Bruce Stanley Kovner nasce a Brooklyn nel 1945, da padre ingegnere e madre casalinga. La famiglia si sposterà a Los Angeles nel 1953, lì Bruce frequenterà la famosa Van Nuys High School ricevendo, all’età di 16 anni, un importante riconoscimento come studente di merito. Successivamente, nel 1962, si iscrive ad Harvard, dove vi rimarrà fino al 1970, senza però riuscire ad ottenere il PhD.
Subito dopo cominciò a lanciarsi in diversi lavori ed attività, fra cui manager di campagne elettorali, scrittore, studente di clavicembalo alla Julliard e guidatore di taxi. Fu proprio in quest’ultimo periodo della sua vita che si avvicinò ai mercati finanziari. A 32 anni, prelevati 3 mila dollari dalla propria Master Card, decise di utilizzarli per operare utilizzando contratti futures sul mercato della soia. Riuscì a realizzare un guadagno di ben 40 mila dollari, che però chiuse a 23 mila poco tempo dopo. Questa operazione, a suo dire, gli fece capire l’importanza del risk management.
Data la sua abilità e l’interesse maturato per i mercati finanziari, decise di diventare un trader a tempo pieno facendosi assumere alla Commodities Corporation (ora parte di Goldman Sachs), sotto l’ala di Michael Marcus che sarà per lui un grande mentore. Deciso a mettersi in proprio, nel 1983 fonda la Caxton Associates, fondo d’investimento con sede a New York. Qui, Bruce accetta solo portafogli da gestire con almeno 5 milioni di dollari. La Caxton cresce velocemente, aprendo diverse filiali, a Sydney, a Londra ed in New Jersey ed arrivando a gestire miliardi di dollari.
Nel 1992 decise di chiudere la possibilità di avere altri conti per paura che l’eccessiva liquidità potesse smuovere i mercati rendendo più difficile ottenere profitti consistenti. Tutto andava a gonfie vele, fino alla crisi del 2008, quando moltissimi investitori lo abbandonarono, facendo perdere al fondo il 27% del capitale gestibile, il 13% degli investitori però tornerà nei mesi successivi.
Ciò non potrà comunque fermare il crollo del fondo nella classifica degli hedge fund a maggiore capitalizzazione negli USA, da 16esimo a 57esimo in soli due anni.
Nel 2010, però, alcune ricerche effettuate sul fondo mostrarono come la Caxton Associates sia riuscita a soddisfare sempre le aspettative dei clienti, avendo fatto guadagnare ai suoi investitori ben 12.8 miliardi di dollari a fronte dei 6 miliardi sotto gestione. Fra il 2008 ed il 2011, tuttavia, Kovner maturò l’idea di ritirarsi dal trading e dalla Caxton Associates, cosa che avverrà nel settembre del 2011 quando cederà il proprio posto ad Andrew Law, un finanziere britannico amante del Manchester City e sostenitore del Partito Conservatore britannico.
Strategia
L’attività principale di Kovner era legata alle commodities ed alle valute, dalle quali cercava prima una chiave “macro”, utilizzando un’accurata analisi fondamentale per captare le sensazioni generali dei mercati, a cui affiancava sempre un’ottima analisi tecnica che reputava un perfetto “termometro” dei mercati.
Prezzi favorevoli garantiscono anche stop loss favorevoli, fenomeno che Kovner sfrutta molti in quanto gli permette di “sapere quando uscire ancora prima di entrare in un mercato”.
Attività filantropiche
Nel 1996 fonda, insieme alla sua seconda moglie Suzie, la Kovner Foundation, allo scopo di promuovere le eccellenze nel campo delle arti e dell’istruzione. Sono state finanziate anche altre iniziative rivolte alla difesa dell’impresa privata e dei diritti umani, oltre che a garantire un’istruzione di qualità per le persone meno abbienti. Il sito della fondazione è consultabile a:
http://www.thekovnerfoundation.org/
Bruce Kovner ha supportato per anni anche il partito conservatore americano. Nel gennaio del 2012 ha donato 500 mila dollari a “Restore or Future” un comitato di azione politica volta al sostegno di Mitt Romney.
Patrimonio
Forbes, nella sua lista delle persone più ricche al mondo, colloca Bruce Kovner al 248esimo posto, con un patrimonio netto di 5.3 miliardi di dollari. Nella classifica rivolta ai gestori di fondi più ricchi al mondo si colloca invece all’ottavo posto, ricevendo per giunta 9/10 al valore stimato da Forbes di “Self made billionaire”.