L’equilibrio economico è sempre influenzato da fattori demografici. A tal proposito, si osservi come la crescita della popolazione mondiale, che dai 3,3 miliardi di persone del 1965 è passata, in soli 50 anni, ai 7,3 miliardi attuali, ha sconvolto la struttura del mercato. Questo fenomeno è stato anche causato dall’aumento dell’età media, che però, affiancato ad un repentino calo delle nascite, ha portato ad uno squilibrio generazionale senza precedenti storici. Il fenomeno appare evidente in alcuni paesi, più sviluppati, soggetti in modo particolare all’invecchiamento della popolazione, che ha portato ad un complessivo calo del PIL. I Paesi del G7 hanno subìto in media una costante recessione negli ultimi anni. Negli Stati Uniti si è registrata una diminuzione nella crescita del PIL dal 3,5% degli ultimi quattro decenni del ‘900, sino all’1,5% dall’inizio del secolo, complice la crisi economico-finanziaria del 2008.
Le conseguenze di un calo repentino della natalità sul mercato sono forti, poiché si riduce in modo drastico la domanda di prodotti, con una conseguente stagnazione, se non recessione, dell’economia. Come osserva l’economista Franco Modigliani, gli individui possono essere divisi in tre classi basate sulla fascia d’età: i bambini, visti come consumatori netti, gli adulti, che contribuiscono alla produzione e consumano, e gli anziani, che finanziano le proprie spese attingendo alle risorse accumulate in precedenza. In particolare si registrerà un alto livello di indebitamento per i più giovani, con lo scopo di finanziare i consumi, e maggiori livelli di risparmio per i più anziani. Tenere conto della demografia permette di aprire una panoramica più completa sul mondo degli investimenti. I paesi con trend demografici decrescenti avranno un incremento dei fondi pensionistici ed una crescita delle aziende che forniscono servizi destinati ai più anziani. Il settore che ne trae maggiori vantaggi è quello farmaceutico. D’altra parte, le nazioni caratterizzate da un’economia in fase di espansione, con la popolazione in crescita, vedranno una maggiore concentrazione in altri reparti, quali le infrastrutture, i crediti al consumo, i servizi per l’infanzia ed i consumi in generale. I fenomeni demografici, inoltre, influenzano i sistemi di welfare, poiché la contrazione del patrimonio e del portafoglio delle persone in età avanzata ha conseguenze rilevanti in materia pensionistica, portando anche squilibri nel sistema retributivo e in quello contributivo, prediligendo lo sviluppo di quest’ultimo.