Fincantieri S.p.a è oggi uno dei maggiori competitors internazionali nel settore della cantieristica navale. Controllata per il 71, 6% da Fintecna S.p.A, società che fa capo a Cassa Depositi e Prestiti e quindi, in ultima istanza, al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Fincantieri ha una lunga storia costellata da alti e bassi.
La Fondazione
Fincantieri venne costituita il 29 Dicembre 1959 a Roma. Dal punto di vista societario è una sub-holding, in quanto raggruppa tutte le partecipazioni dell’IRI – l’Istituto per la Ricostruzione Industriale – nel ramo dell’industria navale. La società ripercorre le orme della vecchia Finmare, una suddivisione dell’IRI che fino al 1948 faceva capo alle aziende dello Stato inserite nel settore armatoriale. Nel 1984, Fincantieri diventa società operativa costituita da quattro divisioni: costruzioni mercantili e offshore, costruzioni militari, riparazioni e trasformazioni navali, motoristica. Questo cambiamento nell’organizzazione segnerà l’avvio dell’azienda così come la si conosce oggi, grazie alla maggiore efficienza della nuova organizzazione.
Fincantieri oggi
La compagnia è uno dei più importanti complessi cantieristici al mondo. Fincantieri ha sede a Trieste ed annovera, secondo i dati del 31 Dicembre 2016, 19.181 dipendenti con 20 stabilimenti distribuiti in tutto il mondo. Fra i clienti della società ci sono i maggiori operatori crocieristici, la Marina Militare e la US Navy, oltre a numerose altre marine militari e civili estere. Fincantieri lavora in più segmenti di mercato, secondo un’esplicita strategia di diversificazione:
• Shipbuilding: include le aree di business delle navi da crociera, navi militari e altri prodotti e servizi (traghetti, mega-yacht).
• Offshore: include la progettazione e costruzione di navi da supporto offshore di alta gamma, expedition cruise vessels, navi specializzate, navi per impianti eolici offshore e l’acquacultura in mare aperto, oltre che l’offerta di propri prodotti innovativi nel campo delle navi e piattaforme semisommergibili di perforazione.
• Sistemi, Componenti e Servizi: include le aree di business della progettazione e produzione di sistemi e componenti ad alta tecnologia, quali sistemi di stabilizzazione, propulsione, posizionamento e generazione di energia elettrica, sistemi di automazione navale, turbine a vapore, sistemi integrati, cabine, servizi di riparazione e trasformazione e servizi di supporto logistico e post vendita
Fincantieri nel mondo
L’azienda è a tutti gli effetti una multinazionale, dal momento che possiede stabilimenti in Italia, Norvegia, Romania, Vietnam, Stati Uniti e Brasile, ed ha clienti in tutto il mondo. Fincantieri nel corso degli ultimi anni, inoltre, è riuscita a portare a termine diverse acquisizioni strategiche. Nel 2008, Fincantieri compra Manitowoc Marine, azienda statunitense oggi ribattezzata Fincantieri Marine Group, ed entra nel mercato della Difesa americana. Nel 2013 è la volta di Vard, gruppo norvegese quotato a Singapore e leader nella costruzione di mezzi di supporto offshore, di cui il colosso italiano ha acquistato il 55,63% delle quote, anche se questa darà qualche problema negli anni successivi. Sempre nell’ambito delle operazioni internazionali di rilievo, Fincantieri ha di recente firmato un contratto con il ministro degli Esteri del Qatar per l’acquisto di sette navi da guerra al prezzo di 5 miliardi di euro. La compagnia ha anche ricevuto un ordine di Norwegian Cruise Line Holdings Ltd per la realizzazione di 4 navi da crociera, del valore di 800 milioni di euro ciascuna. A tutto ciò si associano anche contratti stipulati sulla base di joint-venture, un esempio ne è quello datato 2010 con la Etihad Ship Building LCC, società degli Emirati Arabi, per la costruzione e riparazione di navi per le Marine Militari nell’area del Medio-Oriente. A Luglio 2016 Fincantieri e China State Shipbuilding Corporation (CSSC), il maggiore conglomerato cantieristico di Cina, hanno firmato un accordo per lo sviluppo e la crescita dell’industria crocieristica cinese. Questo affare in Cina, in particolare, permette ampi margini di guadagno per Fincantieri, anche se secondo molti rischia di offrire il fianco all’acquisizione del know-how da parte delle aziende orientali.
La vicenda dei cantieri di Saint Nazaire
Bruno Le Maire, ministro dell’economia del governo Philippe, ha posto il veto all’acquisto di Fincantieri del 66,6% di STX France, società che comprende i cantieri navali di Saint Nazaire, nel nord-ovest della Francia. La vicenda è cominciata a maggio del 2016, quando la divisione che si occupa di costruzioni navali di STX, multinazionale coreana, aveva dichiarato bancarotta. Fincantieri aveva concluso l’accordo per l’acquisto, al prezzo di 79,5 milioni di euro, del 66,6% di STX France con il tribunale fallimentare di Seul, per poi concludere l’accordo con il Presidente Hollande. Salito all’Eliseo Emmanuel Macron e nominato al dicastero economico Le Maire, la situazione cambia radicalmente. Lo Stato francese, infatti, non ha più intenzione di farsi da parte, ma pone in atto la prelazione sull’acquisto di STX France, essendo già in possesso del 33,3% delle azioni, al costo di 80 milioni di euro. Il tutto in modo da evitare che la governance della società sia interamente in mani straniere.
Per garantire il futuro di STX noi pensiamo che sia meglio una divisione paritaria: 50 per Fincantieri e 50 per i detentori francesi di capitale. Questo significa due cose e cioè che i nostri amici italiani sono i benvenuti ma che noi desideriamo rimanere nel capitale di STX con una partecipazione paritaria
È in questi termini che si esprime Le Maire, non escludendo quindi una coesistenza tra Fincantieri e lo Stato francese. Lo stesso ministro dell’economia, presenziando al Workshop Ambrosetti di Cernobbio, si è detto ‹‹convinto che se tutti sapranno fare uno sforzo troveremo un compromesso prima della fine di settembre». Una posizione difficilmente ricevibile dall’Italia, che nelle parole del suo ministro allo sviluppo economico Calenda afferma ‹‹Non c’è verso che noi accettiamo il 50%, ovvero meno di quello che avevano i coreani. È una questione di rispetto e dignità, non ci muoviamo di un millimetro››.
Perché è così importante l’acquisto di STX France e dei cantieri di Saint Nazaire? Perché sono strutture che danno la possibilità di realizzare navi di grande massa e capacità, come quelle da 200 e 227mila tonnellate che sono state ordinate da Msc e Royal Caribbean. Inoltre, insieme, le due società costituirebbero il 60% del mercato delle costruzioni di navi da crociera, con un fatturato complessivo di 5,8 miliardi e un portafoglio ordini di 30 miliardi.
Fincantieri nei numeri: i dati economico-finanziari
Fincantieri è sbarcata in borsa il 3 Luglio 2014 ed è quotata nel segmento FTSE Italia All Share. In fase di collocamento ha raccolto 351 milioni di euro, con una capitalizzazione pari a circa 1.320 milioni di euro. Dal punto di vista economico-reddituale, l’amministratore delegato Giuseppe Bono, nell’introduzione al bilancio 2016, traccia le linee del medio-breve periodo dicendo che
In dettaglio, i ricavi si sono attestati a euro 4,4 miliardi in crescita del 5,9%, grazie al contributo del settore Shipbuilding, alimentato in particolare dall’area di business navi da crociera che ha raggiunto un peso pari al 44% dei ricavi del Gruppo, compensando la contrazione del settore Offshore che pesa per il 20%. L’EBITDA è pari a euro 267 milioni, con un’incidenza del 6% sui ricavi, per effetto del progressivo miglioramento della performance operativa ed economica di tutti i settori del Gruppo. L’utile di esercizio è positivo per euro 14 milioni.