L’Amsterdam Stock Exchange è il più antico mercato azionario ancora attivo, con più di 4 secoli di storia. Fondato dalla Compagnia Olandese delle Indie Orientali nel 1602, all’inizio non aveva una sede fisica. Gli investitori venivano invitati in diversi luoghi d’incontro dove le contrattazioni erano avviate dal suono di una campana, tradizione che sopravvive, con diverse varianti, in molti mercati finanziari contemporanei. L’istituzione nel 1606 introdusse un modello per gli investimenti analogo a quello delle azioni contemporanee, con investimenti che garantivano titoli che potevano poi essere rivenduti. L’esperimento della Compagnia Olandese delle Indie Orientali ebbe un enorme successo, tanto che i capitali dell’organizzazione arriveranno a raddoppiare in pochi anni. Così, nel 1611, l’architetto Hendrick de Keyser costruì il primo edificio della Storia dedicato allo scambio di azioni.
Il primo mercato azionario al mondo
Il primo mercato al mondo dedicato alla compra-vendita di titoli azionari, in realtà, non è quello olandese ma quello belga della città di Bruges. Qui, dal 1500, la famiglia Van der Bourse, il cui stemma erano tre borse e dalla quale si dice sia nato il termine Borsa per riferirsi ad un mercato azionario, metteva a disposizione il suo palazzo per il commercio di titoli. Si trattava, tuttavia, di una forma ancora ptimitiva. Gli invitati, una cerchia ristretta, potevano comprare in anticipo le merci di spedizioni commerciali verso terre lontane non ancora concluse.
I titoli, nella Borsa di Bruges, non potevano essere rivenduti e, soprattutto, le operazioni non erano regolamentate ma si basavano molto sulla fiducia garantita dalla famiglia Van der Bourse.
Il modello olandese
Con l’Amsterdam Stock Exchange della Compagnia Olandese delle Indie Orientali per la prima volta fu possibile avere una ricevuta d’investimento cedibile con il diritto di avere indietro gli interessi. Così un’azione divenne un bene a se stante, dopo aver investito non si doveva aspettare che la spedizione commerciale o il progetto imprenditoriale relativo fosse portato a termine, ma si poteva incassare vendendo il titolo. Inoltre, fu introdotta una caratteristica fondamentale della finanza contemporanea. Chi richiedeva un investimento aveva l’obbligo di garantire la massima trasparenza, fornendo con regolarità aggiornamenti riguardo lo stato dell’attività, quando possibile.
Il mercato azionario della Compagnia Olandese delle Indie Orientali, con questa che fungeva da intermediario fra imprese ed investitori, permise la partecipazione di un ampissimo numero di partecipanti, non più un circolo ristretto e di fiducia. Nel tempo si porranno regole sempre più precise all’Amsterdam Stock Exchange, che diventerà il modello su cui saranno costruiti i mercati finanziari in tutto il mondo.
La prima bolla speculativa della Storia
Con il primo mercato azionario ci fu anche la prima bolla speculativa della Storia, quella dei tulipani Semper Augustus. Si trattava di un fiore esotico molto apprezzato che, dal 1634, fece la sua comparsa in tutto il mondo a prezzi molto alti. Ci fu una forte azione speculativa nei confronti di questo prodotto, con un enorme massa di investimenti concentrati nelle imprese commerciali legate ad esso. Quando, però, nel 1637 il prezzo del tulipano calò del 5% ci fu un effetto a catena catastrofico, facendo andare in fumo un’enorme quantità di denaro, con lo scoppio di quella che era una bolla speculativa. Dal 1637, quindi, sempre analogamente alle Borse contemporanee, la Compagnia delle Indie Orientali proibì operazioni speculative troppo marcate nei confronti di un titolo o di una categoria all’interno dell’Amsterdam Stock Exchange.
Il primo fondo d’investimento della Storia
Nel 1774, dopo più di 150 di vita dell’Amsterdam Stock Exchange, nacque il primo fondo d’investimento della Storia. Abraham van Ketwich fondò l’Eendragt Maakt, al quale gli investitori potevano affidarsi per diversificare di più le loro azioni e per gestire i loro capitali. In questo modo, era possibile, soprattutto, minimizzare i rischi.