Il risk management è una disciplina giovane che negli ultimi 25 anni ha attirato molta attenzione da parte delle banche di tutto il mondo. Questa nasce dall’esigenza di calcolare i rischi collegati alle loro attività attraverso appositi strumenti di analisi. Il risk management non interessa solo il mondo finanziario, anche se è quello a cui è più vicino, ma può essere molto utile per la gestione economica di qualunque tipo di impresa.
PRIMI SVILUPPI IN AMBITO FINANZIARIO
Gli strumenti fondamentali che rendono possibile il risk management nascono negli anni ’30, si tratta dei primi indicatori per la valutazione del comparto obbligazionario, il più importante dei quali è il dato della duration, ovvero la stima della vita residua di un titolo, in termini di tempo necssario affinché si recuperi il capitale investito. Negli anni ’60 seguirono i primi strumenti di valutazione del comparto azionario, per quanto riguarda il comparto creditizio, invece, nello stesso periodo si elaborarono le prime metodologie di assegnazione dei rating.
GLI ACCORDI DI BASILEA
Nel 1988 furono redatti a Basilea gli omonimi accordi, che favorirono lo sviluppo del risk management. L’obbiettivo principale, parzialmente raggiunto, era quello di elaborare una serie di indicatori comuni che tutti gli istituti avrebbero dovuto utilizzare per la valutazione della propria esposizione al rischio, principale e molto discusso il Value at Risk (VaR). Nel 2004 furono firmati gli accordi di Basilea 2, nel complesso molto più articolati e completi rispetto ai precedenti. Essi introdussero nuovi metodi per il calcolo del capitale da destinare a riserva degli istituti finanziari e potenziarono la gamma di strumenti per gestire il rischio. Nel 2009, emersi i limiti della normativa precedente dopo la grande crisi finanziaria del 2008, furono sottoscritti gli accordi di Basilea 3, caratterizzati da una complessità tale per cui la data di attuazione è fissata al 2018.
RISK MANAGEMENT NELLE BANCHE
Attualmente gli istituti bancari sono soprattutto interessati alla gestione dei seguenti rischi:
- Rischio legato al tasso d’interesse: previsione della dinamica dei tassi d’interesse, fondamentale per stabilizzare i bilanci bancari.
- Rischio legato alla liquidità: assicurare l’equilibrio tra impegni finanziari a breve termine ed a lungo termine.
- Rischio legato al tasso di cambio: previsione del rischio connesso alla variazione dei tassi di cambio.
- Rischio legato al credito: previsione e creazione di rating per valutare la probabilità che un soggetto cui è stata prestata una certa somma di denaro restituisca l’importo erogato.
- Rischio di mercato: previsione e controllo dei rischi connessi alla variazione delle condizioni di mercato.
Sebbene sia ormai da molto tempo utilizzata, la disciplina del risk management è ancora in fase di sviluppo, non può essere considerata ancora del tutto definita. Nonostante questo, lo studio del rischio già rappresenta una competenza chiave per la gestione finanziaria di una società che dispone di un capitale abbastanza rilevante.