Sostenere l’economia nello spazio
Tra i mercati ad oggi in grande crescita, quello dello spazio è forse uno dei più ignorati. Forse è dovuto al fatto che pensare di fare affari con navicelle spaziali sembra ancora troppo futuristico, o magari deriva dalla concezione di dover essere degli scienziati per poter affrontare argomenti come missioni su altri pianeti. Eppure stiamo parlando di un’industria da 330 miliardi di dollari. Il numero di nuove compagnie create per l’uso commerciale dello spazio non è mai stato così alto, con 13.3 miliardi di dollari investiti in oltre 80 start-up “spaziali” dal 2000. Dunque questo mercato è entrato sicuramente in un processo di forte crescita, che però deve essere supportata. Se continuano ad aumentare i business che vogliono operare nello spazio, ci sarà bisogno di qualcuno che gli fornisca adeguati servizi nello spazio, affinchè le aziende possano effettivamente portare avanti i loro progetti. Stiamo parlando di fornire carburante, materiali per il supporto vitale, metalli e altre merci essenziali. E’ questo dunque l’obiettivo di Deep Space Industries: la consegna nello spazio dei giusti materiali, nel giusto luogo, al giusto prezzo, per sostenere l’espansione dell’economia terrestre nello spazio.
Risorse nello spazio
Deep Space Industries (DSI) è principalmente una compagnia mineraria di asteroidi, che vuole cambiare l’economia spaziale fornendo capacità tecniche, competenze e servizi di integrazione richiesti per la ricerca, la raccolta, la lavorazione e la vendita di risorse e merci nello spazio. Queste risorse sono presenti in asteroidi near-Earth, ovvero prossimi alla Terra e con un’orbita simile a quella del nostro pianeta: sono dunque facilmente accessibili. Tra le risorse presenti in questi asteroidi, essenziali alle attività spaziali, troviamo acqua in abbondanza, composti organici (dunque carbonio), zolfo, azoto, fosforo e metalli ferrosi. Prima di estrarre le risorse da un asteroide, bisogna ovviamente cercarle con missioni apposite. In seguito potranno essere raccolte, lavorate e infine trasformate in prodotti finali. Deep Space Industries sta sviluppando tecnologie riguardo ognuno di questi passaggi. Tra le risorse di cui abbiamo parlato, l’acqua è sicuramente quella più importante ed è anche allo stesso tempo uno dei composti chimici più presenti nell’universo. E’ abbondante nel nostro sistema solare ed è fondamentale a garantire la vita e le operazioni commerciali nello spazio, essendo vitale per operazioni quali la fornitura di acqua potabile, l’agricoltura, la protezione dalle radiazioni e la produzione di ossigeno. Inoltre, processata adeguatamente, può essere usata come propellente, mentre separata nelle sue due parti fondamentali, idrogeno e ossigeno, fornisce carburante. Appare ovvio dunque che l’acqua rappresenti il core business di DSI, sia oggi che nel futuro. Sarà la prima risorsa ad essere estratta e il primo prodotto ad essere venduto dalla compagnia. L’acqua è alla base dei sistemi dei propulsione che vengono oggi integrati nei piccoli satelliti.
Le 4 fasi dell’estrazione
Analisi
Deep Space Industries vuole lanciare il più presto possibile delle prime missioni di valutazione, usando piccole ma avanzate navicelle per esplorare e studiare gli asteroidi Near-Earth.
Raccolta
Dopo che le missioni di analisi avranno identificato i luoghi migliori per le attività minerarie, verranno spedite delle navicelle robotizate per iniziare la raccoltà di risorse come l’acuqa. L’acqua appunto potrà essere riutilizzata dai veicoli estrattori per il viaggio di ritorno.
Lavorazione
Una volta che i materiali raccolta saranno tornati vicino alla Terra, essi potranno essere lavorati e trasformati in carburante, acqua potabile e altro. Le navicelle da raccolta scaricheranno quindi il loro contenuto in un complesso di lavorazione.
Fabbricazione
I processi di fabbricazione nello spazio comprendono sia opportunità che sfide. Costruendo in un luogo come lo spazio non ci saranno limiti per quanto riguarda la grandezza delle strutture, che altrimenti non potrebbero mai essere caricate in un razzo e lanciate in orbita. Tra le possibilità troviamo la costruzione di grandi sistemi per la raccolta dell’energia solare o antenne per la comunicazione.
La prima sfida
Una problematica che dovrà sicuramente essere affrontata al più presto riguarda l’analisi degli asteroidi. Bisogna capire il numero e la composizione degli asteroidi più vicini alla terra (Nea), per così identificare gli obiettivi più promettenti in termini di rendimento di materiali. Essendo oggetti piccoli e relativamente poco visibili (specialmente quando direttamente illuminati dal Sole), per esaminare i Nea conosciuti, e scoprirne di nuovi, sarà necessario utilizzare potenti telescopi. La maggior parte dei Nea attualmente conosciuti sono di due tipi principali: il tipo C comprende asteroidi scuri, porosi, e prevalentemente composti da carbonio, mentre il tipo S – più comune, e che include la maggior parte degli asteroidi della Fascia Principale– comprende asteroidi di tono più rossiccio, mediamente più densi, e composti principalmente da silicati. Disporre di una strategia efficiente e rapida per differenziare i due tipi sarà necessario per selezionare gli obiettivi più adatti per una missione mineraria.