Le prime tracce storiche della famiglia Fugger si hanno nel 1367, l’anno in cui Hans Fugger, partito dal piccolo borgo di Graben, giunse ad Augusta, fiorente centro del sud della Baviera. Augusta occupa una posizione strategica dal punto di vista commerciale, si trova sulla strada che congiunge Rotterdam, il principale porto europeo, e Venezia, da cui si snoda la Via della Seta.
È in questo luogo che Hans immaginò di ottenere gloria e successo, in particolare nel settore tessile, che predominava nella scena economica cittadina ed europea di quel tempo.
Fugger costruì la sua ricchezza con il commercio di tessuti preziosi, rivendibili ad alti prezzi. Sposerà Klara Widolf, la figlia di un capo-corporazione dei tessitori, e, in seguito alla sua scomparsa, Elizabeth Gfattermann, anche lei figlia di un capo-corporazione. I Fugger cominciarono ad allargarsi, con il primogenito Andreas ed il figlio cadetto Jakob, e ad ottenere un certo status sociale.
Se nel primo ramo familiare il nipote di Hans, Lucas, fu l’artefice di un disastro, nell’altro è sempre un nipote a decretare i destini dei Fugger. Questa volta secondo più rosei contorni.
Nato nel 1459 e settimo figlio di Ulrich, Jakob Fugger sin da giovane fu preparato per l’attività bancaria. Fece un apprendistato a Venezia, presso il Fontego dei Todeschi, dove imparò le tecniche di studio del bilancio ed i segreti contabili che i comuni italiani per primi hanno elaborato. Tornato in patria continuò a tessere i rapporti che il nonno aveva iniziato con la famiglia degli Asburgo, quando diede nuovi e prestigiosi abiti a Federico III ed al figlio Massimiliano in vista del fidanzamento di quest’ultimo con la figlia di Carlo il Temeriario di Borgogna.
In cambio di un ingente prestito all’arciduca Sigismondo d’Asburgo, Fugger riuscì ad ottenere la concessione delle miniere d’argento del Tirolo. Cominciò così ad orientarsi verso forme alternative di guadagno, diversificando le sue fonti di profitto. L’estrazione e la vendita di metalli in Europa centrale, il commercio delle spezie e i prestiti ai sovrani europei diventarono nuove operazioni all’interno degli affari della famiglia.
Queste attività, poi, si espanderanno in tutto il continente, rendendo i Fugger una superpotenza economica, con le miniere in Silesia, tra Polonia e Germania, il rame in Ungheria, il commercio di lana, seta, spezie e gioielli preziosi dal porto di Lisbona fino a raggiungere l’India.
Jakob Fugger divenne primo banchiere dell’imperatore Massimiliano d’Asburgo, concedendogli volta per volta nuovi prestiti per i continui conflitti bellici. Lo stesso Massimiliano I, nel 1511, elevò Jakob al rango nobiliare e tre anni più tardi gli conferì il titolo di conte imperiale, un’onorificenza che gli diede il privilegio di poter fare affari senza l’interferenza dei nobili locali.
Il legame tra gli Asburgo e i Fugger divenne sempre più stretto. È per questo che la successione a Massimiliano fu di primaria importanza per i Fugger. Il potere doveva rimane nelle mani degli Asburgo. Nel 1519, Jakob finanziò con 543 mila fiorini l’elezione di Carlo V. In cambio, ottenne il diritto di sfruttare le miniere di cinabro e mercurio in Almadén, nel sud della Castiglia. Nel giro di 17 anni, il patrimonio dei Fugger crebbe del 927%, passando da 200mila fiorini a quasi 2 milioni. Una sola famiglia possedeva il 2% dell’intero PIL europeo. Grazie a tutto questo, Jacob Fugger passerà alla storia come “il ricco”.
Jacob Fugger “Il Ricco”, ritratto da Albrecht Dürer.
Jakob, rimasto senza figli, venne succeduto dal nipote Anton, che espanse ancora di più i commerci, raggiungendo le coste del Messico e dell’Argentina. Le sue doti manageriali sono tali che Guicciardini lo definì il principe dei commercianti. Il riformatore, Filippo Melantone, uno dei collaboratori di Martin Lutero attribuiva invece ai Fugger l’appellativo di “Medici tedeschi”, paragonandoli alla celeberrima famiglia fiorentina. I Fugger, che hanno come stemma il giglio, hanno, come la loro controparte italiana, segnato un’epoca e lasciato una traccia indelebile nella storia.
Almeno fino al 1657, quando si pose ufficialmente fine alle attività della famiglia, essendo i Fugger ormai diventati una famiglia nobiliare classica, ramificata e non più dedita al mercato. Ancora oggi le tre famiglie Fugger, discendenti da Jacob, risiedono in Svevia. I Conti Fugger-Kirchberg nel castello di Oberkirchberg, presso Ulm, i Principi Fugger von Glött nel castello di Kirchheim ed i Principi Fugger-Babenhausen nel castello di Babenhausen e nel castello di Wellenburg, presso Augusta
Un’eredità importante dei Fugger e del loro più celebre protagonista, Jakob, è la Fuggerei ad Augusta, un complesso di 67 case, di cui 147 appartamenti.
La Fuggerei ospita 150 persone indigenti, al prezzo di affitto simbolico di 88 centesimi all’anno.
Essa costituisce il più importante e duraturo gesto filantropico dei Fugger.