Il business delle fondazioni
Gli Stati Uniti sono la culla delle grandi fondazioni. Dalla Gates Foundation alla Buffet Foundation, la filantropia americana mette in moto ogni anno decine di miliardi di dollari. Un vero e proprio modello di business alternativo, anche incentivato da grandi agevolazioni. Il campo di intervento delle fondazioni è incredibilmente vasto, dall’istruzione alla ricerca passando per l’arte e la salute.
L’economista Matthew Roelofs sostiene che le Fondazioni hanno un ruolo determinante nel mantenere l’egemonia economica dei gruppi dominanti. Negli Stati Uniti questa realtà è fortemente consolidata: perno di questo grande sviluppo possono essere da un lato la potenza economica dei grandi gruppi statunitensi che forniscono ricchi capitali e dall’altro la tipica cultura Usa che è sempre stata ben disposta a servirsi di queste istituzioni per ridistribuire i sovrappiù per interessi di natura generale. Negli ultimi anni in particolare le fondazioni si sono sviluppate notevolmente, dando adito, in diverse occasioni, ad ampi dibattiti sulla loro affidabilità, trasparenza e regolamentazione.
Ogni anno questi enormi enti arrivano a muovere 60,2 miliardi di dollari – ammontare relativo alle sovvenzioni donate ad organizzazioni e individui. Negli Stati Uniti si registrano 86726 fondazioni, per un valore totale di assets che supera gli 865,2 miliardi di dollari; i contributi e le donazioni ricevute ammontano a 56,7 miliardi di euro. Lo stato di New York è quello che presenta la maggior concentrazione di fondazioni, 9745, seguito dalla California con 7724. New York è anche lo stato che concede maggiori donazioni, per un totale aggregato che supera i 10,7 miliardi, mentre la California si attesta a 8,3 miliardi.
Tra le 50 più grandi fondazioni degli Stati Uniti troviamo al primo posto, notevolmente distaccata dalle altre, la “Bill & Melinda Gates Foundation”, che registra assets per un totale superiore ai 44,3 miliardi di dollari; al secondo posto spicca la “Ford Foundation” con assets per 12,4 miliardi e al terzo posto la “GettyTrust, J. Paul” con quasi 12 miliardi di assets. La Gates Foundation è anche la fondazione che effettua più donazioni all’anno (3,4 i miliardi elargiti in sovvenzioni nel 2014), mentre al secondo posto troviamo la “Silicon Valley Community Foundation” che nello stesso anno ha donato ben 956 milioni di dollari.
Il maggior numero di donazioni investe i servizi sociali, con oltre 42000 donazioni all’anno per un totale di 3,49 miliardi, mentre le donazioni in campo medico sono quelle che registrano l’ammontare più alto, 20102 donazioni per un totale di 5 miliardi all’anno.
Caratteristiche
Per fondazione filantropica si intende “un’organizzazione non avente fini di lucro, non governativa, dotata di un patrimonio proprio, gestito da suoi fiduciari o amministratori e creata per effettuare o sostenere attività sociali, educative, caritatevoli, assistenziali o altre attività finalizzate al perseguimento del benessere comune”.
Negli ultimi anni il forte sviluppo delle fondazioni è stato reso possibile anche grazie alla presa di coscienza, da parte delle aziende americane, di una forte correlazione tra le condizioni economiche e sociali dei contesti in cui operano e la loro stabilità e crescita.
Le aziende e la società sono infatti profondamente legate e le donazioni filantropiche spesso sopperiscono agli scarsi programmi del welfare state. L’utilizzo di fondazioni per l’erogazione di fondi contribuisce dunque a colmare dei vuoti lasciati dal settore pubblico, producendo discreti vantaggi per la collettività.
Ci sono diversi aspetti, oltre a quello già citato, che possono indurre all’utilizzo di fondazioni filantropiche: innanzitutto esse rappresentano un utile veicolo organizzativo in quanto assicurano efficienza al programma di erogazione dei fondi, costituiscono un importante mezzo di pianificazione finanziaria e, non da ultimo, un modo per usufruire di un regime fiscale assai favorevole.
Alcuni svantaggi possono essere dati invece dalla perdita di controllo dei contributi elargiti, che una volta donati non possono più essere recuperati, e dall’essere assoggettati a numerosi obblighi e controlli che richiedono ovviamente maggiore personale e procedure amministrative laboriose.
Indipendenza, autonomia e libertà di operazione sono le caratteristiche di maggior peso che consentono alle fondazioni di essere diverse da qualsiasi altro tipo di istituzione: questi fattori danno flessibilità e contribuiscono alla riuscita di attività che altri soggetti non possono o non vogliono compiere. Tuttavia questi stessi fattori si possono rivelare dannosi, soprattutto se non rendono necessario il confronto con altre realtà, minando di conseguenza il raggiungimento degli obiettivi e l’efficacia della propria missione.
Tipologie
Una classificazione che vede le fondazioni distinte sulla base del soggetto fondatore, l’origine dei fondi e il tipo di attività consente di suddividerle in quattro tipologie.
- Fondazioni indipendenti (Independent Foundations): sono create da privati cittadini o famiglie, solitamente attraverso la donazione di un patrimonio in vita o in via testamentaria. Sono quindi realtà che dispongono di un capitale proprio che viene utilizzato per il perseguimento della loro mission. Rappresentano il 92% del totale, con 79729 fondazioni e assets pari a 712,5 miliardi di dollari.
- Fondazioni operative (Operating Foundations): sorgono grazie al conferimento di piccoli patrimoni da parte di aziende che versano quote dei loro profitti. Rappresentano il 4% del totale, pari a 3687 fondazioni e assets per 44 miliardi.
- Fondazioni locali (Community Foundations): sono costituite da un connubio di individui e organismi della società civile. Si caratterizzano per la presenza di fondi eterogenei soggetti a vincoli più o meno restrittivi. Questi enti svolgono la funzione di catalizzatori di individui e progetti, per questo i loro fondi vengono spesso alimentati da una pluralità di lasciti e donazioni. Sono il 3% del totale, 2521 fondazioni, con assets pari 26,7 miliardi.
- Fondazioni sponsorizzate da società (Corporate Foundations): sono organismi caratterizzati da personalità giuridica privata e da un fondo patrimoniale diviso da quello dell’azienda, di cui quest’ultima può munirsi per perseguire finalità non-profit. Solitamente questo tipo di fondazione raccoglie un insieme di individui i quali, piuttosto che agire in un determinato territorio, si focalizzano sulla risoluzione di un determinato problema. Sono solamente l’1%, con 789 fondazioni e assets per 82 miliardi.
Servizi offerti
Un elemento caratterizzante è relativo alla tipologia di servizi offerti. I continui mutamenti dell’economia e della società richiedono una programmazione pro-attiva in modo da tenersi sempre al passo con l’evoluzione socio-economica globale e sfruttare a proprio vantaggio tutte le possibilità che vengono offerte dal panorama legislativo.
I principali ambiti di intervento delle fondazioni riguardano attività di ricerca, servizi di informazione, formazione del personale, attività di consulenza, assistenza tecnica, networking e partnership con pubbliche istituzioni.
Le fondazioni dunque svolgono il ruolo di finanziatrici dei programmi promossi da enti non-profit e rappresentano il maggior veicolo di ripartizione dei profitti di società e singoli individui all’interno della collettività.
Tuttavia grazie alla loro enorme libertà di movimento esse svolgono un ruolo molto complesso nel panorama socio-economico mondiale e sembrerebbe riduttivo considerarle come meri finanziatori di enti non lucrativi. Secondo Paul Ylvisaker, esse svolgono alcune fondamentali funzioni quali il finanziamento del settore filantropico, la catalizzazione di idee e progetti, la promozione di risoluzione di problematiche di pubblico interesse e la creazione di una società civile, vivace ed interconnessa.
Disciplina
Le fondazioni nascono negli Stati Uniti come trust o istituzioni non lucrative legalmente e formalmente divise dai donatori di fondi, sono classificate come “Public charities” o “Private foundations”. Essendo dedite alla beneficenza essa hanno diritto a particolari agevolazioni, in particolare sul piano fiscale. Mentre le public charities sono quasi completamente esenti da tassazioni, le fondazioni private (che sono anche la fetta nettamente più consistente) godono di meno agevolazioni, hanno un’aliquota annuale o trimestrale che varia dall’1% al 2% e i donatori sono soggetti a minori deduzioni. Sono al contempo soggette a diversi obblighi di natura legale, che riguardano ad esempio la trasparenza finanziaria e la pubblicazione dei rapporti sulle loro attività e sono altresì obbligate ad impiegare almeno il 5% dei loro assets ogni anno.
Critiche
Essendo le fondazioni degli enti di natura privata con finalità generali, non di rado negli anni passati ci si interrogava sul reale compimento di tali finalità o sulle motivazioni che le spingevano. Le critiche sono state rivolte anche all’improduttività alla quale i patrimoni erano talvolta esposti, anche a causa degli alti costi di amministrazione e gestione. Altre critiche sono state mosse riguardo la possibilità di concorrenza sleale (infatti, permettendo la concentrazione degli investimenti in un’unica azienda, la si avvantaggiava notevolmente sul mercato), oppure verso la possibilità che esse perseguissero obiettivi e interessi della famiglia donatrice o comunque di particolari gruppi di individui, o ancora che i fondi venissero utilizzati per finanziare attività politiche e campagne elettorali. Alcune accuse riguardarono inoltre la possibilità che finanziassero attività sovversive o contrarie ai principi costituzionali. Nel corso del tempo l’emergere di numerosi scandali e il sospetto di tanti altri contribuirono a creare una regolamentazione consistente per cercare di affrontare ognuna di tali tematiche, imponendo limitazioni che comunque consentissero la loro caratteristica libertà di operare.
Il mondo delle fondazioni in futuro dovrà affrontare notevoli cambiamenti dovuti in parte al mutare delle condizioni socio-economiche e in parte al bisogno di sopperire alla domanda di servizi con mezzi sempre più scarsi. I segni di questa trasformazione si iniziano a vedere e quello che fino a qualche anno fa sembrava un ambiente stabile e poco soggetto a tensioni si sta rivelando uno dei più dinamici. Il loro ruolo ha ormai assunto una funzione fondamentale per lo sviluppo del “terzo settore”: per questo nel prossimo futuro si dovranno presentare preparate alla sfida imposta dai cambiamenti economici.