Aristotele Socrates Onassis nacque il 20 Gennaio 1906 a Karataş, sobborgo di Smirne, odierna città turca bagnata dal Mar Egeo. Poco più che adolescente, anche Onassis e l’Anatolia furono colpiti dalle conseguenze dalla Prima Guerra Mondiale. Smirne, prima in mano turca, passò ai greci tra il 1919 ed il 1922, per poi essere riconquistata con la forza dalle truppe guidate da Mustafa Kemal Atatürk.
A causa del conflitto e soprattutto dell’incendio di Smirne, la famiglia Onassis perse tutte le sue proprietà e partì dalla sua città natale, decidendo quindi di fuggire in Grecia. Nel 1923, a soli 17 anni, Aristotele Onassis partì alla volta dell’Argentina, con soli 60 dollari in tasca ed un passaporto di rifugiato politico.
L’esperienza in Argentina
Dall’altra parte del mondo, Onassis iniziò prima a lavorare come centralinista per la British United River Plate Telephone Company. Terra di frontiera ed in rapida espansione economica, l’Argentina di quel tempo brulicava di uomini d’affari. Ascoltando le loro conversazioni telefoniche, Onassis riuscì a carpire preziose informazioni che tramutò in fruttuosi investimenti. Con i primi guadagni decise quindi di mettersi in proprio. Il ragazzo di Smirne diventò imprenditore d’import-export di tabacco, settore che in soli due anni gli garantì 100mila dollari di ricavi. In seguito commercializzò anche sigarette e commodities, raggiungendo il suo primo milione nel 1931. Sarà però grazie alla compagnia navale, la Olympic Maritime, che la sua carriera prenderà il volo.
L’impero Onassis
La flotta
Durante la Grande Depressione, mentre chi poteva si liberava della propria flotta marittima, Onassis fece l’esatto contrario. Sfruttando la debolezza dei venditori, infatti, acquistò a prezzo di saldo circa 70 navi, tra le quali alcune ad uso militare. Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, l’imprenditore guadagnò cifre esorbitanti prestando la propria flotta agli Alleati, in particolare agli Stati Uniti d’America. Utilizzò uno stratagemma che in pochi avrebbero immaginato. Impose alle navi di battere bandiera panamense, acquistando così lo status tax-free e potendo rispettare così gli standard che per uno Stato come quello statunitense avrebbe dovuto rispettare. Questo gli permise di ridurre sensibilmente i costi, potendo infatti erogare salari molto bassi e riducendo al minimo le altre spese.
La Olympic Airways
Nel 1956 il Governo greco decise di privatizzare le compagnie aeree di bandiera, in quegli anni in forti difficoltà finanziarie. Nel 1957 Onassis fondò la Olympic Airways, che gli garantiva il monopolio del settore in Grecia e che nel primo anno di attività contava 16 aerei. Secondo l’imprenditore
“dobbiamo liberarci dalla speranza che il mare esisterà per sempre. Dobbiamo imparare a navigare il vento”
ed è per questo che mise in piedi la sua strategia di diversificazione, che durò fino al 1974. Nel ’74, nonostante i 2.5 milioni di passeggeri all’anno, la compagnia aerea entrò in crisi.
La diversificazione
L’impero di Onassis comprendeva anche partecipazioni in 95 società, diversi investimenti nel Sud America (fra estrazione dell’oro e compagnie aeree). Con una ricchezza sempre più vasta ed una flotta aerea e di navi in suo possesso, il potere e l’influenza di Onassis crebbe sempre di più. Ciò fu di grande aiuto per gli affari, come durante la guerra arabo-israeliana.
L’apice del suo successo e gli occhi del Mondo
Quando nel 1953 acquistò la maggioranza delle quote della Societé des bains de mer (SBM), società del Principato di Monaco, Onassis dovette affrontare la pressione e l’opposizione del Principe Ranieri. La società, che faceva capo a numerosi possedimenti come casinò, alberghi, ristoranti e gran parte della superficie edificabile del Principato, garantiva infatti grande potere al suo proprietario. Onassis vedeva nel Principato e in Monaco un posto esclusivo e di élite, mentre Ranieri voleva farne un’attrazione turistica anche per il grande pubblico.
L’opposizione del Principato di Monaco
Da questa visione del tutto divergente del Principato scaturì l’offensiva del Principe nei confronti di Onassis, anche attraverso critiche a mezzo stampa. In seguito Ranieri definì un piano di emissione di 600mila nuove azioni della SBM che dovevano essere riservate allo Stato. Facendo questo, l’imprenditore perse la maggioranza delle quote e di fatto il potere nella SBM. La mossa di Ranieri fu considerata legittima dalla Suprema Corte del Principato e Onassis decise così di vendere le quote della società. La vendita gli fruttò 9 milioni e mezzo di dollari dell’epoca, corrispondenti ad oltre 270 milioni d’oggi.
Partendo da 60 dollari a 17 anni, nel corso della sua vita Onassis è riuscito ad ottenere un patrimonio di 500 milioni di dollari, che oggi equivalgono ad oltre 2 miliardi. Così si concluse in bellezza la sua carriera, dopo la sua morte nel 1975.
La vita privata e l’eredità
Il primo matrimonio di Onassis fu celebrato nel 1946 con Athina Mary “Tina” Livanos, 23 anni più giovane e figlia di Stavros Livanos, anche lui greco e imprenditore navale. Da esso nacquero Alexander (morto in un incidente aereo nel 1978) e Christina (morta nel 1988 per abuso di droghe). Nelle intenzioni dell’imprenditore il matrimonio fu più un’OPA sull’eredità del suocero che un connubio d’amore, tanto che i due coniugi si separarono solo pochi anni più tardi e divorziarono nel 1960. Tina Livanos, dopo altri due matrimoni infelici, morì nel 1974 per cause mai chiarite, secondo molti da imputarsi al suicidio.
Quasi un decennio della vita amorosa di Onassis è trascorso con Maria Callas. Senza mai sposarsi, i due personaggi greci più importanti al Mondo degli anni ’60 ebbero un rapporto molto profondo, dal quale sono stati tratti numerosi libri e film.
Dopo la fine dell’amore con la Callas, nel 1968 Onassis sposò Jacqueline Bouvier Kennedy. Prima delle celebrazioni venne stipulato un contratto pre-matrimoniale, che vide anche la partecipazione di Ted Kennedy, e che garantì all’ex first Lady 150mila dollari all’anno dopo la morte di Onassis. Il matrimonio, discusso, fotografato ed osteggiato da molti, non fu però un vero successo. Secondo molte versioni, infatti, raramente i due vissero insieme.
Con la love story con la Callas e poi quella con Jackie Kennedy, la vita privata e quella pubblica di Onassis diventarono una cosa sola. A bordo del superyacht Christina, chiamato così in onore della figlia, furono ospitati politici, uomini e donne del jetset mondiale. Fra questi si contano Winston Churchill, John Kennedy, Frank Sinatra, Marilyn Monroe, Liz Taylor e Greta Garbo.
Oggi l’eredità finanziaria di Aristotele Onassis è della nipote Athina, figlia di Christina e Thierry Roussel. Inoltre, buona parte è andata alla Fondazione Alexander Onassis, creata dall’imprenditore in memoria del figlio scomparso prematuramente, che si occupa di finanziare cause benefiche e sociali.