Negli ultimi anni sta crescendo sempre più la tendenza di ordinare il cibo a domicilio tramite applicazioni per lo smartphone. Il fenomeno non è passato inosservato neanche agli occhi degli investitori, infatti il gruppo tedesco Delivery Hero, controllante di Foodora, ha lanciato quella che risulta essere la più grande IPO tedesca nel settore high tech da tre anni ad oggi.
Delivery Hero
Delivery Hero nasce nel 2011 da Niklas Östberg, Kolja Hebenstreit, Markus Fuhrmann e Lukasz Gadowski, andandosi ad inserire nel settore del cibo takeaway, con l’obiettivo di collegare i ristoranti ai clienti sia attraverso le app per gli smartphone sia attraverso il sito internet. Il fine di Delivery Hero è permettere agli utenti di trovare ristoranti locali, suddividendoli attraverso il tipo di cucina, i menù offerti, le recensioni e altri tipi di informazioni. I pagamenti possono essere effettuati tramite carta di credito, Paypal oppure in contanti al momento della consegna. Fin dall’inizio Delivery Hero dimostra di non volersi accontentare del mercato nazionale, andando a guardare mercati geograficamente lontani come Messico, Russia ed Australia. Dopo un solo anno di attività riesce ad acquisire due nomi importanti come Lieferheld e Hungryhouse.co.uk, operanti rispettivamente in Germania e Gran Bretagna. Sempre nello stesso anno il gruppo riesce a portare a termine altre quattro acquisizioni in Svezia, Finlandia, Austria e Polonia, per un investimento complessivo di 25 milioni di euro. Ma non finisce qui, infatti Delivery Hero sbarca anche in Asia, attraverso partecipazioni in YoGiYo e Aimifan, che operano rispettivamente in Corea del Sud e in Cina. Il 2014 è l’anno dell’America latina, con partecipazioni nel capitale di PedidosYa, leader nel settore di mercato. Intanto viene consolidato il mercato nazionale attraverso l’acquisto del competitor pizza.de. Il 2015 è l’anno della consacrazione, nel quale il gruppo rileva sia il competitor sudcoreano Baedaltong sia Foodora. In pochi anni Delivery Hero è arrivato ad avere collegamenti con circa 150 mila ristoranti nel mondo e oltre 5 mila persone operanti in 40 mercati differenti.
IPO
Il debutto di Delivery Hero sul Dax è avvenuto ieri, venerdì 30 giugno. Nella fase di collocamento il gruppo ha raccolto 996 milioni di euro, guadagnando il record tedesco delle IPO tech degli ultimi tre anni. Le azioni sono state collocate ad un prezzo di 25,5 euro per titolo, raggiungendo cosi una valutazione complessiva di 4,4 miliardi di euro. Per l’analista Lucas Boventer «il prezzo e la valutazione sono un vero successo per Delivery Hero». Questo successo di domanda ha avuto un impatto positivo, seppur per poco tempo, anche su Rockets Internet, l’incubatore che ha seguito la start up nei primi momenti di vita e al momento risulta possedere il 35% del capitale di Delivery Hero (il loro motto è “We build companies”). Rockets però non è l’unica partecipante al capitale di Delivery, infatti nell’azionariato ci sono la sudafricana Naspers, con una quota dell’11%, e l’hedge fund Luxor Capital Partners, che detiene una quota del 10%. Il collocamento è stato curato da Citigroup, Goldman Sachs e Morgan Stanley, portando al mercato 39 milioni di azioni su 172 milioni disponibili.
Competitor
Quello del food delivery è notoriamente un settore con un’alta competitività, dove i rivali spendono ingenti quantità di denaro in marketing per ottenere il controllo del mercato. Proprio per queste ragioni Blue Apron, competitor americano che offre pasti a domicilio, ha deciso a sua volta di lanciare un’IPO. Blue Apron però ha avuto meno fortuna di Delivery, in quanto è stata costretta a fissare il prezzo sotto i 10 dollari, dopo essere passata sia dalla fascia 15-17 dollari che da quella 10-11 dollari. Questo cambio continuo di prezzo è stato determinato dall’acquisizione di Whole Foods Market da parte di Amazon, lanciatasi anch’essa nel settore.
Il debutto
È stato un debutto molto positivo per Delivery, che dal prezzo di esordio di 25,50 euro ad azione ha raggiunto i 27,80 euro al termine delle contrattazioni. «È un segnale positivo per il settore tecnologico europeo, che quest’anno ha lanciato ben poche IPO», ha dichiarato un esperto. Delivery utilizzerà i capitali raccolti per pagare i suoi debiti, dovuti principalmente alle acquisizioni effettuate per tagliare fuori la sempre più crescente concorrenza. La compagnia infatti è ancora in perdita, a causa proprio dei costi sostenuti per la sua rapida crescita, ma punta a raggiungere il break even point nel prossimo anno.