sarebbe l’abolizione della proprietà fondiaria.
-Sostituire le economie nazionali-individualiste basate sulla moneta con un’economia mondiale basata sulle risorse.
Ovvero distribuire la ricchezza in modo equo e non in base al profitto di nessun soggetto. Il sistema economico dovrebbe essere controllato da un ente sovranazionale, che deve agire solo in funzione della distribuzione ragionevole. La natura di tale ente, che è necessario per realizzare un’economia globale equilibrata, non è specificata.
–Ridisegnare le città, i sistemi di trasporto, le industrie agricole e gli stabilimenti industriali per ottimizzarne l’efficienza, la sostenibilità ed in grado si sostenere in maniera funzionale i bisogni di tutte le persone.
Questa misura ha una natura economica, visto che si concilia in maniera perfetta con l’idea di produzione e distribuzione ragionevole dei beni. Un esempio celebre di questa idea di ridisegnare, si trova nel progetto delle città circolari.
Se il Venus Project sia davvero realizzabile non lo si può ancora dire, se sia davvero desiderabile un sistema del genere, nemmeno. Di certo, comunque, può essere molto interessante seguirne l’evoluzione ed approfondirne la conoscenza, visto che si tratta di un qualcosa di letteralmente a noi contemporaneo. Il progetto di Fresco è tuttora in atto e si suppone che andrà avanti anche dopo la morte del suo ideatore. È probabile che, in futuro, se ne sentirà ancora parlare.