Arianespace è una multinazionale francese, nata nel 1980 come la prima compagnia di trasporto spaziale commerciale al mondo. Essa è attualmente attiva in Francia, dove risiede la sede principale, negli Stati Uniti, in Giappone e a Singapore. Effettua i suoi servizi di lancio dal Sud America, nella Guyana Francese, e dall’Asia centrale, dal Cosmodromo di Baikonur. Le azioni della Arianespace sono divise tra 20 aziende europee, provenienti da 10 paesi del’unione, tra cui l’Italia con l’Avio S.p.A. In ordine crescente per quantità di azioni possedute i paesi sono: Danimarca, Norvegia, Olanda, Spagna, Svezia, Svizzera, Belgio, Italia (Con il 3.38% di share), Germania, Francia. Attualmente Arianspace dà lavoro a più di 300 impiegati, e nell’ultimo anno fiscale ha registrato entrate per circa un miliardo e mezzo di euro. Nel 2004 la compagnia controllava più del 50 percento del mercato globale della messa in orbita alta (geostazionaria) di satelliti e, continuando a crescere, è arrivata a dominarlo, controllandone, fino al settembre del 2014, il 60 percento.
Per la messa in orbita bassa (160 – 2000 km), ovvero quella scelta tipicamente per satelliti di comunicazione o di osservazione terrestre, la Arianespace mette a disposizione i propri lanciatori Vega, il cui sviluppo e finanziamento è stato portato avanti per la maggior parte dall’Italia, e Ariane 5. Per raggiungere questo tipo di orbita può anche usufruire di lanciatori Soyuz, forniti però dall’agenzia spaziale russa Roscosmos. Se invece la missione prevede orbite più alte, di tipo geostazionario o geosincrono, che vanno dai 35 mila kilometri in su, la multinazionale può utilizzare sempre il proprio Ariane 5 o il russo Soyuz, ma in configurazioni diverse che riducono il massimo carico possibile. Per esempio con l’Ariane 5 si passa dai 21.000 kilogrammi in orbita bassa ai 10.500 in alta: ciò è dovuto alla quantità maggiore di carburante richiesta.
Si spiega dunque la prima parte del loro motto: “Any mass, to any orbit, anytime”, cioè “Qualsiasi massa, in qualunque orbita, in qualunque momento”. Ma cosa si intende per la seconda parte del motto, “in qualunque momento”? Ci si riferisce al servizio di lancio sostituivo che avviene grazie alla Launch Services Alliance, un’alleanza stretta tra la Arianspace e la giapponese Mitsubishi. Le due compagnie si sono accordate per fornirsi lanci sostitutivi a vicenda, nel caso una delle due non possa per qualche motivo effettuarne uno già programmato in prededenza. Nata nel 2003, l’alleanza comprendeva al tempo anche la Boeing, che si è ritirata poi nel 2007, vista l’entrata della stessa nella nuova allenza United Launch Alliance.
Nonostante la Arianespace sia stata uno dei leader del settore fino agli ultimi anni, è diventato necessario anche per lei effettuare cambiamenti dovuti alle pressioni esercitate dalla concorrenza, in particolare, ovviamente, per via di quelle dovute a SpaceX, la compagnia di Elon Musk che sta rivoluzionando il mercato aerospaziale. Il basso prezzo dei lanci SpaceX obbliga ogni compagnia aerospaziale a rivedere i propri lanciatori e la propria struttura aziendale. A questo proposito, la Arianespace ha avviato un progetto da 3.6 miliardi di euro che culminerà con la produzione del nuovo lanciatore Ariane 6, che dovrebbe raggiungere lo spazio nei primi anni ’20, effettuando lanci ad un costo stimato molto ridotto, tra i 75 e 90 milioni di euro. Gli attuali costi per l’utlizzo di un vettore della famiglia Ariane si aggirano invece intorno ai 165-220 milioni di dollari, dunque si tratterebbe di un risparmio notevole; ma non si arriva ancora al livello della SpaceX, che offre con il proprio Falcon 9 lanci ad un prezzo minore: 65 milioni di dollari. Per ridurre maggiormente i costi, la Arianespace sta sviluppando anche un innovativo sistema di recupero di booster, ovvero i primi stadi dei razzi, composti in genere da motori e relativi serbatoi, i quali vengono sganciati in volo una volta che il carburante viene terminato. Solitamente i booster vengono distrutti o subiscono, durante il rientro, danni irreparabili che ne impediscono l’utilizzo in lanci successivi. SpaceX e Blue Origin, invece, fanno riatterrare autonomamente i booster, rendendoli riutilizzabili. Il sistema proposto dalla Arianespace è leggermente diverso da quelli utilizzati dalle altre compagnie. Infatti, una volta che i motori avranno compiuto il loro lavoro, si distaccherrano dal resto del velivolo, divenendo dei veri e propri droni che, grazie ad ali e a due altri piccoli motori ad elica, voleranno fino ad una pista dove atterreranno orizzontalmente. Se questo progetto andrà a buon fine, permetterà il riutilizzo di circa l’80% del valore economico dello stadio. I motori potranno essere utilizzati tra le 10 e le 20 volte. Questo sistema potrebbe avere diversi vantaggi rispetto a quelli della concorrenza. In particolare esso permette di evitare l’alto stress aerodinamico che ricevono i booster SpaceX in fase di atterraggio e che potrebbe compormetterne la riutilizzabilità. Inoltre, sarà necessario anche meno carburante per il ritorno: 2.000 kg contro i 35.000 kg.
Arianespace è una compagnia che potrebbe risultare vincente nello scontro con SpaceX, a differenza di altre che sembrano essere particolarmente in difficoltà, come la ULA. Questo sistema appena descritto potrebbe rendere il rapporto qualità/prezzo dei lanci della compagnia imbattibile. Infatti, se SpaceX è in vantaggio nel lato economico, Arianespace ha molta più esperienza alle spalle: questo è un fattore fondamentale per i clienti, visto il rischio, sebbene remoto, di vedere i propri satelliti distrutti in una “costosissima” esplosione, come avvenuto il primo settembre di quest’anno per il satellite di proprietà di Facebook pronto al lancio su di un Falcon 9. Rimanendo in argomento di affidabilità, l’Ariane 5 ha recentemente segnato il 75esimo successo consecutivo, con la messa in orbita di ben quattro satelliti, che andranno a far parte della costellazione del sistema di geolocalizzazione civile Galileo, un progetto tutto europeo.
Sarà interessante vedere quali compagnie riusciranno a sopravvivere alla spietata concorrenza di SpaceX (clicca qui per leggere l’articolo Space X ,clicca qui per leggere la seconda parte dell’articolo Space X).
Secondo voi chi la spunterà?
Francesco Pettini