Farmaci e speculazione senza scrupoli
La storia, ma anche la cronaca stessa, ci insegna che alcuni uomini mettono da parte qualsiasi tipo di scrupolo pur di aumentare i propri guadagni. Nel caso che affronteremo questi uomini hanno messo i loro ricavi davanti non ai risparmi dei consumatori, ai loro dati privati o ai loro beni, ma addirittura alle loro vite. È inutile parlare di quanto sia pericoloso andare a speculare in questo modo sui farmaci, ma va sottolineato che spesso non si è in grado di comprendere quanto le case farmaceutiche lucrino sui loro prodotti, dato che i costi di produzione dei singoli farmaci sono spesso sconosciuti. Tra i casi più famosi troviamo quello del DARAPRIM, un farmaco utilizzato per combattere l’AIDS e non solo, i cui diritti sulla vendita furono comprati dalla Turing Pharmaceutical, fondata da Martin Shkreli. In una sola notte il farmaco passò da 13,5$ a 750$ con un incremento del prezzo di oltre il 5000%, atto che attribuì a Shkreli la considerazione di “uomo più cattivo d’America”, considerato che il costo di produzione di una tavoletta di Daraprim, come riportato dalla BBC, è di 1 dollaro.
La Valeant Pharmaceuticals nell’era di Pearson
La Valeant è una casa farmaceutica canadese e come tutte destinava una parte considerevole del fatturato alla ricerca, questo fin quando J. Michael Pearson divenne AD nel 2008, momento in cui il prezzo delle azioni era intorno ai 13$. Pearson riteneva che destinare soldi alla ricerca e allo sviluppo di nuovi farmaci fosse solamente uno spreco di risorse. Se in media le case farmaceutiche destinavano tra il 15% al 18% del proprio fatturato in ricerca, la Valeant decise di non superare il 3%. L’amministratore delegato preferiva destinare le risorse in acquisizioni di altre aziende farmaceutiche che avevano brevettato farmaci importanti, da cui poter ottenere un monopolio temporaneo. Negli anni successivi alla nomina iniziò una serie numerosa di acquisizioni da parte della Valeant: in 3 anni furono 22. Tra le più rilevanti troviamo Aton Pharma, che possedeva i diritti di Syprime, farmaco indispensabile ai pazienti affetti dalla malattia di Wilson; e di Baunch & Lomb per 8,7 miliardi di dollari. In totale le acquisizioni di Valeant furono 110, ormai era risaputo che il requisito necessario per entrare nel mirino della casa era quello di avere diritti su farmaci importanti. La società era ormai diventata una Big Pharma molto appetita da Wall Street, infatti la si poteva trovare tra molti Hedge fund noti. Il valore delle sue azioni, partito da 13$ prima dell’era Pearson, raggiunse il massimo nel 2015 intorno ai 262$, con una capitalizzazione passata da 2,3 miliardi a 78 miliardi. Ma quando si hanno molti riflettori puntati contro, il marcio rischia di essere scoperto.
Il lato oscuro della Valeant
Quello che Martin Shkreli aveva fatto per un singolo farmaco, la Valeant lo faceva per centinaia, applicando sovrapprezzi elevatissimi. Se da una parte si agiva in modo eticamente scorretto ma legale, con i prezzi che vennero variati da un anno all’altro dal 400 fino al 700%, dall’altra alcune azioni della Valeant erano illecite. Alcuni soggetti, tra cui gestori di Hedge fund, iniziarono a raccogliere informazioni molto dettagliate sulla casa farmaceutica, in particolare soffermarono la loro attenzione su tutti i farmaci con obbligo di prescrizione, scovando un sistema di frode assicurativa per l’acquisto dei medesimi. Infatti la Valeant controllava indirettamente Philidor, una farmacia online, che garantiva 3 mesi di spedizioni gratis e bassi ticket per i farmaci. Lo schema era il seguente: Philidor, sotto controllo della Valeant, spingeva dottori e pazienti a richiedere i loro prodotti, dai prezzi fortemente gonfiati dalla casa madre. A questo punto, dopo aver fornito i farmaci, Philidor poteva richiedere grandi rimborsi dalle assicurazioni sanitarie che coprivano i pazienti, per poi trasferirli alla Valeant. In un momento le compagnie assicurative, che ormai conoscevano la Philidor, incominciarono a rifiutare ordini provenienti da essa. Ma ecco che vennero fondate circa 70 farmacie, tra le quali molte erano finte e aventi impiegati da nomi molto particolari, come quelli dei personaggi di film come Peter Parker. Mettere insieme tutti i pezzi non fu facile, ma apparve uno schema particolare: alcune compagnie della rete portavano nomi collegati al mondo degli scacchi, come Philidor stessa, che ha il nome di un famoso scacchista, e KGA, una società veicolo e il termine con cui si indica una famosa mossa, la King’s Gambit Accepted. In sintesi Valeant controllava il 100% di KGA che a sua volta controllava Philidor, la quale aveva fondato altre 70 farmacie di cui si nascondeva la proprietà. Erano poi proprio quest’ultime ad inoltrare alle compagnie assicurative ordini sui farmaci di Valeant. Il collegamento fu dimostrato quando la Valeant chiese ad una delle farmacie fondate da Philidor, ovvero la R&O, circa 70 milioni di dollari.
La legge del contrappasso
Scovato questo sistema, un altro tipo di speculazione fu messa in atto, ma in questo caso da chi voleva guadagnare sulle accuse alla Valeant. Tutto ciò di cui si aveva bisogno era un catalizzatore per far partire enormi vendite allo scoperto sul titolo. La miccia che fece esplodere il caso Valeant fu l’acquisizione della Atan Pharma, produttrice del Syprime. Il farmaco veniva prodotto al prezzo di 3$ a pasticca, ma dopo l’acquisizione di Valeant per garantire la propria sopravvivenza un malato vita avrebbe dovuto spendere 21000$ al mese di Syprime. Il caso diventò di questione pubblica quando Hillary Clinton difese le persone su cui Valeant stava lucrando, affermando che la casa andava assolutamente fermata. Da lì partirono le vendite sul titolo, e poco dopo fu smascherato tutto il sistema Philidor.
In poco tempo, nel restante 2015, i prezzi delle azioni videro un decremento di oltre l’80%. Ad oggi vengono scambiate sotto il nome di Bausch Health Companies in seguito ad un rebranding, al prezzo di 25$, mentre nel momento di massimo il prezzo era 10 volte tanto.