Cos’è il Crowdfunding?
Il crowdfunding è un finanziamento collettivo, formato da gruppi di persone che investono il proprio denaro. Inizialmente era nato per organizzare donazioni per progetti culturali, in seguito si è sviluppato in altri modi.
La prima piattaforma di crowdfunding in Europa si chiama “Produzioni dal basso”, piattaforma italiana nata nel 2004. Il mercato del venture capital (apportare capitale in un’impresa) vale oltre 50 miliardi di dollari. Si tratta di un’operazione di investimento nel capitale di rischio di una società, in genere non quotata, mediante l’acquisizione temporanea di quote partecipative, con lo scopo di venderle in un secondo momento.
Profitti nel Crowdfunding
Il finanziamento collettivo forma il capitale dell’impresa, ma non sempre si hanno vantaggi dal punto di vista economico. Andiamo a vedere i vari tipi di crowdfunding:
- crowdfunding reward, su cui si basa anche Produzioni dal basso, nonchè su donazioni libere senza ricompense, o semplicemente ricompense simboliche.
- crowdfunding lending, tipo di piattaforma che è arrivata da poco in Italia, ma è attiva negli Usa dal 2011 (puoi leggerne più nello specifico qui). Con questo tipo di crowdfunding si sottoscrivono titoli di debiti e si diventa creditori dell’impresa. L’impresa restituirà interessi più alti rispetto ai tassi concessi da una banca, proprio perché risulta difficile ricevere finanziamenti dagli istituti di credito tradizionali.
- crowdfunding equity, la modalità più conosciuta di crowdfunding. L’investitore versa del denaro e in cambio ottiene le quote della società su cui ha investito. Con l’investimento si diventa soci della società si cui si è investito. La differenza con gli altri tipi di crowdfunding sta nel fatto che, nell’equity, c’è la possibilità che il valore dell’azione cresca.
Sono tutti progetti rischiosi, perché sono aziende che potrebbero fallire. Infatti, come in tutte le Spa (società per azioni), il capitale potrebbe perdere interamente il suo valore.
Il Crowdfunding in Italia
L’Italia è il primo paese al mondo ad avere una legge sull’equity crowdfunding. Per tutelare gli interessi dell’investitore, in Italia esiste la crowdfunding education: una norma emanata dalla Consob, in cui vengono spiegati i rischi all’investitore. La regolamentazione prevede che si compili un questionario e, se c’è l’adeguata attitudine al rischio, si avalla l’investimento. Al contrario, si può investire solo in titoli di Stato. Il crowdfunding si sviluppa principalmente su startup innovative. Una startup dopo il finanziamento può ritrovarsi in overfunding, cioè trovarsi con un capitale maggiore rispetto a quello richiesto.
Il Crowdfunding nel settore immobiliare
Nel settore immobiliare l’oggetto del crowdfunding è, appunto, un immobile. Si può acquistare un immobile, ristrutturarlo e venderlo nell’arco di 12-24 mesi ad un prezzo più alto. Anziché venderlo subito, si mette l’immobile in locazione e si vende dopo la scadenza dell’obbligo di pagare la tassa sulla plusvalenza. Lo svantaggio principale del crowdfunding immobiliare rispetto ad un classico strumento finanziario è la liquidabilità. In un classico strumento finanziario, uscendo dall’investimento, ci si ritrova nel giro di poche ore il denaro sul conto corrente. Nel settore immobiliare invece, si deve aspettare molto più tempo in quanto si deve trovare un accordo con l’acquirente.