Nel momento storico attuale il sistema capitalista, basato sul potere che viene dal capitale posseduto, ha raggiunto il suo apice. Ci sono società multinazionali che dispongono di ricchezze tali da essere, di fatto, più potenti di molti stati e comunque indipendenti da essi. Il mercato è diventato unico: tutti o quasi i processi economici nel mondo sono fra loro collegati, così una crisi del mercato immobiliare negli Stati Uniti nel 2008, ad esempio, ha avuto conseguenze in tutto il pianeta.
Il mondo di oggi è governato, prima di tutto, dai meccanismi del mercato e gli stati non possono più, come in passato, controllare l’economia, che ormai ha assunto un vero e proprio carattere sovranazionale. Non è possibile, senza considerare questo fatto, spiegare come avviene la maggior parte dei fenomeni sociali e politici, alla base di ognuno dei quali esistono appunto cause legate all’economia nel senso moderno del termine. Si potrebbe ribattere che, in passato, non era diverso, ma si cadrebbe in errore: infatti prima delle due rivoluzioni industriali erano le autorità politiche a fornire o meno gli strumenti per fare i propri interessi, con dinamiche totalmente diverse da quelle del mercato. Con l’affermarsi del sistema capitalista si è presentato invece un nuovo modo per accrescere il proprio prestigio sociale accumulando ricchezze. Non era più il favore delle autorità politiche, ma il mercato con i suoi meccanismi. Di base, come dicevano i grandi teorici del primo capitalismo, questo passaggio dalla dipendenza verso il potere politico a quella verso i meccanismi economici può essere considerato come un miglioramento – almeno in teoria. Infatti, da che si doveva sottostare all’arbitrio di una persona o un’assemblea, mutevole e non necessariamente giusto, si entra dentro un contesto in cui a contare sono solo le abilità nel muoversi all’interno del mercato. Il punto da considerare è che il miglioramento, in effetti, c’è solo per chi conosce i meccanismi del mercato, gli altri ne sono in balia proprio come potevano esserlo con la volontà dei governanti.
È evidente, quindi, quanto sia importante conoscere i principi dell’economia oggi. Certo i problemi continuano ad esserci, chi non possiede un capitale alla nascita, come la maggior parte delle persone, sarà sfavorito. Una persona svantaggiata, però, potrà fare le giuste rivendicazioni solo se comprende il mondo in cui vive. Se è vero che oggi i meccanismi dell’economia sono quelli che più influenzano il mondo, non è possibile comprendere le logiche di quest’ultimo senza conoscere almeno ad un livello base il funzionamento del mercato. Chi manca del tutto di conoscenze nell’ambito dell’economia sarà inconsapevole di quella che è la sua posizione e, quindi, di ciò che è o meno nel suo interesse.
La conoscenza delle basi dell’economia diventa ancora più importante se si inquadra nel contesto di uno stato democratico, nel quale il potere si fonda sul consenso della maggioranza. I cittadini devono essere in grado di comprendere, almeno ad un livello base, le conseguenze che può avere una certa politica o una certa legge. Solo così, infatti, diventa possibile valutare con coscienza i programmi elettorali dei candidati alle elezioni e le scelte del governo. Proprio la quasi totale mancanza di conoscenza dei meccanismi del mercato da parte delle masse ha portato, nella seconda metà del ‘900, a favorire politici che si preoccupavano solo del breve periodo. Ovvero si sono spese grandi quantità di risorse in programmi ed infrastrutture che hanno portato benefici evidenti nell’immediato. Si è potuto dunque mantenere il consenso senza preoccuparsi del lungo termine, ovvero senza dedicare abbastanza energie a stabilire come consolidare ed ingrandire le basi economiche dello Stato. Così si accumulavano sempre più debiti, spendendo più soldi di quanto il Paese poteva permettersi ed impiegandone pochi per la crescita. Le economie nazionali così si sono indebolite, finendo per entrare in crisi. I cittadini di un paese democratico, quindi, non possono permettersi di essere analfabeti economici. Le persone dovrebbero avere gli strumenti necessari a capire se una proposta può essere buona o se può finire per portare sull’orlo del baratro.