«Frank Abagnale potrebbe compilare un assegno sulla carta igienica, disegnarci sopra il logo del Ministero del Tesoro, firmarlo come ‘U. R. Hooked’ (Sei stato fregato) e incassarlo in qualsiasi banca in città, usando una patente di guida di Hong Kong come documento di riconoscimento.»
Anno 1969. Frank William Abagnale Jr. , uno dei più brillanti truffatori, ricercato in 26 paesi diversi, viene finalmente catturato per la prima volta in Francia, dopo ben 4 anni di attività criminale che gli hanno fatto raggiungere le prime posizioni nella lista dei maggiori ricercati dal governo federale degli Stati Uniti d’America.
Gli albori
Frank William Abagnale Jr. nasce il 27 aprile 1948 a New Rochelle (New York), dove cresce insieme ai suoi fratelli, alla madre Paula e al padre Frank William Abagnale Senior. La sua storia di delinquente viene raccontata con grande fervore nel film Catch Me If You Can (Prova a prendermi, regia di Steven Spielberg).
Cresce trascorrendo una vita da normale adolescente, frequenta le scuole cattoliche fino a quando, a 16 anni, avviene un fatto che incide profondamente sul suo futuro: i suoi genitori divorziano in un modo per lui traumatico e questa esperienza lo spinge a scappare di casa, abbandonando le uniche certezze che fino a quel momento erano parte della sua vita.
Egli racconta nella sua autobiografia: “Ero solo un ragazzo che scappò di casa a 16 anni perché i miei genitori stavano divorziando, e il giudice voleva farmi decidere con quale genitore vivere. Non volevo fare quella scelta. Finii a New York City”.
L’attività criminale di Abagnale
La sua prima frode consiste nel compilare assegni scoperti a danno della banca in cui ha il conto. Questo sistema, semplice ed efficace, lo spinge ad affinare le sue abilità nella contraffazione e furto d’identità, in modo da poter aprire altri conti in diverse banche e prelevare da più fonti possibili. Inoltre Abagnale sperimenta ogni giorno e sviluppa delle sue tecniche personali per raggirare le banche: inizia a stampare assegni praticamente identici agli originali per poi incassarli facendosi anticipare i contanti. La prodezza più famosa del ragazzo consiste però nel falsificare, inserendo il suo numero di conto nell’apposito spazio, i moduli pre-stampati per i versamenti e aggiungerli poi alle altre schede originali delle banche: in questo modo riesce ad incassare oltre 40.000 dollari poiché il deposito compilato dalle vittime finisce sul suo conto invece che su quello del destinatario originale. Quando le banche si accorgono dell’inganno, Abagnale si è già prontamente trasformato in un’altra persona cambiando identità.
Frank non si limita però a frodi finanziare ed economiche, ma a vere e proprie truffe e metamorfosi degne delle migliori interpretazioni degli attori di Hollywood.
A 19 anni veste i panni di un insegnante di sociologia – con tanto di attestato universitario falsificato – presso la Brigham Young University per un intero semestre, poi si finge uno studente di legge ad Harvard: prova invano due volte a superare legittimamente l’esame di stato della Louisiana e, visto il fallimento, decide di “auto-proclamarsi” idoneo alla professione di avvocato con tanto di certificato falso, ottenendo lavoro presso l’ufficio del consigliere legale di Stato. Sarà poi obbligato a dimettersi quando i suoi colleghi, fortemente insospettiti dal suo passato, incominceranno a porgli domande troppo scomode.
Nello stesso periodo riveste il ruolo di pilota della Pan-Am per ben due anni, episodio che successivamente lo rende celebre grazie al clamore e all’interesse dei media. Questo stratagemma, oltre che a dargli la possibilità di essere totalmente spesato dalla compagnia aerea, gli serve per poter viaggiare gratis per il mondo, sfruttando la tradizione di concedere passaggi ai piloti come cortesia professionale. Più tardi verrà stimato che, grazie a questo metodo, volò per oltre 1.600.000 km sfruttando oltre 250 voli, visitando 26 diverse nazioni in ciascuna delle quali effettuò frodi a danno della compagnia.
Scampato dall’arresto per un soffio in uno scalo aeroportuale, decide di ritrasformarsi e fingersi un dottore: per undici mesi esercita la professione di pediatra presso un ospedale della Georgia, conscio anche del fatto che, per fortuna, non deve svolgere alcuna pratica effettiva grazie ai suoi assistenti.
La cattura e la fuga
Ricercato in 26 paesi diversi, Frank Abagnale Jr. viene arrestato per la prima volta in Francia nel ’69, grazie ad un addetto della Air France che lo riconosce e lo denuncia. Trascorre i primi sei mesi nella prigione di Perpignan, nel sud della Francia: viste le scarse condizioni igieniche si ammala gravemente fino a rischiare di morire, viene così trasferito a Malmö (Svezia) dove viene curato, processato e rinchiuso altri sei mesi prima di essere estradato negli Stati Uniti. Ma prima di arrivare nelle carceri statunitensi Frank riesce a fuggire dall’aereo che lo stava riportando in patria: facendo perdere le sue tracce riesce ad arrivare fino in Canada, dove però viene catturato dalla polizia reale.
Condannato a 12 anni di prigione presso l’istituto federale di Petersburg, Virginia, riesce ad evadere da un centro di detenzione federale nel quale era stato posto temporaneamente. Verrà finalmente ricatturato dopo poche settimane da due detective a New York.
Nel 1974, dopo aver scontato neanche cinque anni di pena, viene rilasciato a condizione che fornisca gratuitamente il suo aiuto alle autorità federali contro molteplici tipi di frode. Dopo il suo rilascio, Frank prova svariati lavori onesti che però lo lasciano assai insoddisfatto. Decide quindi di riavvicinarsi a quel mondo che ben conosceva, anche se preferisce viverlo “dalla parte opposta”: fonda la società “Abagnale & Associates” con cui offre la sua esperienza di impostore e truffatore come consulente di sicurezza a vantaggio delle banche.
Questo società gli permette di guadagnare abbastanza per ripagare tutte le sue vittime: oggi è un multi-milionario che, con la sua attività, vive a Tulsa (Oklahoma) con la moglie e i tre figli. Si stima che il suo patrimonio netto superi i 10 milioni di dollari.
Pubblica un libro autobiografico nel 1980, ristampato poi nel 2002, dal titolo “Catch Me if You Can”, dal quale è tratto l’omonimo film.
Quando fu chiesto a Frank Abagnale cosa ne pensasse della sua vita passata, rispose:
«Non avevo paura… come un bambino che guida lungo una strada a 100 miglia orarie».