Nel corso degli ultimi 30 anni il mercato degli aeromobili ha assunto sempre più chiaramente la configurazione di un duopolio, composto da due industrie aerospaziali rivali che ormai hanno assunto dimensioni globali: Boeing ed Aribus. Ripercorriamone la storia.
Boeing
La Boeing nacque il 15 luglio 1916 da William Boeing negli Stati Uniti, assumendo il nome di “Boeing Airplane Company”. Nel 1927 Boeing fondò anche una compagnia aerea, la “Boeing Air Transport”.
L’anno seguente le due imprese si fusero, ma nel 1934, a causa di una legge che proibiva ad un’azienda di essere sia costruttore che linea aerea, la compagnia venne sciolta dando origine a tre aziende minori: Boeing Airplane Company, United Airlines e United Technologies.
In questi anni viene siglato un accordo con la Pan American World Airways al fine di progettare e costruire il primo velivolo transoceanico, il Clipper, che volò per la prima volta nel 1938 e tracciò le principali rotte oceaniche in tutto il mondo.
Durante la seconda guerra mondiale, la Boeing costruì un elevato numero di bombardieri, tra cui il famoso B-29 Superfortress, esemplare con il quale nel corso del 1945 vennero sganciate le due bombe atomiche sul suolo giapponese.
Dopo la guerra la compagnia cercò di riconvertire la produzione militare in civile, adottando il B-29 come modello per diversi aerei di linea, fra cui il Boeing 377. Nel corso degli anni Cinquanta vengono dedicate risorse alla realizzazione sia di progetti militari, come missili a corto raggio e intercontinentali, sia civili, come il B727.
Gli anni Sessanta e Settanta vedono le prime produzioni di elicotteri (il CH-46 e CH-47 ancora oggi in utilizzo), la partecipazione al progetto Apollo e l’introduzione sul mercato di due modelli di aerei di linea da corto e medio raggio destinati a fare la storia del settore: il B737, il modello più venduto nella storia dell’aviazione e ancora in produzione grazie ai molti miglioramenti ricevuti, e il B747, spesso chiamato “Jumbo Jet” anch’esso ancora in produzione.
Gli anni Ottanta e Novanta videro l’ampliamento e il consolidamento della compagnia in tutti i settori. In ambito civile assemblò il suo millesimo B737 e sviluppò altri tre progetti: il B757, il B767 e nel 1994 il B777, un modernissimo bimotore a lungo raggio progettato interamente al computer, le cui vendite furono un successo superando nel 2011 i mille esemplari prodotti.
Inoltre, fra il 1996 e il 1997 acquisì due importanti imprese del settore, la Rockwell International e la McDonnell Douglas, riconvertendo i loro modelli in produzione e sviluppo. In ambito militare ed aerospaziale, la compagnia continuò a dedicarsi alla realizzazione di elicotteri, sistemi di difesa aerea, aerei cargo.
Fu, inoltre, il maggior contraente nelle prime fasi della costruzione della Stazione Spaziale Internazionale, nonché del progetto Space Shuttle. Gli anni Duemila si aprirono con l’inasprirsi della sempre più chiara concorrenza con Airbus.
Gli ultimi progetti messi in cantiere dal colosso statunitense sono il B787 e il B737 MAX.
Nel 2018 ha fatturato più di 101 miliardi di dollari, ha ricevuto 893 nuovi ordini per aerei civili, ne ha consegnati 806 fra quelli in produzione, ed ha realizzato 96 velivoli militari e 2 satelliti.
Airbus
Airbus nasce nel 1969 come consorzio di imprese francesi e tedesche, alle quali si aggiungeranno ulteriori imprese spagnole e britanniche, con lo scopo di competere con i giganti dell’aeronautica civile e militare statunitensi, ovvero Boeing e McDonnell Douglas.
Per raggiungere tale obiettivo l’Unione Europea ha concesso per anni condizioni contrattuali favorevoli, incentivi e sgravi fiscali ad Airbus, divenendo spesso protagonista di accesi scontri durante i round negoziali sul libero scambio (in sede WTO) tra USA e UE, di cui siamo spettatori ancora oggi.
Airbus ha consegnato il suo primo aeromobile nel corso del 1974, un A300: il primo modello prodotto dall’imprese europea adatto per le rotte di medio raggio. Il 1988 è l’anno che vede la svolta per il mercato internazionale grazie alla produzione dell’A320, il primo modello dotato di fly-by-wire, un sistema di comando elettronico digitale.
Questo fu il primo modello della sua categoria ad essere progettato dopo il B737 dal 1960, divenendo il suo diretto competitor e accendendo un confronto tecnologico ed economico che ancora oggi infiamma i nostri cieli. Negli anni Novanta vengono messi in servizio la famiglia A330 e A340, viene realizzato l’aereo da trasporto Beluga, nonché la progettazione di diversi modelli di aerei cargo militari che vedranno la luce nel corso dei primi anni Duemila.
Nel 2008, dopo 8 anni di sviluppo, decolla per la prima volta l’A380, al momento il velivolo con il maggior numero di passeggeri accoglibili a bordo. Nonostante sia ancora in produzione, la sua domanda in declino sta preannunciando un suo progressivo ritiro.
Airbus è presente anche nel mercato aerospaziale, collaborando sia con l’ESA che con la NASA (per il progetto Orion). Inoltre, fornisce sistemi di sicurezza e telecomunicazione civili e militari, realizza diversi modelli di elicotteri ad uso civile ed aeromobili a pilotaggio remoto. Dal 2003 produce un modello di caccia intercettore e da superiorità aerea, il cui sviluppò inizio negli anni Novanta, e che ha visto il suo battesimo nel corso dell’intervento militare in Libia del 2011.
Nel 2018 ha fatturato oltre 63 miliardi di euro, ha ricevuto 747 ordini di aerei civili e consegnati 800.
Boeing vs Airbus
La situazione di bipolarità di questo mercato è il risultato diretto delle politiche intraprese dai due colossi: la Boeing acquisì i suoi principali competitors nordamericani, mentre l’Airbus nacque e si sviluppò proprio come consorzio di produttori europei.
Ad oggi esistono naturalmente dei terzi produttori di aerei civili, ma non godono assolutamente di un peso economico tale da influenzare il mercato, il quale è dominato dalle scelte produttive di Boeing e Airbus.
Per tutti gli anni Novanta la Boeing mantenne ancora, quasi senza eccezioni, la propria posizione di leader del settore grazie ad un numero di ordini e consegni superiore a quello di Airbus. Ma col volgere del nuovo Millennio le dinamiche di mercato risultarono meno ovvie. Le serie A320 e A380 si rivelarono essere temibili avversari per, rispettivamente, il B737 e B747.
Gli ordini di Airbus crebbero a tal punto da privare il suo concorrente del primato di cui si era forgiato per anni e gettando il mercato in una nuova fase: un periodo di fortissima concorrenza economica, politica e tecnologica, in cui le due compagnie si sono reciprocamente accusate di ricevere sussidi dai loro governi e di attuare comportamenti anticoncorrenziali.
Quest’anno i due incidenti aerei mortali di cui è stato protagonista l’ultimo esemplare della Boeing, il B737 MAX, ed i successivi problemi riscontrati sullo stesso, hanno gettato il colosso statunitense nel caos e permesso a quello europeo di avvantaggiarsi di un ingente numero aggiuntivo di ordini che le compagnie aeree mondiali hanno dirottato dai modelli Boeing a quelli Airbus.
Oggi l’Europa può vantare una posizione favorevole rispetto a quella del proprio concorrente, ma l’immediato futuro del mercato globale degli aeromobili sarà segnato da due fattori. In primo luogo, la reazione della Boeing ai suoi attuali problemi tecnologici e di “immagine”; in secondo luogo, i frutti della lotta economica che le due compagnie stanno ormai da decenni ingaggiando in sede WTO.
Ad ottobre 2019 il bilancio degli ordini, al netto delle cancellazioni, per aerei civili di Boeing si attesta sul valore negativo di -84, mentre Airbus registra 542 ordini netti all’attivo. Anche le consegne sono a favore del consorzio europeo con 648 velivoli contro i 301 di Boeing. La battaglia continua.