Non serve certo essere affermati economisti per conoscere il famoso show “Affari tuoi”, noto anche come il “gioco dei pacchi”, che per decenni ha intrattenuto e lasciato col fiato sospeso telespettatori da tutto il mondo. Chi non si è divertito almeno una volta immedesimandosi nei concorrenti mentre tentano la fortuna cercando di compiere la scelta migliore? Viste le alte cifre in palio, prendere una decisione non è mai stato così difficile.
Informazione imperfetta, incertezze e payoff elevati sono tutte caratteristiche dello show che hanno spinto diversi esperti di scienza delle decisioni a spostare il gioco dallo schermo della televisione alla propria scrivania, per studiare il comportamento dei concorrenti.
“Affari tuoi” nel mondo
Forse non tutti sanno che il format di “Affari tuoi” non è un’esclusiva del Bel paese, bensì si tratta di una realtà diffusa a livello globale. Nasce nei Paesi Bassi nel 2000 con il nome Miljoenenjacht, prodotta della rete televisiva Endemol, che ne ha successivamente concesso i diritti, permettendone una diffusione su scala mondiale.
La versione italiana è andata in onda dal 2003 al 2017 ed è stata condotta da diverse personalità della televisione italiana, tra cui Flavio Insinna, la cui figura rimane particolarmente legata alla trasmissione. Insinna stesso è stato al centro delle polemiche su presunti imbrogli nello svolgimento del programma, atti ad aumentarne lo share, che ne hanno motivato l’interruzione.
Nei paesi anglofoni, invece, lo show è diffuso con il nome “Deal or No Deal”, che si riferisce al momento focale del gioco, quando il concorrente protagonista della puntata deve effettuare la sua scelta: accettare l’offerta del “Dottore” e portare a casa una cifra certa oppure continuare a giocare scommettendo sul contenuto delle scatole non ancora aperte.
Il gioco come esperimento naturale
Un esperimento naturale si verifica quando si riescono a trovare le condizioni ideali per effettuare uno studio empirico senza necessità di simularle in laboratorio, semplicemente osservando un fenomeno che si svolge “naturalmente”, il cui scopo è diverso da quello dell’esperimento in sé. Economisti da tutto il mondo si sono resi conto che “Affari tuoi” ha tutte le caratteristiche per essere considerato tale, risultando perfetto per l’osservazione del comportamento di agenti messi di fronte ad una scelta con un alto tasso di coinvolgimento. Il premio medio per la versione italiana è di 53000€, una cifra importante che fornisce un notevole incentivo ai concorrenti nello scegliere la migliore strategia, per non perdere l’occasione di portare a casa un così ampio bottino. Ottenere un simile livello di partecipazione attiva in un esperimento in laboratorio sarebbe stato decisamente più difficile, a meno di un sostanziale finanziamento che garantisse ai partecipanti incentivi simili a quelli dati dal programma. Per questo motivo, i ricercatori hanno preferito spendere diverse ore analizzando registrazioni degli episodi e raccogliendone i dati. Ciò che più sorprende, oltre all’originalità dello studio in sé, sono i risultati ottenuti.
La spiegazione degli economisti
La nascita, negli anni ’70, dell’economia comportamentale come unione di principi economici e psicologici, ha portato alla luce la cosiddetta prospect theory, sviluppata da Daniel Kahneman e Amos Tversky. Tra i principi cardine di questa teoria si trova anche il concetto di loss aversion, o avversione alle perdite, secondo cui gli individui, a parità di importo, sono avversi a perdere una quantità più di quanto siano felici di guadagnarla. Ognuno di noi si stabilizza su un punto di riferimento che è lo status quo, diverso per ogni individuo a seconda delle condizioni circostanti,
La trasmissione, riletta in termini economici, ci dimostra i limiti della teoria dell’utilità attesa come dibattuti dalle teorie economico-comportamentali, mettendo in evidenza quelle caratteristiche degli individui che li rendono diversi dall’‘homo economicus’ descritto dalla teoria neoclassica: il loro approccio al rischio cambia durante il gioco, così come la successiva soddisfazione, violando la perfetta razionalità economica classica.
In particolare, uno studio di Post et al. (2007) ha dimostrato come i concorrenti più sfortunati fossero disposti ad accettare rischi maggiori, dunque rifiutando le somme certe offerte dal Dottore. Essi, non avendo messo in gioco il proprio patrimonio personale, non potevano incorrere in perdite “reali”: il loro punto di riferimento si era spostato verso cifre più basse, pertanto qualsiasi guadagno extra sarebbe stato accolto con entusiasmo. Al contrario, per i concorrenti più fortunati, ovvero coloro con aperte solamente scatole di basso valore, lo spostamento del punto di riferimento è andato nella direzione opposta: rispetto all’inizio del gioco, serviranno guadagni più alti per renderli soddisfatti.
Inoltre, uno studio della City University London è andato oltre alla mera osservazione degli episodi: i ricercatori hanno contattato ex partecipanti al programma e gli hanno sottoposto domande riguardanti la felicità e il rimpianto relativo alle proprie scelte e al loro esito. I risultati mostrano come i partecipanti più insoddisfatti fossero coloro i quali avevano accettato l’offerta del Dottore troppo tardi, ottenendo una cifra inferiore rispetto a quelle proposte in precedenza. A parità di cifra guadagnata, coloro che, aspettando ad accettare, avrebbero ottenuto di più sono rimasti meno delusi di coloro che invece hanno accettato troppo tardi una cifra inferiore (rispetto a quanto gli fosse stato offerto in precedenza). Questo perché la mancata vincita non è stata percepita come “concreta” dai primi, mentre lo è stata dai secondi.
In generale, pur non avendo giocato con il proprio denaro, i concorrenti soffrono per aver sprecato l’opportunità di guadagnare di più. In particolare, il risentimento per l’ammontare perso risulta maggiore della felicità di una vincita di uguale valore: la conferma perfetta delle teorie di Kahneman and Tversky.