La denuncia
Quello di cui si parlerà oggi è un problema che è venuto allo scoperto nel nostro Paese in questi ultimi mesi, che se non verrà controllato adeguatamente, potrebbe portare ad una nuova bolla speculativa. Stiamo parlando del mercato dei diamanti. Tutto è iniziato con un’inchiesta condotta dalla trasmissione Report di Rai TRE, in cui si denunciava come le banche italiane, in questi momenti di calo nella vendita delle obbligazioni e delle azioni, stessero proponendo ai loro clienti di acquistare diamanti a prezzi molto elevati senza offrire sufficienti garanzie. Molte persone, al di fuori del mondo finanziario, non sanno che i diamanti non sono solo un bene scambiato nelle gioiellerie: vengono infatti impiegati come strumenti d’investimento nel mercato finanziario. La denuncia, partita dalla trasmissione e continuata dal periodico Altroconsumo, fa notare come gli intermediari bancari continuino ad offrire ai loro clienti investimenti in diamanti a prezzi estremamente elevati, più del doppio del valore della loro reale quotazione, spacciandoli come sicuri, redditizi ed esentasse nel lungo termine.
Prezzi gonfiati
È proprio sui prezzi gonfiati e sul lungo termine che si sono soffermate le riflessioni dei più, fra cui Federpreziosi in particolare e Consob. Il prezzo così elevato rende difficile la ricollocazione sul mercato del prezioso e tale “gonfiore” è dovuto ad una serie di motivi: in primis allo smobilizzo del prodotto, che avviene solamente nel caso venga trovato un cliente disposto ad acquistarlo ad un prezzo maggiore di quello aumentato; alle commissioni d’uscita che sono molto elevate, pari al 10-15% del controvalore (da addizionare al prezzo) e, non da ultimo, al prezzo di vendita, che essendo in dollari espone al rischio di cambio. Ci troviamo, dunque, dentro un circuito chiuso che resisterà finché vi sarà gente disposta a comprare i diamanti a prezzi sempre più alti.
La ricerca sul territorio
Questo circolo vizioso e questa crescita incondizionata dei prezzi conducono ad un’inevitabile bolla speculativa, e tale bolla potrebbe scoppiare prima ancora che terminino gli investimenti. Questo perché gli investimenti consigliati dagli intermediari finanziari hanno come durata media un periodo compreso tra i 10 e i 20 anni. Per giungere a questa conclusione Adelia Piva di Altroconsumo ha condotto una ricerca riguardo diverse banche operanti sul territorio italiano, scoprendo come tutti i loro funzionari proponessero investimenti in preziosi giudicati “sicuri”, in quanto avallati da dei grafici dove si poteva costatare una costante crescita del loro valore, descritti come esenti dalle tasse di successione e di capital gain e come godenti di alte probabilità di rivendita.
Qual’è il vero valore?
Purtroppo però valutare e definire un prezzo per i diamanti è molto difficile, non esiste un vero e proprio book per le contrattazione come per le azioni e le obbligazioni. L’unico listino affidabile è proposto da Raraport, è un listino non ufficiale, che potrebbe essere definito come un’indicazione generale del prezzo. Esprimendo il prezzo dei diamanti in dollari, mostra come l’andamento dei preziosi è completamente opposto a quello garantito dalle banche: è volatile, con molti picchi e discese.
Le indagini
Sulla vendita di tali diamanti e in relazione a tutte le considerazioni proliferate nei mesi dai quotidiani, le autorità di vigilanza e gli organismi di controllo preposti sono prontamente intervenuti con delle indagini per fare chiarezza su quello che è stato definito da Federpreziosi-Confcommercio: “un mercato opaco e non vigilato per il quale servirebbero delle regole ad hoc”. Anche Consob è sulla stessa lunghezza d’onda, infatti vuole andare ad agire a livello regolatorio e con delle raccomandazioni specifiche per coprire tutte quelle aree grigie che hanno permesso una proliferazione della vendita dei preziosi. Tuttavia l’autorità garante per il mercato finanziario punta il dito contro gli abusi, che: “devono essere denunciati alle autorità giudiziarie”.
Dove comprare
Per tutti i risparmiatori la situazione non è delle migliori e l’avvenire è molto incerto. Su Internet si sono sviluppate una serie di piattaforme di Trading che, utilizzando i listini dei prezzi di Raraport, permettono la compravendita dei diamanti chiedendo delle commissioni molto esigue. L’unica pecca, che si riscontra da questi servizi, è in materia di consulenza, in cui vi è molta scarsità di informazioni e di persone disposte ad aiutare in caso di necessità. Il consiglio che si può dare, nel caso qualcuno desideri acquistare un diamante, è dimenticarsi innanzitutto che i preziosi non sono esposti agli andamenti delle borse, evitare l’acquisto tramite banca o gioiellerie o interposta persona perché potrebbero essere applicate delle commissioni molto salate, infine, mettere da parte i sogni di fare soldi con la compravendita dei preziosi, essendo il loro mercato secondario veramente debole e non in grado di offrire le giuste certezze e un rendimento sicuro. Inoltre, sui diamanti non è previsto alcun pagamento degli interessi periodici, l’unica remunerazione di cui può godere il proprietario risiede nella differenza tra il prezzo di vendita e quello d’acquisto, ovviamente una volta che avesse deciso di smobilizzarlo.
di Samuele Perfetti