La legge “Antideficiency Act” sancisce la procedura d’avviamento dello shutdown. Essa rifiuta un contratto che non è interamente finanziato, obbligando il governo a bloccare le attività amministrative. Le spese in eccesso rispetto ai fondi stanziati, impediscono la manovra economica per cui in seguito parte lo shutdown. Il congresso degli Stati Uniti emise questa legge nel 1870, lo stesso congresso la modificò in seguito nel 1950 e nel 1982.
Lo shutdown è quindi il blocco delle attività amministrative negli Stati Uniti d’America.
Lo shutdown riguarda il piano esecutivo della legge. Avviene quando tra Presidenza e Congresso manca l’accordo sull’approvazione dei finanziamenti da destinare ai minsteri. Di conseguenza lo Stato non fa più uscire dalle proprie tasche i fondi per la spesa pubblica. In questo caso si può ricorrere alla “nuclear option”, un cambio nel regolamento che permetterebbe di usufruire della maggioranza semplice di 51 voti contro 49, cercando così di far approvare il bilancio al Senato.
Solo i servizi di sicurezza continuano a funzionare: esercito, Marina militare, pattuglia di frontiera, cure mediche, potere giudiziario federale e il controllo del traffico aereo. Il personale dei servizi, invece, non viene pagato. Lo shutdown di Dicembre 2018, ha bloccato lo stipendio di 800.000 dipendenti federali, metà dei quali ha deciso di non andare a lavorare.
I servizi inessenziali invece, come gli Uffici Amministrativi, i trasporti, i servizi nei parchi e nelle foreste smettono di funzionare.
Storia dello Shutdown
Lo shutdown nella storia del Paese è scattato nel 1995, nel 1996, nel 2013 e ben 3 volte nel 2018. Con Bill Clinton, nel 1995, avvenne lo shutdown più lungo. L’ex Capo dello Stato dovette superare l’opposizione dei repubblicani al Congresso. Protezione dell’ambiente e sanità pubblica fecero sì che lo shutdown durasse 21 giorni. Il secondo shutdown più lungo fu con Obama presidente, durò ben 16 giorni.
Lo Stato chiude il rubinetto della spesa pubblica, sollecitando l’opposizione a far passare la legge. In questo modo si possono evitare manifestazioni e rivolte delle persone colpite dallo shutdown. Una volta finito questo periodo, il Congresso deve provvedere ad un pagamento retroattivo ai cittadini.