Una storia ultra-centenaria
General-Electric rappresenta la multinazionale per eccellenza, una delle più importanti realtà economiche del mondo. La società è presente in più di 100 nazioni, con quasi 300 mila dipendenti ed un fatturato pari a circa $124 miliardi. La compagnia statunitense, fondata nel 1892, è stata da sempre sinonimo di innovazione e sviluppo, protagonista di alcune delle più importanti scoperte ed opere degli ultimi 150 anni: dall’inaugurazione della prima ferrovia elettrica, nel 1895, agli stivali con i quali Neil Armstrong atterrò sulla luna, passando per la costruzione dello stretto di Panama e la produzione dei primi motori aereonautici a reazione durante la 2° guerra mondiale. Una storia fatta di successi, partita dal settore energetico e dell’illuminazione, con il monopolio nella produzione delle lampadine, per poi arrivare nei settori dei trasporti, dell’aviazione e della sanità. La presenza di General Electric in così tanti settori l’ha portata ad assumere un peso tutt’altro che indifferente nelle politiche economiche globali. Con le proprie scelte e investimenti la GE riesce ad indirizzare ed orientare l’andamento dell’economia statunitense e mondiale.
In Italia
Da quasi 100 anni la multinazionale di Boston è presente anche in Italia. Degno di nota soprattutto il suo ruolo nell’installazione della telefonia pubblica, in passato, e nella costruzione della prima locomotiva elettrica nazionale. Oggi la General Electric conta 11.500 dipendenti nel bel paese, con 38 sedi distribuite sul territorio nazionale, 3 centri di Ricerca & Sviluppo e 2 Centri di Formazione Manageriale. Le filiali italiane hanno un ruolo di rilievo nella società americana, la sede “Nuovo Pignone” di Firenze, ad esempio, è leader del gruppo nel settore Oil & Gas mentre la divisione aereonautica di Avio, acquisita nel 2013, si delinea come un centro di eccellenza e competenza nella realizzazione di turbine a bassa pressione e di sistemi di automazione.
Le ultime strategie
Si dice che quando le cose vanno male a General Electric è probabile che ci siano problemi nel mercato globale, per questo è stato accolto come un fulmine a ciel sereno l’annuncio da parte del CEO di GE, John Flannery, su di una nuova operazione dell’azienda che vedrà cedere asset per oltre 20 miliardi di dollari nei prossimi due anni. Una nuova strategia industriale, un nuovo piano di rilancio che avrà come obiettivo la semplificazione della società e la concentrazione verso i 3 più grandi e importanti settori: aviazione, sanità ed energia. Verranno abbandonati, quindi, i trasporti e l’illuminazione, divisioni storiche dell’impresa presenti nel “business core” da oltre un secolo. Il motivo? Un crollo delle vendite delle lampadine di oltre il 60%, il calo del prezzo del petrolio negli ultimi tre anni e quello della domanda per le locomotive merci in Nord-America, con impatti negativi su utili e flussi che hanno determinato una diminuzione nel fatturato complessivo.
Le conseguenze finanziarie
A livello finanziario, l’annuncio del nuovo piano da parte del CEO ha generato importanti scossoni. La scelta non è stata presa bene dai mercati, tant’è che GE ha visto il prezzo delle proprie azioni scendere a picco. Fino ad ora, il titolo del gruppo è crollato, nel corso dell’utlimo anno, del 35% (minimo storico dal 2012), con $50 miliardi di valore di mercato persi da metà luglio. Storicamente, così per lo meno dicono i grafici, un calo di General Electric in Borsa è un preludio di cali sul mercato generale. A pesare è anche la volontà di tagliare i dividendi del 50% e di ridurre, dal prossimo anno, il consiglio di amministrazione da 18 a 12 membri. Il totale dei pagamenti scenderà da 8,4 a 4,2 miliardi di dollari ($ 0,12 per azione) mentre l’utile per azione previsto sarà poco superiore a $ 1, al di sotto dei $ 2 promessi per anni dalla multinazionale. Ci prepariamo, quindi, a un 2018 sicuramente inaspettato, cruciale per General Electric, che dovrà dimostrare con i numeri e con i fatti la convenienza e i vantaggi delle decisioni prese.