Per molti anni il problema dell’inquinamento è stato ignorato; la capitalizzazione delle società è cresciuta puntando tutto sull’ottimizzazione degli stili di vita e tralasciando quello che oggi risulta essere un fenomeno che merita attenzione e necessita di una soluzione il più possibile immediata. Le conseguenze sulla salute, sulla società e sull’economia dei paesi sono molteplici: danni che vanno ad intaccare il patrimonio genetico, malattie cardiovascolari, malattie respiratorie croniche; fenomeni naturali estremi, dal clima che diventa sempre più tropicale a tempeste, terremoti e siccità che distruggono le abitazioni e i raccolti, rallentando necessariamente la produzione di materie prime e di conseguenza l’intero settore produttivo.
Le conseguenze dell’economia 2.0
Il processo di industrializzazione che è cresciuto in modo vertiginoso negli ultimi vent’anni ci ha reso completamente dipendenti da alcune pratiche quali deforestazioni, sfruttamento del suolo ed impianti ad alto tasso di inquinamento che hanno aumentato l’effetto serra nell’atmosfera andando a colpire l’intero pianeta. I ghiacciai si sciolgono, le foreste vengono distrutte dagli incendi, il cielo da azzurro chiaro sta diventando sempre più grigio e coperto da nubi di smog.
Continuando a modificare e sfruttare le risorse naturali in questo modo finiremo, come sta accadendo in questo momento, per portare all’estinzione alcune specie di animali e piante fondamentali per il nostro organismo e per la riproduzione dell’eco sistema che da tempo non riesce più ad equilibrarsi a causa del costante utilizzo di elementi chimici a discapito di quelli naturali.
Crisi sistemiche
I danni non riguardano solo la salute degli organismi, è l’economia stessa ad auto distruggersi: ciò accade in quanto nelle società di oggi tutte le reti di produzione tra i vari paesi sono strettamente collegate tra loro. Prendendo ad esempio l’Italia, ci sono paesi da cui essa importa materie ricchissime, come il petrolio, mentre esporta prodotti Made in Italy in tutto il mondo.
Nel sistema economico le materie prime vengono trasformate in prodotti, i quali successivamente vengono acquistati, consumati ed eliminati. Tale ciclo é sostenuto da una serie di sistemi finanziari attorno cui girano tutti gli attori economici. Qualora le materie prime prodotte in un determinato paese dovessero subire un danneggiamento dovuto all’inquinamento, ciò potrebbe compromettere il settore finanziario ad esse collegato, andando a generare una serie di crisi sistemiche che si riverserebbero ad “effetto domino” su tutta la rete di settori economici nel mondo, provocando un arresto dell’economia che potrebbe durare anche per anni. Non possiamo pensare di poter vivere bene se ambiente ed economia non funzionano in maniera corretta.
Quali sono i paesi che inquinano di più
Sono giorni che gli articoli sui livelli di inquinamento shock raggiunti nelle principali città italiane occupano le pagine delle testate giornalistiche. Tuttavia il problema dell’inquinamento non riguarda solo l’Italia ma il mondo intero. Blocco alla circolazione degli autoveicoli e riduzione delle emissioni inquinanti sono i temi più toccati nell’attesa che una pioggia rimescoli un po’ l’aria consentendo di aggirare il problema ancora per un po’.
L’ultimo rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente sull’inquinamento atmosferico in Italia indica una situazione altalenante per il nostro paese con continui superamenti delle soglie sia per quanto riguarda il particolato che l’ozono troposferico.
Nonostante ciò, in un rapporto pubblicato da Greenpeace, in collaborazione con AirVisual, in una classifica che mette in ordine i paesi con l’aria più inquinata, l’Italia occupa “soltanto” il quarantaseiesimo posto su 73 nel mondo e il quattordicesimo posto su 32 in Europa. Il primato spetta all’Asia meridionale che insieme al sud-est asiatico, Cina, e Balcani occidentali raccoglie le città più inquinate e con più alto tasso di mortalità legato all’inquinamento atmosferico.
L’Europa è già pronta ad affrontare il problema inquinamento con l’approvazione del nuovo Green Deal volto a raggiungere emissioni zero entro il 2050.