Amazon è pronta ad entrare nel settore finanziario, nelle ultime settimane infatti si sono susseguite notizie relative ad una partnership con Bank of America Merrill Lynch. Il colosso dell’e-commerce, infatti, sta perseguendo la sua strategia di forte diversificazione che permette all’azienda di penetrare nuovi mercati, creare nuove fonti di reddito e al tempo stesso migliorare il proprio core business.
Amazon lending
Già dal 2011 Bezos aveva lanciato il programma “Amazon Lending”, il cui obiettivo era erogare prestiti alle piccole e medie imprese che operano sulla piattaforma e-commerce. La partnership, dunque, va vista come un potenziamento di questo progetto già in essere, pubblicizzato molto meno rispetto alle altre attività dell’azienda. Amazon, infatti, ha adottato, i primi tempi, un approccio molto cauto al programma, cercando di valutare al meglio i rischi del credito che avrebbe fronteggiato concedendo prestiti su vasta scala.
Bank of America Merrill Lynch
Merrill Lynch, seconda banca statunitense per numero di clienti, rappresenta un nome davvero importante che conferisce all’intero progetto ancora più forza e sostenibilità. Attraverso tale accordo Amazon potrà da un lato ridurre il rischio e dall’altro avere maggiore accesso ai capitali per erogare credito. Tale partnership offre ad Amazon una copertura molto forte che potrebbe avere ripercussioni sull’intero mercato creditizio americano.
Il target dei prestiti di Amazon
Il target a cui il finanziamento è indirizzato sono quelle piccole e medie aziende che operano sul sito Amazon e che hanno difficoltà ad accedere ai prestiti tradizionali. Il programma di Amazon Lending non è una piattaforma o un’App, per ora è una sezione del sito Amazon attiva in Usa, Regno Unito e Giappone. Esso prevede l’erogazione di prestiti che spaziano dai 1.000 ai 750.000 dollari, con la clausola della restituzione entro un anno e tassi che possono andare dal 6% fino al 14%. Tuttavia, l’obiettivo di questa iniziativa non è tanto quella di guadagnare attraverso gli interessi, bensì quello di rafforzare la posizione dei commercianti già attivi sul sito in modo da migliorare ancora di più le performance della piattaforma e-commerce. I prestiti sono finalizzati soprattutto a fornire ai commercianti la possibilità di avere più inventario e dunque sostenere ancor meglio la domanda. Uno dei vantaggi di questo programma è senza dubbio legato alla gestione dei dati, questa permette un’istruttoria sul prestito della durata di massimo un giorno grazie ai sofisticati algoritmi di Amazon.
La gestione dei dati, specie per quanto riguarda colossi del calibro di Amazon, Google o Facebook, possono rappresentare un fattore determinante non solo nei rispettivi settori di appartenenza ma anche nel mondo della finanza e del credito, come questo caso ha evidenziato. Queste imprese, infatti, hanno a disposizione una banca dati notevole. Ogni operazione che i loro utenti compiono viene registrata come un dato che poi potenti algoritmi saranno pronti a processare. Le applicazioni possibili sono immense e possono andare ben oltre la concessione di prestiti.
Va aggiunto che Bezos, oltre alla piattaforma di Amazon Lending, continua ad “bussare” a Wall Street attraverso l’introduzione di altri servizi finanziari. L’idea è quella di riuscire ad offrire alla sua clientela, specie quella più giovane, un nuovo ed innovativo conto corrente. Sono partite a tal fine le trattative con le grandi istituzioni finanziarie statunitensi, JP Morgan Chase su tutte. L’obiettivo non è quello di diventare un istituto di credito a tutti gli effetti, bensì di agevolare l’intero processo di pagamento di prodotti e servizi tramite un conto corrente in grado di abbattere i costi, questi ultimi, infatti, provengono perlopiù da alcune transazioni e dal mantenimento del conto stesso. Oltre a vantaggi in termini di risparmio per i consumatori, tale meccanismo potrebbe far aumentare la potenza di Amazon sulla raccolta dei dati dei suoi utenti. Si riuscirebbe ad individuare il reddito e le preferenze di consumo di tutti i clienti.