L’odierna metropoli di Dubai è conosciuta come una città futuristica, patria del lusso più estremo. Tuttavia, fino ai primi anni del ‘900, si presentava come un piccolo villaggio desertico, situato sul litorale del Golfo Persico, la cui attività cardine era la pesca. Quali fattori hanno trasformato Dubai nel cuore commerciale, finanziario, culturale e turistico di tutto il Medio Oriente?
L’Ascesa
La prima spinta verso lo sviluppo si ebbe negli anni cinquanta del novecento, grazie alla scoperta dei primi giacimenti di petrolio. Essi sollecitarono il mercato locale e non solo, arrivando ad assumere un ruolo cruciale nei decenni a venire. Infatti, lo strapotere in ambito petrolifero, negli anni, ha portato gli Emirati Arabi Uniti a registrare un Pil di 400 miliardi di dollari.
La diversificazione economica
Intorno agli anni ‘90 le autorità locali di Dubai si resero conto che lo sviluppo della città non sarebbe potuto andare avanti nel lungo termine dipendendo solo dal petrolio, essendo quest’ultimo una materia prima in esaurimento. Di conseguenza si optò per un progetto di diversificazione economica. Tale provvedimento si concretizzò con politiche espansive a vantaggio dei settori “non oil” tra cui turismo, edilizia ed energie rinnovabili, che nel tempo hanno permesso a Dubai di intraprendere un rapido quanto prosperoso percorso di sviluppo. Inoltre, il progetto “Dubai Clean Energy Strategy”, prevede di rendere Dubai un polo in grado di fornire energia pulita a tutti gli Emirati entro il 2050.
Il vero motore della crescita: la free-zone
Il motivo per cui in poco più di 50 anni Dubai è riuscita a trasformarsi in modo così efficace è stata l’introduzione di quella che viene chiamata free-zone (zona franca). Si tratta di un vero e proprio mini paradiso fiscale, voluto dal governo degli Emirati Arabi, creato per permettere agli imprenditori stranieri di investire i loro capitali senza limitazione alcuna. Aprire un’attività in una zona franca significa esserne proprietario al 100%, del tutto esente da tasse, da dazi su importazioni ed esportazioni e da imposte doganali. Per questo, grazie alla sua posizione strategica ed alla stabilità politica, Dubai rappresenta un contesto di mercato libero, in cui sono presenti ben 20 free-zone, che si distinguono a seconda del settore di competenza (Dubai Academic City, Dubai Internet City, Dubai Maritime City.)
Il turismo
Oggi Dubai è una delle principali mete del turismo internazionale, tanto da aver assunto la denominazione di capitale MICE (Meetings, Incentive, Conference and Exibition) dell’intera regione araba. In questo settore si è investito in modo spropositato. Nel 2009 esistevano 44 alberghi, solo dieci anni dopo se ne contano più di 350. Le stime per il 2019 sono positive, grazie anche agli accordi internazionali intercorsi tra la compagnia di bandiera, Emirates, e numerosi Paesi, tra cui spicca l’Italia. Moltissimi investitori internazionali hanno contribuito alla nascita di una vera e propria edilizia turistica, offrendo ai visitatori ville, appartamenti, hotel e resort di lusso.
Il Burj Al Arab
Il Burj Al Arab è l’unico albergo a 7 stelle del mondo, alto circa 320 metri, è considerato uno dei simboli della ricchezza di Dubai. Con la sua inimitabile forma di “vela”, è posizionato su un isolotto artificiale a circa 280 metri dalla costa. Il prezzo di una suite può arrivare fino a 12.000 dollari. Ad attrarre migliaia di visitatori è il ristorante sottomarino, che offre scenari mozzafiato e dove è possibile gustare il drink più costoso al mondo, del valore di 7000 dollari. La struttura, ultimata nel 2002, è costata circa 650 milioni di dollari.
Dubai Mall
Il Dubai Mall è il centro commerciale più grande al mondo con i suoi 440.000 metri quadrati, 1.200 negozi e la celebre Ski Dubai, una pista da sci artificiale con una temperatura di 2 gradi sotto lo zero.
Palm Islands
Le Palm Islands sono tre isole artificiali situate al largo della costa di Dubai, realizzate tra il 2011 ed il 2015. Il costo totale dell’opera non è mai stato reso pubblico, tuttavia alcune stime non ufficiali parlano di circa 40 miliardi di dollari. Su di esse si trovano alberghi di lusso, ville e appartamenti esclusivi, parchi acquatici, ristoranti, strutture sportive e terme. Una delle tre palme, Palm Jameirah, si è guadagnata il titolo di ottava meraviglia del mondo.
Il settore edilizio
Oltre al settore turistico, nel corso degli anni ci sono stati grossi investimenti nell’urbanistica. Per rendersi conto dell’importanza dello sviluppo immobiliare, basti pensare che nel 2006 a Dubai erano utilizzate il 23% delle gru mondiali da costruzione. Le attività commerciali e residenziali si stanno espandendo verso il deserto.
Il Burj Khalifa
Inaugurato il 4 Gennaio 2010, è il grattacielo più alto del mondo. Con i suoi 828 metri, la struttura è visibile da ben 95 km di distanza. Con un totale di 160 piani, 18 dei quali riservati all’hotel ed alle residenze Armani, il progetto ha avuto un costo di 1,5 miliardi di dollari.
Dubai Marina
Dubai Marina è un gioiello nel cuore di quella che viene indicata come “Nuova Dubai”. Il quartiere si dispone lungo una striscia di undici chilometri ed è una delle zone più affascinanti di Dubai, che accoglie oltre 200 grattacieli capaci di ospitare più di 120.000 abitanti.
Infrastrutture
Dubai si è dotata di una metropolitana con treni senza pilota che costituisce il sistema ferroviario automatizzato più lungo al mondo. Per la sua progettazione e costruzione sono stati stanziati fondi per circa 3,4 miliardi di dollari. Dalla sua inaugurazione è stato registrato un passaggio mensile di circa 3,3 milioni di utenti. Sono stati investiti inoltre, circa 5 miliardi di dollari per l’ampliamento della rete stradale urbana. Nel piano di sviluppo è compreso anche il comparto marittimo, che vede il porto commerciale di Jabel Ali come il più importante del Medio Oriente ed il 7° al mondo per traffico merci.
Gli Emirati Arabi, non solo petrolio nel commercio globale
Gli Emirati Arabi Uniti hanno esportato, nel 2016, merce non derivante dal petrolio per un valore di 30 miliardi di euro. Il principale mercato di sbocco per i prodotti non oil è rappresentato dall’India, con un giro di 4 miliardi di euro nel 2015, a cui seguono Cina e Stati Uniti.
I progetti di Dubai per il futuro
Expo 2020
Nel 2020 avrà luogo a Dubai l’esposizione universale, il cui tema sarà “Connecting minds, creating the future” (connettere le menti, creare il futuro), che ogni anno attira milioni di visitatori da tutto il mondo. La fiera sorgerà in una distesa desertica ed avrà un costo complessivo di 8 miliardi di dollari. L’evento, secondo il Fondo Monetario Internazionale, aumenterà del 3% il Pil degli Emirati Arabi, creando quasi 300 mila posti di lavoro. Al termine dell’esposizione la struttura fungerà da Università e centro di ricerca.
Hyperloop
Si tratta della compagnia di Elon Musk, celebre CEO di Tesla e SpaceX, che produce treni a levitazione magnetica, i quali possono raggiungere la velocità di 800 chilometri orari. La linea in progetto servirà a percorrere la distanza tra Dubai ed Abu Dhabi (circa 160 km), in soli 12 minuti.
Al Maktoum International Airport
L’aereoporto in fase di realizzazione affiancherà il sito Expo e richiederà un investimento complessivo di 32 miliardi di dollari. E’ stato progettato per essere il più grande al mondo e potrà contenere fino a 240 milioni di passeggeri.
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