L’International Institute for Sustainable Development con l’International Food Policy Research Institute a ottobre 2016 ha pubblicato un’analisi sulla fame nel mondo. Secondo quanto riportato dal paper, le persone che soffrivano la fame nel 2016 erano circa 800 milioni. Con una media di 8 miliardi e mezzo di dollari l’anno fino al 2030, i ricercatori stimavano che tale cifra sarebbe scesa intorno ai 600 milioni.
Per eliminare del tutto la fame nel mondo, secondo lo studio, considerando il periodo 2016-2030 sarebbe necessario un aumento del 45% delle donazioni complessive, arrivando ad una media di 12,5 miliardi di dollari l’anno. Inoltre, sarebbe necessaria una spesa complessiva da parte degli Stati interessati di almeno 7 miliardi di dollari, più 5 miliardi da raccogliere da investitori privati.
La situazione nel 2020
Lo studio dei due istituti internazionali, a posteriori, sembra aver commesso un’ingenuità nel considerare le donazioni come fattore principale trascurando in parte gli sviluppi geopolitici. Infatti, sebbene fino alla fine del 2019 le donazioni nel mondo sono rimaste sempre intorno alla media di 8,5 miliardi annui, il numero di persone che soffrono la fame era salito a più di 820 milioni.
Le priorità
Secondo lo studio dell’International Institute for Sustainable Development a necessitare di più fondi, per eliminare la fame nel mondo, sarebbe l’agricoltura. A questa dovrebbero andare il 49% delle risorse. Il 20%, invece, dovrebbe servire per la creazione di infrastrutture nelle aree rurali, come strade, scuole e riserve idriche. Il 15% dei fondi dovrebbe servire alla creazione di una solida rete di previdenza sociale, il 9% per ammodernare l’apparato amministrativo delle regioni e solo il 4% per mandare provvigioni di cibo.