Un’azione può essere definita come un titolo che rappresenta una quota di capitale sociale di una S.p.A. (Società per Azioni). La frase precedente significa che le società che decidono di utilizzare la formula della S.p.A., o meglio le società che possiedono i requisiti per diventarlo, per essere tali devono frazionare il loro capitale sociale in quote: la singola quota è detta appunto azione. Quindi, data una S.p.A. con capitale sociale pari a 100 che emette 100 azioni, un possessore di dieci azioni sarà proprietario del 10% dell’azienda, ossia un’azionista al 10%. I possessori di azioni vengono chiamati shareholders o azionisti.
Le azioni vengono negoziate sul mercato azionario, e collocate sullo stesso tramite Offerta Pubblica Iniziale (IPO). L’azione è lo strumento finanziario più scambiato, per via dei suoi enormi vantaggi.
Infatti, esistono azionisti che detengono azioni per avere potere decisionale sull’assemblea ordinaria della società in questione, azionisti che detengono azioni perché vogliono guadagnare dalla loro vendita sul mercato ad un prezzo maggiore rispetto a quello di acquisto, e azionisti che non comprano azioni con lo scopo di venderle ma di beneficiare dei dividendi distribuiti dalle stesse. Ciò perché le azioni danno diritto ai dividendi: una quota di azione, ad esempio il 5% di 100, ovvero 5, viene distribuita ai possessori.
I tipi di azioni
I dividendi variano con il tipo di azione, le cui tipologie principali sono:
- Azioni ordinarie;
- Azioni di risparmio;
- Azioni privilegiate.
Le azioni ordinarie conferiscono il diritto di poter partecipare all’assemblea degli azionisti ordinaria e il diritto di poter beneficiare dei dividendi sulle stesse.
Le azioni di risparmio non permettono la partecipazione all’assemblea degli azionisti ordinaria, ma garantiscono un dividendo maggiore rispetto a quello delle azioni ordinarie.
Le azioni privilegiate non danno, a loro volta, il diritto di partecipare all’assemblea degli azionisti ordinaria, ma oltre alla possibilità di poter ricevere un dividendo maggiore offrono anche il diritto di prelazione, rispetto alle altre due categorie, sulla distribuzione del patrimonio in caso di fallimento.
Quando si parla di azioni bisogna infine distinguere il valore nominale, il prezzo di emissione e il fair value.
Il valore nominale dell’azione si calcola semplicemente con una divisione: capitale sociale diviso numero di azioni. Il prezzo di emissione è effettivamente il prezzo con il quale si collocano le azioni sul mercato, che può essere alla pari (uguale al valore nominale), sopra la pari, o sotto la pari. Di solito vengono emesse sotto la pari. Il fair value è invece il “vero” valore delle azioni, considerando il collocamento della società sul mercato, la sua storia, i suoi dati finanziari e patrimoniali, il tipo di prodotto, gli investimenti effettuati, i manager e via dicendo. Questo valore viene stimato tramite l’analisi fondamentale.