La casa automobilistica di Maranello tra l’ottobre 2015 e il gennaio 2016 ha deciso di entrare nel mercato di capitali, quotandosi prima a Wall Street e successivamente nell’indice FTSE MIB della borsa di Milano. Ma cosa è successo da un anno a questa parte alla Ferrari?
La quotazione
È l’ottobre del 2015 quando Ferrari si quota al New York Stock Exchange, che ha visto la cessione del 10% del capitale da parte di FCA. La holding che si occupa della quotazione è Ferrari NV; l’Ipo avviene al prezzo di 52 dollari. La quotazione a Wall Street (denominazione del titolo: RACE) viene seguita da quella a Piazza Affari, che avviene a gennaio 2016. FCA, detentrice del gruppo tramite Exor, decide di quotare l’80% delle azioni in possesso (il restante 10% è in mano a Pietro Ferrari, figlio di Enzo, che non vuole vendere le proprie quote). La prima contrattazione del titolo avviene il 4 gennaio 2016, mentre a Palazzo Mezzanotte si ritrovano tutti i maggiori esponenti della società per seguirne il debutto. Il titolo apre ad un prezzo di 43 euro, perdendo però il 5% e venendo subito sospeso per asta di volatilità. La quotazione di Ferrari porta alla scorporo da FCA, provocando la modifica della dimensione aziendale del gruppo gestito da Marchionne.
I risultati del 2016
Ferrari ha chiuso il suo 2016 con un utile netto di 400 milioni di euro, un risultato notevole rispetto ai 290 milioni del 2015, dato anche grazie ad un aumento del 9% sul fatturato. L’EBITDA è aumentato da 719 a 843 milioni (l’EBITDA adjusted è passato da 748 a 880 milioni), mentre l’EBIT è aumentato a 595 milioni rispetto ai 444 del 2015. Il debito netto è salito da 585 a 653 milioni di euro. Le consegne delle vetture hanno superato per la prima volta le 8 mila unità, con un incremento del 5%. L’azienda di Maranello, grazie ai risultati ottenuti nell’esercizio 2016, ha distribuito ai soci una cedola di 0,635 euro per azione ordinaria, per un totale di 120 milioni. Le previsioni per il 2017 sono un aumento delle consegne a 8400 unità. La nota negativa del 2016 è data però dal terzo posto nella classifica costruttori nel Campionato mondiale F1, piazzandosi dietro Mercedes e Red Bull.
I primi risultati del 2017
Ferrari ha da poco pubblicato i risultati del primo trimestre del 2017. Essi sono notevoli: nei primi tre mesi dell’anno il numero di vetture consegnato si attesta attorno alle 2000 unità, con un aumento del 6% rispetto al 2016. I ricavi di questi primi mesi sono di circa 821 milioni di euro, l’EBITDA si è attestato a 242 milioni con un utile netto di 124 milioni. Il debito netto è calato a 578 milioni rispetto ai 653 di fine 2016. Grazie ai risultati del primo trimestre, Ferrari ha confermato le previsioni per il 2017 riguardante il target di automobili vendute (8400 unità). Ferrari ha inoltre stimato ricavi per oltre 3,3 miliardi di euro, EBITDA per oltre 950 milioni e debito netto per circa 500 milioni. Questi risultati arrivano dall’aumento delle vendite in tutte le principali regioni: bene l’area Europa, con Germania, Regno Unito, Italia e Francia che hanno registrato un aumento delle vendite a due cifre. Positive anche le aree delle Americhe e dell’Asia Pacifica, dove c’è stato un incremento delle vendite rispettivamente del 4,2% e del 4%. L’aumento dei profitti è dato dal forte aumento delle vendite dei modelli a 12 cilindri, pari al 50% rispetto allo scorso anno, mentre c’è stato un calo del 3% sulle vendite dei modelli a 8 cilindri.