CNH Industrial si occupa di progettare, produrre e commercializzare componenti per l’agricoltura e l’edilizia, veicoli commerciali, camion, autobus, mezzi di trasporto per i vigili del fuoco e per la difesa. L’azienda opera anche in altri due segmenti, quello cosiddetto powertrain e in quello dei servizi finanziari. Il primo sta a significare che CNH realizza anche motori e trasmissioni, mentre nel secondo rientrano le attività di offerta all’acquisto sia per i rivenditori che per i clienti comuni.
I marchi più illustri della società in Italia sono New Holland e Iveco, ma ve ne sono anche altri ugualmente importanti come Steyr, Magirus e Case IH.
I numeri di CNH e la situazione finanziaria
Come indicato nel Report Annuale del 2018, CNH conta 71 centri di produzione e ricerca nel Mondo, di cui ben 16 in Italia. Nel complesso la società conta 64.625 dipendenti, un decimo dei quali è impegnata nelle fasi di ricerca e sviluppo.
Nel 2018 l’azienda ha registrato un fatturato pari a 29,7 miliardi di dollari, in larga misura ottenuto dai componenti per l’agricoltura (39,6%) e dai veicoli commerciali (36,7%). Più di metà dei ricavi (53,1%) proviene poi da una specifica area geografica, ovvero l’EMEA, cioè la zona che fa riferimento all’Europa, al Medio Oriente ed all’Africa. I profitti del 2018 sono superiori del 198% rispetto a quanto registrato l’anno prima.
Il progetto per il 2024
Il 3 settembre 2019 si è svolto a Wall Street il Capital Markets Day di CNH Industrial. L’azienda ha presentato alla comunità finanziaria americana il suo piano strategico per il quinquennio 2018–2024. In questa occasione i vertici di CNH hanno illustrato sia i nuovi cambiamenti che verranno apportati dal punto di vista societario che gli obiettivi finanziari che intendono raggiungere.
Il marchio Iveco e la divisione FTP, dedicata alla produzione di motopropulsori e motori, diventeranno parte di una nuova società a sé stante. Questa sarà poi quotata sia a Milano che a New York, in modo da estrarre più valore possibile dall’operazione di spin-off. Per quel che riguarda i target finanziari, nei prossimi cinque anni sono previsti aumenti del 5% annui dei ricavi ed investimenti complessivi pari a circa 13 miliardi di dollari.
CNH si divide seguendo un preciso piano di sviluppo. Lo scorporo di Iveco e gli investimenti servono ad espandere la società, infatti sono state e saranno messe in atto delle iniziative per migliorare l’utilizzo di energia rinnovabile e per lo sviluppo di nuove tecnologie.
CNH ha investito 250 milioni di dollari nella Nikola Corporation, start up americana specializzata nella progettazione di veicoli a celle d’idrogeno ed elettrici. Inoltre, la società ha acquisito AgDna, azienda che si occupa dello sviluppo di sistemi informativi per le aziende agricole, aiutandole nella mappatura dei processi e nella raccolta dei dati per perfezionare i metodi di coltivazione.
La storia di CNH Industrial
CNH è il risultato di un complesso castello societario, portato avanti nel corso degli anni dal gruppo FCA, attraverso numerose operazioni di acquisizione, fusione e scorporo. CNH Industrial è stata costituita ufficialmente il 29 Settembre 2013, diventando operativa il giorno successivo. La compagnia è nata dall’incorporazione di Fiat Industrial dentro CNH Global.
Anche Fiat Industrial e CNH Global sono state il frutto di attività analoghe. La prima era stata fondata il 1° gennaio 2011, dallo scorporo da Fiat Group delle divisioni legate alle attività agricole ed edili, dei veicoli commerciali e powertrain, mentre la seconda fu generata dalla fusione, nel 1999, di New Holland, acquistata otto anni prima dalla Fiat, e di Case Corporation.
Queste operazioni societarie, che dal 2004 furono guidate da Sergio Marchionne, hanno permesso di allargare l’alveo ed il panorama d’azione di Exor e degli altri investitori. Un azionista di Fiat Group è, nel corso del tempo, diventato azionista anche di CNH Industrial, FCA, Ferrari e, dal 2021, lo sarà anche della nuova società.