Con dati alternativi si fa riferimento a quei dati non tradizionali usati per ottenere ulteriori informazioni al fine di implementare i processi decisionali di investimento e marketing. Ormai da anni sono utilizzati da gestori di portafogli che desiderano ottenere informazioni privilegiate, una sorta di vantaggio competitivo, per migliorare le proprie performance.
Esistono diversi tipi di dati alternativi, ci sono quelli raccolti attraverso i social media, le carte di debito/credito o da e-mail. I più controversi, però, sono quelli provenienti dalle immagini satellitari.
Le immagini satellitari in ambito economico
Nelle prime ricerche economiche effettuate grazie a strumenti di telerilevamento, vennero sfruttate le immagini satellitari notturne, nelle quali le aree popolate diventano ben distinte grazie alle emissioni luminose. In una di queste prime applicazioni, Welch, nel 1980, combinò i dati provenienti da diversi data provider per studiare le relazioni tra crescita della popolazione e consumo di energia.
Con il tempo, grazie alla smisurata disponibilità di immagini satellitari, è stato possibile adottare un’ampia gamma di applicazioni per analizzare le attività socio-economiche sul pianeta terra. Negli ultimi anni infatti, l’utilizzo di immagini satellitari notturne è diventato utile per affrontare questioni come la mappatura dell’attività economica, della povertà, la distribuzione spaziale della popolazione, l’uso dell’acqua, il monitoraggio delle riserve minerarie e lo sviluppo dei paesi.
Settore in crescita o destinato a limitazioni?
Dal 2008 la tendenza ad utilizzare immagini satellitari da parte degli hedge funds e delle altre società di Wall Street è stata in costante crescita. Queste sono fornite da aziende del settore privato il cui core business è quello di costruire e lanciare satelliti nello spazio per poi ricavarne fotografie satellitari. Le suddette immagini vengono vendute soprattutto ai servizi dell’Intelligence governativa.
Per quanto riguarda il settore della finanza, solo le compagnie più grandi possono permettersi di acquistare immagini satellitari. Infatti poche realtà finanziarie sono in grado di far fronte alle elevate spese necessarie ad ottenerle. Questo contesto provoca un accesso alle informazioni ineguale, alimentando una chiara condizione di asimmetria informativa.
Investire contando le automobili nei parcheggi
Nel 2008 venne fondata la RS Metrics dai fratelli Diamond, la prima società in grado di occuparsi soprattutto di dati alternativi provenienti dallo spazio. Ben presto grazie a Neil Currie, all’epoca analista di UBS, venne confermata la validità e l’efficacia di questi dati.
Currie, testando la qualità del lavoro di RS Metrics, comprò dalla società il conteggio delle auto nei parcheggi dei cento negozi Walmart più rappresentativi. Il risultato della sua analisi indicò che Walmart era un’azienda sottovalutata e che presto il prezzo delle azioni sarebbe salito, previsione che poi si dimostrò esatta.
L’idea era di presumere che ad elevate quantità di auto parcheggiate seguono elevati ritorni in termini di incassi e viceversa. Questo meccanismo, che funziona bene per aziende operanti nel settore Retail, è difficilmente applicabile ad altri settori.
Con lo scopo di elaborare una strategia di trading su larga scala, un team di ricerca dell’università del Kentucky ha dapprima ottenuto una grossa mole di dati grezzi dalla già citata RS Metrics. I dati, comprensivi di 48 milioni di osservazioni giornaliere su 67mila punti vendita di 44 rivenditori statunitensi che ricoprivano un arco temporale di sette anni (dal 2011 al 2017), hanno condotto ad un risultato sorprendente. Infatti, come dimostra la ricerca del team americano (On the capital market consequences of alternative data: evidence from outer space) utilizzando le immagini satellitari è possibile arrivare fino circa al 5% in più dei guadagni rispetto ai classici standard di mercato.